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Economia
Fondimpresa, in 15 anni quasi 2,5 miliardi per la formazione delle imprese

Quasi 2,5 miliardi per la formazione delle imprese, di cui 1,5 miliardi di euro per competitività e innovazione, oltre 80 milioni per sostenibilità ambientale, oltre 700 milioni per salute e sicurezza sul lavoro, più di 150 milioni per riqualificare i lavoratori in cig: sono alcuni dei numeri che raccontano al meglio il successo dei primi 15 anni di Fondimpresa, il Fondo interprofessionale di Confindustria e Cgil, Cisl e Uil, nato nel 2004.
Quindici anni fa aderivano a Fondimpresa quasi 18mila aziende e un milione e 300 mila lavoratori. La crescita, da allora ad oggi, è stata esponenziale, fino a raggiungere le attuali 196mila 723 aziende (il 99% piccole e medie imprese) aderenti per oltre 4milioni e 600mila lavoratori. Ma Fondimpresa è anche grande impresa con il 39% dei lavoratori  iscritti ed è manifatturiero con il 48,6 dei dipendenti e il 30% delle aziende aderenti.
Con il 57% dei dipendenti iscritti al Fondo, l’Abruzzo è davanti al Piemonte (47,8%), Campania (46,2%), Veneto (43,7%), Basilicata (42,5%) e Marche (37%). Questi dati, che Affaritaliani è in grado di anticipare, saranno presentati oggi a Roma al Cnel, nel corso dell'evento “La costruzione dei Fondi Interprofessionali e le politiche di sviluppo e concertazione”.
Ad aprire la giornata sarà il presidente di Fondimpresa, Bruno Scuotto (nella foto). Seguirà un dibattito a cui parteciperanno il presidente del Cnel Tiziano Treu, ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale nei Governi Dini e Prodi, e Roberto Maroni, ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali nel Governo Berlusconi.
Modererà i lavori la giornalista del Corriere della Sera Rita Querzé, mentre il saluto finale sarà affidato al vice presidente di Fondimpresa Massimo Cestaro. Nel corso dell'evento saranno proiettate video interviste a Antonio D’Amato, Guglielmo Epifani, Savino Pezzotta e Luigi Angeletti, firmatari dell’accordo interconfederale che ha istituito il Fondo il 18 gennaio 2002.

“Fondimpresa -dichiara il presidente Bruno Scuotto- si è dimostrata un esperimento di successo, la sua storia lo conferma: quasi il 99% delle aziende iscritte a Fondimpresa rientrano nella categoria delle pmi, l’1% sono grandi imprese con il 39% dei lavoratori iscritti. Oltre il 48% dei lavoratori iscritti ed oltre il 30% delle aziende aderenti operano nel settore manifatturiero. Fondimpresa ha sposato un’idea di mercato del lavoro flessibile e competitivo ed ha deciso di porre in essere politiche che consentissero alle imprese di investire sui lavoratori, rendendoli proprietari di nuove competenze, sempre più all’avanguardia”. E, ancora, “Fondimpresa sente fortemente la responsabilità di essere il più grande fondo interprofessionale italiano. Le iniziative che stiamo organizzando per i 15 anni vogliono accendere i riflettori sui successi ottenuti e al contempo sulle sfide che stiamo vivendo per essere sempre più al fianco delle imprese e dei lavoratori”.
Per il numero due del Fondo, Massimo Cestaro, “la Digital Transformation e la crescente innovazione tecnologica  investono direttamente il mercato del lavoro e rendono imprescindibili interventi incisivi nel campo della formazione, necessari a rendere subito disponibili, per lavoratori e imprese, competenze avanzate e al passo con i processi di innovazione tecnologica”.

Per Antonio D’Amato più che mai oggi occorre dare un passaporto di certezze ai lavoratori e questo è possibile solo se si investe nel capitale umano e nella formazione. “Se non avessimo creato allora le premesse per un mercato del lavoro più dinamico e competitivo il sistema delle imprese italiano non sarebbe riuscito a sopravvivere alla crisi degli anni Duemila”.

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