Economia
Gino Paoli, accusato di evasione, tiene una lezione contro le tasse

Gino Paoli, accusato di evasione fiscale per due milioni di euro che avrebbe portato in Svizzera, sale in cattedra e fa una lezione. Contro le tasse. E' accaduto alla conclusione di un master in Innovazione, che per l'occasione aveva organizzato un incontro alla Camera di Commercio di Genova. Invitato da Federico Marenco, esponente del Pd e funzionario della Regione, e introdotto da Sapore di sale, Gino Paoli è piombato sul palco. E ha sparato: "Uno degli elementi che manca di più nell'amministrazione pubblica italiana è quella dose di umanità che si chiama buonsenso, le regole vanno bene, però devono essere applicate con buonsenso”, ha esordito.
Tirata anti-tasse - Dunque, Paoli, è arrivato al cuore del suo discorso: "In Italia - ha ripreso - siamo abituati a considerare le tasse una gabella, manca la gentilezza, l’intelligenza e il buonsenso. Le tasse in Italia sono figlie delle gabelle che il principe, il duca, il marchese, tiravano via dal popolo per fare i comodi loro. Contrariamente agli americani dove servivano ai paesi di frontiera per procurarsi una scuola, allora tutti concorrevano a dare i soldi per realizzarla”. Per Paoli, "la semplificazione e l'informatizzazione sono i due mezzi da sviluppare nell'amministrazione pubblica italiana. Siamo nel 2015, perché non usare i mezzi che ci sono?", chiede retorico. E ancora: "L'Italia è il Paese dei commercialisti, se non hai il commercialista non ci capisci niente, è giusto? Non sarebbe giusto che ogni persona capisse direttamente cosa deve pagare e perché? Tutto sommato - conclude - ci vorrebbe un po' di buonsenso, un po' di capacità di semplificare e usare molto l'informatica".