Dell'Aringa ad Affari: "Ecco perché la staffetta generazionale funzionerà"
@andreadeugeni
"In Francia, introdotta dal Governo Hollande, ha avuto qualche problemino, ma da noi funzionerà. Primo, perché ci saranno tanti lavoratori anziani con difficoltà a mantenere il proprio posto di lavoro. Secondo, perché ci saranno tanti giovani in cerca di prima occupazione. Se gli anziani mantengono il lavoro è normale poi che i posti liberi non ci siano".
Il sottosegretario al Welfare Carlo Dell'Aringa (nella foto), intervistato da Affaritaliani.it, spiega così perché l'istituto della staffetta generazionale, con la trasformazione di contratti standard in part time per lavoratori prossimi al pensionamento da abbinare ad assunzioni di giovani, avrà successo in Italia mentre in Francia per il momento è stato un flop. "Sarà su base volontaria e varrà per quegli occupati lontani dalla pensione non più di 24-36 mesi. Il costo del contributo verrà sostenuto in prima battuta dall'azienda che poi verrà rimborsata dallo Stato con degli incentivi", aggiunge Dell'Aringa. Quanto? "In Francia c'è un forfait di 4.000 euro per lavoratore all'anno".
L'INTERVISTA
Per abbattere il tasso di disoccupazione under 24 anni, il Governo intende introdurre su tutto il territorio nazionale l'istituto della staffetta generazionali fra lavoratori prossimi alla pensione e giovani. Come funzionerebbe?
"Ne stiamo ancora discutendo. Ci sono degli esempi sia nazionali sia stranieri a cui fare riferimento. Oltretutto, l'articolazione non è stata ancora pensata perché dipende da come andrà il confronto con le parti sociali".
E cioè?
"Bisognerà capire se sarà uno di quegli interventi che faremo, anche perché costa. Dovremo fare il confronto con altri interventi che implicano un esborso per le casse dello Stato per fare una scelta finale. Quando decideremo di puntare su quello, prenderemo allora anche in considerazione come farlo".
E quindi?
"Per il momento posso solo spiegare quanto già fatto dal Ministero del Lavoro nella precedente legislatura in alcune Regioni".
Prego...
"Sono stati messi a disposizione alcune decine di miliardi in alcune Regioni che, anche dopo essersi consultate con le parti sociali, hanno emesso dei bandi. Bandi che costituiscono il modello che adotteremo in futuro nel caso decidessimo di farlo".

Con quali caratteristiche? Come avverrà in concreto la staffetta generazionale?
"L'adesione di un lavoratore prossimo alla pensione, non più di 24-36 mesi, sarà su base volontaria e varrà per quegli occupati che vendendosi allontanare la pensione hanno visto allontanarsi anche il proprio progetto di vita. Con la staffetta si darebbe loro la possibilità di realizzarlo, ma con un part time, rinunciando quindi a metà dello stipendio. E' chiaro che bisognerebbe concedere loro delle alternative di reddito perché altrimenti l'impianto non reggerebbe. Quello che si può garantire loro è che l'azienda pagherà i contributi del full time, in modo tale che i lavoratori non perdano nulla in termini di diritti e di ammontare della pensione nei due-tre anni in cui faranno il part time".
Cosa farà l'azienda in cambio?
"Al posto del part time a cui il lavoratore anziano rinuncia, l'impresa assumerà un giovane full time o come apprendista o come occupato don contratto a tempo indeterminato".
Ci sono altre varianti?
"Sì, questo è grosso modo l'impianto. Ci sono delle varianti come l'assunzione di un giovane a tempo indeterminato o due con contratti di apprendistato. L'impatto occupazionale complessivo comunque è positivo. In più, l'impresa risparmia perché l'apprendista costa di meno. Ha più lavoro pagato di meno in termini unitari e c'è l'impegno del lavoratore anziano a fare da tutor a quello più giovane, accompagnandolo nella formazione di una professionalità precisa. Formazione che per l'azienda, quando un occupato va in pensione, ha anche un costo. Infine ci sono gli incentivi".
Quali?
"Soldi che lo Stato deve dare all'azienda, perché per l'impresa pagare un contributo pieno a fronte di un part time lavorato ovviamente è un costo".