Hedge funds alla riscossa/ Beppe Grillo un pericolo per l'euro. Altro che l'endorsement di Goldman Sachs
"Non è chiaro cosa farebbe se andasse al potere". Prima stoccata. Poi, "ha promesso un referendum sull'euro" e pensa che le politiche europee siano state "un cattivo affare per l'Italia". Secondo giudizio critico. Infine: per questo motivo, "la situazione potrebbe destabilizzarsi rapidamente e il rischio in Italia di un esito radicale aumenta", un esito che farebbe saltare tutto l'impianto della moneta unica.
Dopo un primo endorsement di simpatia nei confronti dei Beppe Grillo (vedi le parole a caldo post voto della banca d'affari Goldman Sachs) e della sua forza innovativa, i mercati iniziano a prendere le distanze dal fenomeno Movimento 5 Stelle e dal pericolo che un'ingovernabilità italiana possa "rappresentare un ordigno nucleare per l'euro" e, in seconda battuta, avere "un impatto enorme sul sistema finanziario globale". Cosa di cui, dopo la crisi più forte dal '29 con esiti disastrosi sulla disoccupazione (basta citare i tassi oltre il 20% in Spagna e in Grecia), davvero non se ne sente il bisogno.
In un report emesso per i propri clienti, il più grande hedge fund del mondo, Bridgewater (130 miliardi di dollari in gestione che si moltiplicano a iosa grazie alla leva finanziaria) si chiede infatti se "l'Italia possa far saltare l'euro", una domanda che in giro per le sale operative gli analisti avevano smesso di farsi durante il 2012, ma che dopo lo stallo politico è tornata a frullare in testa agli esperti e ad essere contemplata nel ventaglio degli scenari possibili. Un esito che dall'ufficio studi di Bridgewater viene dato per probabile "al 5-10%". Evento poco certo, dunque, ma che torna a farci tornare nella listi dei cattivi (proprio come nel novembre del 2011) e a far tremare i polsi ai banchieri dei principali istituti di credito del nostro Paese.
"Osservare l'involversi della situazione politica italiana ci spinge a chiederci se Roma possa far esplodere l'euro", attaccano gli analisti di Bridgewater. La ragione sta nella sua interdipendenza con le economie di Francia, Germania, e Spagna, sistemi fra i più sviluppati nel club del Paesi occidentali. L'hedge fund ritiene "poco plausibile" che uno Stato dell'importanza dell'Italia voglia "gettarsi in questo burrone", ma la nota dei clienti sentenzia che "la situazione politica inizia a suggerire che il poco plausibile sia una possibilità che in Italia emerga un governo che non intende cooperare o restare nell'euro".
Avvilente anche l'analisi sulla situazione economica del nostro Paese, che "non è mai stata così depressa dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, con un Prodotto interno lordo (Pil) ancora in caduta, con le banche che sono in condizioni terribili e i prestiti al settore privati in grande tensione e la Bcenon fornisce il giusto grado di sostegno monetario". C'è altro?