Generali, Greco lancia la fase due. Profitti stabili nel semestre

di Andrea Deugeni
@andreadeugeni
Dopo due anni alla guida delle Generali, Mario Greco porta a termine con successo il turnaround nella compagnia assicurativa. Turnaround con raggiungimento dei target anzitempo rispetto alla tempistica indicata nel piano industriale che Piazza Affari ha apprezzato (titolo oggi positivo in un listino in rosso e +80% con prezzo quasi raddoppiato a oltre 15 euro da quando è arrivato a Trieste) e iniziato, dopo la decennale era Perissinotto, con la rifocalizzazione sul core business e il rafforzamento patrimoniale (Solvency I del 162%, +21 punti da fine 2013 e patrimonio netto in crescita dell'11,9% a 22,1miliardi). Il tutto, in un contesto comunque sfidante a causa di una ripresa economica che stenta a consolidarsi soprattutto in Italia, senza chiedere un soldo agli azionisti: prima della conclusione dell'ingente operazione Ppf nell'area Central East Europe e con la crisi del debito da poco alle spalle, alcuni analisti finanziari avevano agitato lo spettro dell'aumento di capitale per molto tempo.
Dotandola anche di una nuova governance, l'ex Ras e Zurich ha letteralmente rivoluzionato il gruppo assicurativo ponendo le basi, come ha dichiarato al mercato durante la conference call di presentazione della semestrale, per "guadagnare in futuro quote di mercato, generare profitti crescenti e remunerare adeguatamente gli azionisti". Pay-out, ha assicurato il Ceo, "migliorativo rispetto a quello attuale" che prevede una destinazione del 40% degli utili al monte cedole.

Il presente dell'anno zero delle Generali è fatto di buoni risultati finanziari che riescono ad ammortizzare l'impatto di un'Italia che non cresce: la semestrale si è chiusa con un utile netto di 1,075 miliardi di euro, stabile rispetto agli 1,08 miliardi dello stesso periodo del 2013. Numero su cui hanno influito, una nota del Leone, "la vendita della controllata Bsi (a Btg Pactual)" e, come ha precisato Greco, "risultati molto positivi nel nostro Paese", mercato in cui il gruppo ha fuso 5 compagnie in Generali Italia che sta recuperando quote di mercato grazie al "lavoro sui prodotti, sui servizi e sui sistemi. In particolare nel vita i premi in Italia sono cresciuti del 27,4% a 7,9 miliardi grazie in particolare alla raccolta nelle polizze linked e risparmio".
Gli altri numeri della fotografia a metà anno del bilancio Generali sono il risultato netto da attività correnti che segna un +12,5%, la raccolta premi che sale del 3,4% a 35,4 miliardi (con un +5,4% nel Vita, a 24,2 miliardi e un -0,7% nei Danni a 11,7 miliardi) e un risultato operativo di oltre 2,5 miliardi (+9,5% rispetto al semestre precedente). Il combined ratio è migliorato di 1,8 punti a 92,8%. Per quanto riguarda gli investimenti, gli asset under management, gestiti da Generali Investments Europe, registrano un incremento del 6,9% a 450,2 miliardi.
Infine, a causa delle crisi dell'economia russa su cui stanno incidendo pesantemente le sanzioni inferte a Mosca dagli Usa e dall'Ue a seguito dello scoppio del conflitto ucraino, Generali ha fatto sapere di aver svalutato la propria partecipazione del 38% nella compagnia assicurativa moscovita Ingosstrakh per 190 milioni di euro nel secondo trimestre del 2014. "Quando un asset non passa l'impairment test dobbiamo svalutarlo - ha detto il direttore finanziario Alberto Minali - la partecipazione risente del peggioramento del mercato russo per il business auto e della svalutazione del rublo".