Istat, effetto 80 euro "minimo". Torna a crescere la spesa delle famiglie
L'effetto c'è, anche se "minimo". L'Istat quantifica così l'impatto del bonus 80 euro in busta paga previsto dal governo Renzi "sui consumi privati nel 2014 con effetto di trascinamento". In altre parole: non saranno certo gli 80 euro a risollevare le sorti dell'economia italiana, né i consumi delle famiglie. Ma è un segnale che invita i lavoratori a spendere.
Una notizia, tutto sommato, positiva. Che bissa un altro risultato, questo sì, certo: la spesa delle famiglie italiane torna a crescere dopo tre anni di riduzione: nel 2014 segnerà un aumento dello 0,2%. Nel 2015 si prevede un ulteriore miglioramento con una crescita dei consumi delle famiglie pari allo 0,5%. La crescita della spesa delle famiglie è prevista raggiungere l'1% nel 2016.
Se l'Istat non boccia il bonus Irpef, tira le orecchie al governo sulle stime di crescita. Secondo l'istituto di statistica, il Pil dell'Italia crescerà dello 0,6% nel 2014, dell'1% nel 2015 e dell'1,4% nel 2016. Previsioni al di sotto delle stime governative, che nel Def prevedono una crescita dello 0,8% nel 2014, nel 2015 dell'1,3%, e nel 2016 dell'1,6%.
L'ente statistico, in particolare, anticipa "una ripresa significativa" degli investimenti, con +1,9% nel 2014, +3,5% nel 2015 e +3,8% nel 2016. In recupero anche la spesa delle famiglie, dopo tre anni di riduzione: in aumento dello 0,2% nel 2014, dello 0,5% nel 2015 e dell'1% nel 2016.