Manovra, Bruxelles bacchetta l'Italia. Inizia il braccio di ferro sul deficit
La legge di Stabilità italiana finisce sotto la lente d'ingrandimento dell'Ue. Bruxelles vuole capire perché nel rapporto deficit/Pil previsto dalla legge di Stabilità 2015 l'Italia farà 2,9% e non 2,2% (comunque sotto il 3% fissato dai parametri di Maastricht).
E' questo il senso della lettera della Commissione europea Barroso, alla quale "il Governo italiano risponderà entro domani". Una lettera in cui i vertici comunitari chiedono chiarimenti sugli "scostamenti dagli obiettivi di medio periodo". Una richiesta che fonti molto vicine a Matteo Renzi contattate da Affaritaliani.it definiscono "vaga" e che "fa parte di una negoziazione politica europea".
Secondo le analisi dei tecnici di Bruxelles riassunte nella lettera a firma Jyirki Katainen, il vicepresidente "falco" della Commissione considerato assolutamente in linea con il Merkel-pensiero, "l’Italia programma una deviazione significativa dalla strada di aggiustamento richiesta verso i suoi obiettivi di medio termine nel 2015, basata sul cambiamento programmato del saldo strutturale. Per di più, il cambiamento programmato nell’equilibrio strutturale per il 2015 farebbe anche venir meno il cambiamento richiesto per assicurare l’aderenza alle regole transitorie sul debito, dal momento che questo requisito è ancora più stringente della strada di aggiustamento richiesta verso gli obiettivi di medio termine".
La richiesta all’esecutivo Ue, dunque, è quella di chiarire entro il 24 ottobre "le ragioni per cui l'Italia programma il non-rispetto del Patto di stabilità nel 2015" e sapere come "potrebbe assicurare il pieno rispetto dei suoi obblighi di bilancio rispetto al Patto di stabilità e di crescita nel 2015". Tutto per permettere alla Commissione "di tenere conto del punto di vista dell’Italia nell’ulteriore procedura". L’intento è comunque quello di "proseguire un dialogo costruttivo con l’Italia al fine di arrivare a una valutazione finale".
Per il portavoce di Katainen, come per il sottosegretario agli Affari Esteri Sandro Gozi, non si tratta di una bocciatura. "Il risultato dell’analisi della Commissione sarà il frutto di un processo in corso, con discussioni che proseguono", ha detto a questo rigurdato il portavoce di Katainen.
"E' partita la trattativa sul deficit che potrebbe costare all'Italia altri miliardi di correzione rispetto a quanto previsto, ma il governo ha messo da parte una riserva di 3,4 miliardi per venire incontro ai rilievi Ue e mettere a segno un aggiustamento dello 0,25% invece che dello 0,1%. A metà strada rispetto all'aggiustamento voluto da Bruxelles (0,5% ndr)", spiegano le fonti. "La trattativa ora potrebbe andare in questa direzione e potrebbe rappresentare un buon compromesso", concludono.
La risposta dell'esecutivo non si e' fatta attendere: il Tesoro ha fatto sapere che una risposta di chiarimento arrivera' "entro domani". La notizia della pubblicazione della lettera sembra pero' essere stata accolta con irritazione dal presidente della Commissione Europea: Jose' Manuel Barroso ha tenuto a precisare che e' stata "una decisione unilaterale del governo italiano" e che la Commissione "non era favorevole". Immediata la replica del premier, Matteo Renzi, che si e' detto "stupito della reazione di Barroso. La lettera e' stata anticipata dal Financial Times. Questo e' il momento della trasparenza totale" aggiungendo che "e' finito il tempo delle lettere segrete". Il presidente del Consiglio ha poi rincarato la dose annunciando che da oggi verranno pubblicati tutti i dati delle spese dei palazzi europei, "sara' molto divertente", ha commentato.