Secondo Caltagirone, spiegano le fonti, la lista del board uscente si fa se si realizzano due precondizioni: se c’è un accordo sulla strategia futura da imprimere al Leone, aspetto che sta a cuore anche al fondatore di Luxottica e che mira a ridurrefortemente il gap con i diretti competitor Axa e Allianz e se il consiglio è davvero indipendente. Il che implicherebbe un confronto fra i due stessi soci, presenti in forza tra l’altro anche nel capitale di Mediobanca, e il timoniere di Piazzetta Cuccia Alberto Nagel.
Peccato che, sarebbero le critiche del patron del Messaggero, la nuova modalità introdotta si applichi a una situazione, in cui il vecchio Cda che stilerebbe la lista è già espressione di Piazzetta Cuccia e che quindi il vecchio board duplicherebbe l'attuale configurazione. Configurazione in cui il nome di Donnet (e il rinnovo) troverebbe automaticamente spazio. L’assicuratore francese con la passione per il rugby ha dalla sua i risultati: dal suo arrivo nel 2016 Generali ha distribuito ai soci oltre 7 miliardi di dividendi e il titolo si è apprezzato (oggi comunque positivo, nonostante lo strappo: +0,59% a 16,925 euro). Ma ci sarebbero delle riserve.
In caso di scontro, l'esito avrebbe in futuro forti strascichi non solo a valle della catena societaria Mediobanca-Generali, ma anche a monte. Scacchiere dove i due grandi vecchi del capitalismo italiano hanno già mosso le proprie pedine.
@andreadeugeni
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