Economia
L'IA nella customer experience, indigo.ai: "Nel 2016 eravamo degli alieni, oggi fidelizziamo i clienti grazie all'intelligenza artificiale"
La startup ha chiuso un nuovo round in equity da 10 milioni di euro per accelerare la crescita del business anche all'estero. Parla Gianluca Maruzzella, co-fondatore e ceo di Indigo.ai

Intelligenza artificiale per la customer experience: l'intervista a Gianluca Maruzzella, co-fondatore e ceo di indigo.ai
Fondata nel 2016 da cinque studenti universitari, indigo.ai nasce con un obiettivo ben chiaro: rivoluzionare la comunicazione tra aziende e clienti sfruttando l’intelligenza artificiale. In pochi anni, la startup ha creato soluzioni all’avanguardia con assistenti virtuali basati su Agenti AI di ultima generazione, capaci di rendere il dialogo tra brand e utenti fluido e empatico, ottimizzando il customer care e spingendo la fidelizzazione.
Oggi, la società del Gruppo Vedrai, ha chiuso un round di Serie B da 10 milioni di euro con la partecipazione di Azimut, uno dei principali gruppi in asset management e fintech. Un colpo da maestro che le permette di accelerare l'espansione a livello globale e rispondere alla crescente domanda di IA. Ma cosa c’è nel futuro di indigo.ai? Affaritaliani.it ne ha parlato con Gianluca Maruzzella, co-fondatore e ceo di indigo.ai.
indigo.ai ha appena concluso un round di Serie B da 10 milioni di euro. Quali saranno le priorità immediate per l’azienda nell’utilizzare questo finanziamento?
Per noi, questo round rappresenta un punto di transizione, non un traguardo. L’ambizione che ci ha guidato fin dall'inizio rimane la stessa, e questo finanziamento ci dà l'opportunità di accelerare ulteriormente il nostro percorso. I nostri obiettivi principali sono quattro: innanzitutto, vogliamo aiutare un numero crescente di aziende a costruire e lanciare i propri agenti di intelligenza artificiale, puntando a migliorare le loro metriche di business. In secondo luogo, cercheremo di abilitare nuove funzionalità, canali e integrazioni per rendere questi agenti sempre più potenti. Terzo, continueremo a investire nel nostro go-to-market, con particolare attenzione al programma di partnership che abbiamo lanciato qualche mese fa, per crescere insieme a tante altre aziende che condividono la nostra visione. Infine, vorremmo espandere i nostri confini, mirando a una crescita globale per rafforzare la nostra presenza nei mercati internazionali.
Quali mercati esteri sono al centro delle vostre strategie per quest’anno e quali sono in fase di studio?
Stiamo valutando attentamente diversi Paesi, ma è ancora presto per definire una rotta precisa. Siamo in fase di esplorazione, conducendo ricerche e analizzando le opportunità, quindi al momento non possiamo ancora annunciare con certezza quali saranno i nostri mercati di riferimento.
In termini di competizione con i grandi player internazionali, che tipo di strategie avete messo in atto?
Siamo partiti nel 2016, un periodo in cui la tecnologia, e l'IA, era ancora in fase embrionale rispetto a dove siamo oggi. Sin da subito abbiamo cercato di restare all'avanguardia, con l’obiettivo di applicare l’intelligenza artificiale in modo pratico e concreto. In questi anni, la nostra evoluzione ci ha permesso di sviluppare un prodotto che oggi è differenziale e solido, con un livello di maturità che ci consente di competere in modo rilevante.
All'inizio, la situazione era complicata. La nostra proposta era innovativa, ma non sempre facilmente comprensibile. Parlare di intelligenza artificiale nel 2016 ci faceva sembrare un po' degli alieni. Era un mondo che stava cambiando velocemente, ma che pochi riuscivano a percepire. Poi, nel 2017, è stato rilasciato il paper “Attention Is All You Need”, che ha dato vita al transformer, la tecnologia che oggi sta dietro a ChatGPT. Da lì, le cose sono cambiate radicalmente: la tecnologia è diventata più accessibile, e tutto il panorama dell'intelligenza artificiale ha preso piede, con l'adozione sempre più massiccia da parte dei grandi player internazionali.
Che cosa fa indigo.ai?
Siamo leader in Italia nella creazione di assistenti virtuali alimentati da intelligenza artificiale, progettati per migliorare l'esperienza del cliente. La nostra piattaforma lavora principalmente in due ambiti: la fase di prevendita, per aumentare il fatturato, e la fase di post-vendita, per ottimizzare l’efficienza delle aziende.
Immagina una squadra digitale composta da numerosi agenti AI specializzati, che collaborano tra di loro per risolvere problemi complessi. Ogni agente ha un obiettivo specifico e, quando un utente pone una domanda, il sistema attiva una rete di collaborazione tra gli agenti per rispondere nel modo più completo possibile. Non si tratta di un’unica intelligenza che cerca di fare tutto, ma di una serie di esperti digitali che lavorano insieme. Questo è il nostro approccio: come nel mondo reale, dove non esiste un "tuttologo", noi permettiamo alle aziende di sfruttare un team di specialisti digitali per affrontare sfide più complesse.
Lavoriamo principalmente con grandi aziende, ma abbiamo anche una serie di partner più piccoli, tecnologicamente avanzati o in forte crescita, che stanno vivendo un momento di trasformazione e si trovano ad affrontare difficoltà nel soddisfare la crescente domanda dei loro clienti.
Avete una fitta rete di clienti, da Enel a Lavazza e Telepass. Quali settori vedete come i più promettenti per l’adozione delle vostre soluzioni IA?
La nostra tecnologia è agnostica e può essere applicata praticamente ovunque per migliorare i processi. Non c'è un "funziona solo da una parte": tutte le aziende, infatti, hanno bisogno di connettersi e relazionarsi meglio con i propri clienti. Molte aziende, in passato, hanno avuto difficoltà a farlo. Quello che spesso accade è che, anche in settori come quello finanziario o assicurativo, le aziende non riescono a gestire al meglio la relazione con i clienti. Se un’azienda oggi ha difficoltà a relazionarsi, può usare la nostra tecnologia per migliorare la capacità di empatia e connessione con gli utenti, che ora richiedono risposte più rapide e personalizzate. Noi siamo in grado di offrire una "umanità" scalabile, che può essere applicata su scala globale.
Il modello di business di indigo.ai si sta evolvendo con il lancio del partnership program. Quali benefici avete riscontrato da questa strategia finora?
Noi siamo un’azienda di prodotto, ma nel tempo ci siamo trovati a collaborare con agenzie che hanno visto il valore della nostra tecnologia e vogliono utilizzarla nel loro segmento di mercato. In pratica, siamo diventati un abilitatore per queste aziende partner, che possono creare nuovi processi e progetti intorno al mondo dell'intelligenza artificiale. Questi partner ci contattano per usare la nostra tecnologia e migliorare quello che fanno, amplificando i risultati e creando proposte di valore più forti. Sicuramente continueremo a sviluppare il nostro programma di partnership, puntando a far crescere il nostro ecosistema di collaborazioni, in modo da offrire soluzioni ancora più scalabili e innovative.