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Economia
L'industria agroalimentare è il vero punto di forza dell'economia del Sud

Se c’è un settore che investe ed innova in Italia è l’agroalimentare, un comparto che vale oltre 200 miliardi di euro e rappresenta il 12% del Pil, con una forte apertura sui mercati internazionali ed una grande attenzione alla qualità. E’ il settore che trascina anche l’economia del Mezzogiorno. Se quest’area del Paese contribuisce per il 30% al valore aggiunto dell’agroalimentare nazionale, la Campania ha un ruolo che pesa sia nella classifica meridionale occupando il primo posto, che in ambito nazionale dove è quinta. E’ tutto il settore che tuttavia in Italia si presenta ricco di opportunità ed economicamente significativo, con un valore riconosciuto in tutto il mondo per l’elevata qualità della materia prima e la capacità di trasformarla in prodotti di eccellenza, costituendo pertanto, insieme alla moda, l’emblema dell’Italian way of living. “E’ un settore che è alla base della nostra cultura”, ha affermato a Napoli Luisa Todini, presidente del Comitato Leonardo, durante l’incontro con gli imprenditori del territorio promosso insieme con Eccellenze Campane e Gruppo Adler per favorire il confronto tra le imprese, le istituzioni e le associazioni di categoria su tematiche d’interesse nazionale ed internazionale. L’obiettivo: anticipare gli scenari futuri e cogliere le leve su cui puntare per dare slancio alla competitività dell’industria nazionale. “Quello di oggi -ha dichiarato Todini- è un viaggio esperienziale attraverso i sapori ed i saperi alla base del successo dell’agroalimentare italiano, guidato da tante storie di imprenditori che innovano ed investono, come Paolo Scudieri (numero uno di Eccellenze Campane e Gruppo Adler, nonché presidente nazionale di Anfia) che non si accontentano di avere successo nel loro core business ma destinano risorse per promuovere le eccellenze del Made in Italy. L’innovazione -ha aggiunto la presidente del Comitato Leonardo-  è un fattore fondamentale per il futuro dell’agroaindustria italiana: nuove tecnologie come la blockchain possono essere utili per garantire qualità e affidabilità a tutta la filiera, con l’etichettatura digitale a tutela del vero prodotto Made in Italy. Proteggere i marchi dell’Italian Food, scoraggiando l’Italian sounding, il cui valore nell’agroalimentare è stimato in 100 miliardi di euro, resta una priorità del settore”.  Certo, riuscire a fare impresa al Sud non è così facile come in altre aree del Paese. “ma sia il Mezzogiorno che la Campania hanno enormi potenzialità sia in termini di risorse che di competenze”, ha sottolineato Scudieri (nella foto a sinistra, a destra Todini). “E’ nostro compito pertanto valorizzare il meglio dell’imprenditoria del Sud mostrando quello che è in grado di fare questo territorio. Un Mezzogiorno capace di competere e vincere, nonostante il gap infrastrutturale e problematiche oggettive, come la parcellizzazione dell’offerta e gli squilibri legati nella distribuzione della filiera. Ciononostante è un comparto che rappresenta il vero punto di forza del Sud che deve puntare sempre più su tracciabilità e innovazione, strumenti fondamentali per valorizzare la biodiversità che caratterizza le produzioni locali”.   

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