Economia
Lavoro, Cisl: "Sbloccare investimenti. Il Decreto Sostegni? È un pasticcio"

Il segretario denerale delle Cisl Luigi Sbarra spiega quali devono essere le priorità del governo e critica il Decreto Sostegni Bis
Il sindacato proseguirà la mobilitazione per la proroga del blocco dei licenziamenti e farà pressione sulle forze politiche affinché si arrivi alla modifica del decreto Sostegni bis. Lo ha detto il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, alla manifestazione in corso a piazza Montecitorio. "Il governo si è riservato di costruire delle risposte, noi abbiamo anticipato la necessità di tornare su questo tema e annunciato di aver chiesto incontri ai segretari di tutti i partiti e a tutti gruppi parlamentari", ha spiegato. "La nostra iniziativa - ha proseguito il leader Cisl - continua nei luoghi di lavoro e nei territori per realizzare un obiettivo che consideriamo alla nostra portata: rifinanziare la cassa Covid e prolungare l'uscita dal blocco almeno fino ad ottobre. Non possiamo accettare ulteriori perdite di posti di lavoro che andrebbero ad aggiungersi al milione di disoccupati già registrato nell'ultimo anno". "Chiediamo - ha concluso - una modifica al decreto Sostegni bis e chiediamo al governo di tornare sui propri passi: eserciteremo una forte pressione sui gruppi parlamentare per cambiare la norma"
"E' da una settimana che siamo impegnati in una mobilitazione sui temi della sicurezza sui luoghi di lavoro - ha aggiunto spiegando che oggi si tiene una manifestazione davanti a Montecitorio e poi nei prossimi giorni la mobilitazione in alcuni luoghi di lavoro e in alcune regioni - chiederemo a gran voce al governo di attivare una fase di confronto vero sulle priorita' che abbiamo indicato: piano nazionale di ripresa e resilienza, riforme del lavoro, gestione delle crisi aziendali, previdenza e riforma fiscale". Secondo Sbarra "il governo deve avere come priorità quello di sbloccare gli investimenti, non i licenziamenti. Io penso ad una stagione vera di rinnovata concertazione, penso ad un nuovo patto sociale, per la crescita, lo sviluppo, il lavoro, il contrasto alle diseguaglianza e alla poverta'. Non servono tensioni, bisogna eliminare contrapposizioni, perchè bisogna sostenere la ripartenza".
Infine chiosa: "Il testo approvato nel Consiglio dei ministri è un pasticcio frutto della mancanza di dialogo e di concertazione. Ha bisogno di profondi cambiamenti e di miglioramenti. La misura è debole, insufficiente e sicuramente non riesce ad arginare il rischio della perdita di centinaia e centinaia di migliaia di posti di lavoro".