Letta a Wall Street: "Italia affidabile ma serve stabilità"

L'Italia è un Paese "giovane, virtuoso e affidabile" e malgrado lo sforamento del tetto del 3% del deficit/Pil mettera' in atto "gli aggiustamenti" necessari per rispettare gli impegni con l'Europa. Ma per intercettare la ripresa e attrarre capitali dall'estero e' necessaria la stabilita' politica. Enrico Letta parla a Wall Street, di fronte agli operatori della piazza finanziaria piu' importante del mondo, e ripete che "il focus del governo e' puntare alla crescita e raggiungere stabilita' politica per far abbassare il tasso di interesse, che oggi e' al 4,5%, ma che l'anno prossimo vogliamo portare al 2%".
"Questo e' il motivo per cui sto cercando di insistere sulla stabilita' politica - aggiunge Letta - perche' e' cruciale per noi. Da secoli abbiamo avuto problemi in questo campo, ma oggi la situazione e' migliorata". Letta ammette che il nostro Paese "ha un enorme debito pubblico, questo debito si e' accumulato negli anni", ma aggiunge che "non e' aumentato ultimamente: dobbiamo fare in modo di rispettare il vincolo del 3% del Pil", ed e' per questo che "nei prossimi giorni faremo il primo aggiustamento per rientrare sotto il tetto del 3% del deficit, perche' e' decisivo per convincere gli europei, l'Unione e i mercati.
L'obiettivo, dice il premier, "e realizzare dodici mesi consecutivi di crescita, e per farlo dobbiamo continuare sulla strada del consolidamento fiscale". Letta ripete quindi che il governo interverra' sulla spesa pubblica, nominando un commissario alla spending review e fa un cenno alle polemiche interne che stanno dividendo Pd e Pdl sulle misure fiscali: "La riforma dell'Imu che abbiamo fatto - dice - non e' una concessione a Berlusconi. Sta nel mio programma di governo e sono convinto che di questa riforma ne abbiamo bisogno. Un buon compromesso tra le posizioni di tutti nella coalizione, perche' abbiamo bisogno di cambiare la legge sugli immobili che crea problemi al mercato interno, che e' crollato, e alle famiglie".
Il premier, a cui aveva dato la parola l'ad del Nyse, Duncan Niederauer, ha quindi illustrato 'Destinazione Italia', che ha definito un piano di "azioni credibili" per promuovere gli investimenti stranieri. "Noi non siamo bravi a presentare la forza della nostra economia", ha ammesso il premier, "ma siamo una potenza nel settore manifatturiero e abbiamo molti importanti asset". L'Italia, ha concluso, si aprira' al mondo anche con l'imminente Expo di Milano del 2015: "Noi italiani siamo molto bravi, ma lo siamo di piu' quando abbiamo una scadenza", ha sottolineato Letta promettendo un'organizzazione efficiente, "l'Expo e' per noi un appuntamento cruciale".