Gas, rivoluzione Russia-Cina. Europa mai più schiava di Mosca
Accordo Mosca-Pechino sul gas, Parsi: “Situazione favorevole alla Cina”

di Andrea Deugeni
@andreadeugeni
L'accordo fra la Russia e la Cina sul gas metterà a rischio le forniture di Mosca all'Europa? Affaritaliani.it l'ha chiesto all'economista della Bocconi Fabrizio Onida (nelle foto), secondo cui il rischio è reale, ma potrebbe essere "una spinta per il Vecchio Continente a diversificare maggiormente le proprie fonti energetiche". Onida analizza poi i vantaggi economici dell'accordo per Mosca e per Pechino, ma anche per gli Stati Uniti e Bruxelles fra cui...
La Russia e la Cina hanno firmato uno storico accordo energetico. Mosca fornirà 38 miliardi di metri cubi di metano all'anno a Pechino con un gasdotto da 2.200 chilometri per 30 anni per circa 500 miliardi di dollari. Quali vantaggi porterà quest'accordo alle due economie?
"Beh, per la Russia trovare in questo momento, in cui i rapporti con l'Europa sono soggetti a tensioni politiche per il caso ucraino, un grosso cliente come la Cina può essere molto vantaggioso per diversificare il proprio portafoglio clienti, visto che Mosca esporta essenzialmente fonti energetiche e un po' di materie prime. I vantaggi per Pechino, invece, Paese notoriamente affamato di energia, sono commerciali e quello di riuscire ad approvvigionarsi dal vicino di casa. La Cina fa parte dell'Asean, un'area dal punto di vista dell'integrazione economica molto interessante e di cui invece la Russia non fa parte".
E quindi?
"Pechino ha interesse a mantenere nei confronti della Russia un ruolo da pivot in questa zona prospettica di libero scambio".

Ci sono invece ripercussioni indirette, ad esempio, sull'Unione Europea?
"Se la Russia venderà più gas alla Cina potrebbe essere, in futuro, meno disposta a cederne all'Ucraina e all'Europa".
E infatti subito dopo la notizia della firma dell'accordo, il presidente uscente della Commissione Europea ha chiesto a Mosca di continuare a garantire le forniture al Vecchio Continente...
"Esatto. Sarebbe utile per l'Europa, però, cercare di sganciarsi dall'eccessiva dipendenza dal gas di Putin, facendo maggiore ricorso alle rinnovabili, allo shale gas che ancora non produciamo ma che potrebbe essere opportuno andare a cercare e al petrolio mediorientale. Fronte che in questo momento non se la sta passando bene. Vedi il caso della Libia, Paese che ha fortemente ridotto le proprie forniture. L'accordo Russia-Cina, dunque, potrebbe essere una spinta per l'Europa a diversificare maggiormente le proprie fonti. Il gas è anche gas liquefatto e, quindi, grazie ai rigassificatori potrebbe agevole per l'Ue bypassare la Russia. Non tutti i mali verrebbero per nuocere".

Il rafforzamento del legame economico fra Cina e Russia avrà delle conseguenze per l'economia degli Stati Uniti?
"Europa e Stati uniti stanno negoziando il TTIP, il trattato di libero scambio su merci e investimenti diretti. Di conseguenza, qualsiasi cosa che entri ad alterare il gioco geopolitico mondiale può accelerare il processo di integrazione e il negoziato fra queste due economie. Di sicuro non compremetterà la volontà politica alla base del TTIP".
Anche lei legge, come hanno fatto molti analisti, l'accelerazione sulla trattativa fra Russia e Cina come una conseguenza delle tensioni internazionali sul caso ucraino e delle ritorsioni economiche internazionali nei confronti di Mosca?
"L'aintesa potrebbe essere letta in questo senso anche se non enfatizzerei il legame di causa-effetto, visti i bisogni strutturali delle due economie che hanno portato a un incontro naturale della domanda e dell'offerta di energia".