Greco promette più cedole: Generali disinnesca il rischio-rating

Il Leone resiste al rischio-declassamento e, nel giorno dell'Investor day londinese, viaggia con un rialzo dell'1,51%, a 16,84 euro per azione.
Il mercato si è fatto convincere dalle parole di Mario Greco, ignorando la minaccia di S&P, che ha posto Generali "sotto osservazione negativa".
Il Ceo promette cedole più consistenti: entro il 2015 i dividendi aumenteranno, in parallelo alla crescita dei risultati. "Dobbiamo ricominciare a remunerare adeguatamente gli azionisti - ha detto Greco - praticheremo una politica di dividendi crescenti nel tempo una volta raggiunti i target di capitale". Quando gli obiettivi saranno acquisiti, "Generali non avrà bisogno di più capitale, avremo due miliardi di euro di cassa disponibile per pagare gli azionisti e investire". L'obiettivo del piano triennale presentato dal Leone è quello di "ottenere rendimenti piu' alti nel breve termine".
Innalzato il target sulla riduzione dei costi a 750 milioni entro il 2015 e a 1 miliardo entro il 2016, di cui il 40% dal business vita e il 60% in quello danni e altre attivià. Ma, assicura Greco, "non c'è alcun programma di ristrutturazione straordinaria del personale in nessun paese".
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Tra le novità presentate, c'è l'istituzione di "una nuova regola per cui ogni paese deve restituire il 75% del surplus realizzato". Aggiornamento che, nei programmi del Leone, dovrebbe consentire "di avere nella holding liquidità per gli investimenti e per ripagare gli azionisti". La gestione della tesoreria e questo tipo di gestione centralizzata sono attesei 100 milioni di euro di benefici entro il 2015. Nel complesso il gruppo conta di conseguire benefici complessivi per 1,6 miliardi di miglioramenti operativi lordi entro il 2015 e 2 miliardi entro il 2016.