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Economia
Goldman Sachs toppa su Intesa. C'era una volta la bibbia della finanza

Chissà cosa starà pensando l’ex azionista di Intesa Sanpaolo che, seguendo pedissequamente i consigli degli analisti di Goldman Sachs, ha venduto i titoli della prima banca italiana nei giorni scorsi a ridosso della presentazione dei conti della banca guidata da Carlo Messina. Già perché gli analisti raccomandavano nell’ultimo loro report sulle banche italiane del 16 gennaio scorso proprio di vendere Intesa. Per loro Intesa non vale più di 2,2 euro, sarebbe sopravvalutata e quindi meglio sbarazzarsene. Da quando gli analisti hanno proclamato il loro verdetto, reiterandolo ormai da più di un anno, Intesa è in realtà salita. Solo nei giorni dopo la pubblicazione dei conti del 2019, avvenuta il 4 febbraio, ha messo a segno un doppio rialzo consistente e dal 31 gennaio il titolo è passato dai 2,24 euro (già caro per Goldman che ha un target price di 2,2 euro) ai 2,48 della seduta del 6 gennaio. Un guadagno perso per chi ha voluto seguire alla lettera i consigli di vendita di Goldman Sachs. Intesa se ne è uscita martedì 4 febbraio con il miglior bilancio della sua storia dopo la grande crisi. Utili a quota 4,18 miliardi; dividendo confermato per 3,4 miliardi e indicatori di bilancio sui ricavi in crescita. Senza dimenticare la storica solidità patrimoniale acquisita ormai da tempo. Un bilancio in grande spolvero. Che evidentemente non è bastato a Goldman che tiene un sell su Intesa da ormai lungo tempo. 

Il primo sell è del novembre del 2018 con un target price a 1,95 euro. Da allora gli analisti della banca d’affari non hanno mai cambiato opinione, reiterando il giudizio più volte nel corso del 2019, semplicemente alzando il prezzo obiettivo a 12 mesi prima a 2 euro nell’estate scorsa e ora a 2,2 euro. Sembra che si vada a tentoni dato che il “sell” è sempre rimasto con il target comunque alzato. E del resto solo in due occasioni temporali, a giugno del 2019 e ad agosto sempre dell’anno scorso, gli analisti ci hanno azzeccato dato che il titolo è sceso sotto i 2 euro. Per il resto del tempo Intesa ha sempre viaggiato sopra i target di prezzo attribuiti dagli analisti di Goldman. Che spiegano di fatto il loro giudizio sul premio di Borsa che avrebbe Intesa rispetto ai competitor europei. Intesa varrebbe secondo Goldman 12,4 volte il prezzo utile al 2020 contro una media europea di 9,7 volte. Un test quindi più che sulla bontà dei fondamentali economici sulla valutazione relativa di mercato. Mentre Goldman considera Intesa cara, dà delle chanche a UniCredit. Per gli analisti della banca Usa, Unicredit dovrebbe valere 18,1 euro target valido sui 12 mesi. Si vedrà se ci avranno azzeccato. Per ora UniCredit quota 13,8 euro dopo il gran balzo di ieri dopo i conti e un +33% negli ultimi 6 mesi. 

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