Prezzi fermi: deflazione a un passo. Falchi e colombe contro il super-euro
Prezzi fermi. L'indice Istat è aumentato a marzo dello 0,1% rispetto al mese precedente e dello 0,4% nei confronti di marzo 2013, (era +0,5% a febbraio), confermando la stima preliminare. Il rallentamento dell'inflazione - spiega l'Istituto di statistica- è imputabile alla flessione su base annua dei prezzi dei beni energetici non regolamentati e degli Alimentari non lavorati e all'ulteriore attenuazione delle dinamiche tendenziali di quasi tutte le rimanenti tipologie di prodotto.
Con questi dati, lo spettro deflazione che aleggia sull'eurozona si fa più consistente. E il fronte che intende intervenire contro il super euro più compatto. Falchi e colombe, banche centrali nazionali e Fmi ormai sono convinti che la Bce debba intervenire. E lo anche è il numero uno dell'Eurotower. Sabato, a Washington, davanti ai banchieri dell'International Monetary and Financial Committee, Mario Draghi non ha escluso che un rafforzamento dell'euro, che incide sull'andamento dei prezzi, "potrebbe richiedere ulteriori stimoli". Un'inflazione contenuta per troppo tempo, ha aggiunto, "aumenta i tassi reali proprio nei paesi maggiormente sotto pressione". Tra i quali la Francia. Ed proprio il presidente della banca centrale transalpina, Christian Noyer, a ribadire l'idea di Draghi: "E' desiderabile che l'euro si indebolisca, dal momento che un apprezzamento della divisa europea ostacola non solo la ripresa dell'economia, ma anche il ritorno dell'inflazione della zona euro verso l'obiettivo del 2%". Ma bisogna fare in fretta, visto che "qualsiasi azione politica richiede in media diciotto mesi per diventare pienamente efficace".
La settimana scorsa anche l'Fmi ha stimolato la Bce a "prendere in considerazione ulteriori misure in caso di persistente bassa inflazione". Ma l'Eurotower non ha bisogno di essere pungolata. Da quando, lo scorso 25 marzo, anche il falco della Bundesbank Jens Weidmann ha perto al quantitative easing e a un nuovo taglio dei tassi, il fronte anti-deflazione (e anti euro forte) della banca centrale europea non è mai stato così compatto.