Il potere d'acquisto delle famiglie cala ancora. Ma sale la propensione al risparmio
Il reddito disponibile delle famiglie consumatrici in valori correnti e' aumentato dello 0,3% nel 2013. Lo comunica l'Istat sottolineando che nell'ultimo trimestre dell'anno e' risultato invariato rispetto al trimestre precedente mentre e' cresciuto dell'1,1% rispetto al corrispondente periodo del 2012.
Tenuto conto dell'inflazione, il potere di acquisto delle famiglie e' diminuito dell'1,1%. Nel quarto trimestre del 2013 e' risultato in lieve diminuzione rispetto al trimestre precedente (-0,1%) mentre e' aumentato dello 0,4% rispetto al quarto trimestre del 2012.
La propensione al risparmio delle famiglie consumatrici e' stata pari al 9,8% nel 2013, registrando un aumento di 1,4 punti percentuali rispetto all'anno precedente. Nel quarto trimestre dell'anno scorso, al netto della stagionalita', e' stata pari al 10,2%, sostanzialmente invariata rispetto al trimestre precedente (+0,1 punti percentuali) ma in significativo aumento (+1,7 punti percentuali) rispetto al corrispondente trimestre del 2012.
La spesa per consumi finali delle famiglie italiane e' scesa dell'1,3% nel 2013. Nell'ultimo trimestre dell'anno il calo e' risultato pari allo 0,7%.
Quanto alle aziende, la quota di profitto delle societa' non finanziarie e' stata pari al 39,2%, nel 2013 quasi invariata rispetto al 2012 (+0,1 punti percentuali). Lo comunica sempre l'Istat sottolineando che nel quarto trimestre del 2013 tale quota e' stata del 39,7%, in aumento di 0,7 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e di 0,9 punti percentuali rispetto al corrispondente trimestre del 2012. Nel 2013 il tasso di investimento delle societa' non finanziarie e' sceso al 19,6% con una riduzione di 0,6 punti percentuali rispetto al 2012. Nell'ultimo trimestre del 2013 e' stato pari al 19,7%, segnando un aumento di 0,2 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e una diminuzione di 0,3 punti percentuali rispetto al quarto trimestre del 2012. (AGI) Mau