Il Tesoro mette online la spending review di Cottarelli
Più di 600 milioni di euro di tagli ai costi della politica, 255 milioni di risparmi all'anno dall'accorpamento dei piccoli (sotto 10 mila abitanti) Comuni e 3,5 miliardi che salterebbero fuori invece dalla revisione dell'ammontare dei fondi pubblici trasferiti alle ferrovie dello Stato. Finalmente dopo 12 lunghi mesi, il Ministero dell'Economia ha pubblicato il dossier redatto dall'ex commissario Carlo Cottarelli, ora ritornato in servizio al Fondo Monetario. 19 rapporti in tutto in base ai quali Cottarelli identificò l'anno scorso fino ad un massimo di 7 miliardi di tagli possibili già nel 2014, che potevano salire a 18 nel 2015 e a 34 nel 2016.
Le analisi dei gruppi di lavoro coordinate dall'ex commissario nominato dal governo Letta e oggi sostituiti da Renzi con Yoram Gutgeld e l'economista della Bocconi Roberto Perotti riguardano ogni comparto e ogni uscita di spesa del bilancio pubblico, scendendo nel dettaglio dei costi e dei possibili tagli da attuare nel breve, medio e lungo periodo. Soldi necessari per il governo Renzi per scongiurare lo scatto delle clausole di salvaguardia previsti dai precedenti governi per centrare i target di finanza pubblica.
La denuncia più forte all’interno del rapporto è quella che riguarda i finanziamenti nel mondo della politica: “Sono misteriosi e non accessibili molti dei flussi finanziari che rappresentano forme diverse di finanziamento del sistema della politica nel nostro Paese”. In questo campo, “l’esigenza della trasparenza e della massima fruibilità dei dati rappresenta ancora un obiettivo da raggiungere”.
LEGGI IL DOCUMENTO SULLA REVISIONE DELLA SPESA PUBBLICA DELL'EX COMMISSARIO CARLO COTTARELLI