FonSai/ Chiuse le indagini su Nagel e Ligresti. Verso il rinvio a giudizio
Il pm di Milano Luigi Orsi ha inviato l'avviso di chiusura delle indagini all'immobiliarista Salvatore Ligresti e all'ad di Mediobanca Alberto Nagel nell'ambito dell'indagine che li vede accusati di ostacolo all'attivita' degli organi di vigilanza. L'iscrizione nel registro degli indagati di Nagel risale all'estate del 2012 e scaturi' dalle indagini della Procura sul presunto patto segreto (concretizzato nel papello) siglato il 17 maggio di quello stesso anno tra Nagel e l'ingegere di Paterno'. Un'intesa che sarebbe stata finalizzata a garantire alla famiglia siciliana, responsabile del dissesto delle societa' del gruppo Fonsai, una buonuscita di circa 45 milioni per le quote in Premafin piu' una serie di benefit, nell'ambito del piano di salvataggio predisposto da Unipol per Fonsai. L'esistenza patto - secondo la Procura - configurerebbe il reato di ostacolo alle attivita' di vigilanza in quanto sarebbe stato occultato alla Consob un accordo rilevante ai fini dell'esenzione di Unipol dall'obbligo dell'opa su Fonsai.
Per il pm Luigi Orsi, il papello sarebbe un accordo segreto tra la famiglia e Mediobanca per aggirare l'intervento del presidente della Consob, Giuseppe Vegas, che il 27 gennaio in un incontro con Nagel, Cimbri, gli avvocati e l'advisor dei Ligresti, Gerardo Braggiotti, aveva posto il veto a eventuali vantaggi al costruttore di Paternò nell'ambito del salvataggio di Fonsai. Il giorno dopo, gli stessi protagonisti si incontrano con Ghizzoni per renderlo partecipe dell'accordo.
Nagel, dopo aver ricevuto un invito a comparire, il primo agosto 2012 si era presentato davanti al pm, presso la sede del Nucleo di polizia tributaria della Gdf di Milano, ed era stato interrogato per diverse ore. Come specificato nel capo di imputazione, gli investigatori hanno trovato il papello custodito nella cassaforte dell'avvocato Cristina Rossello, segretaria del patto di Mediobanca. Nel foglio sottoscritto dall'ingegnere siciliano e siglato dall'amministratore delegato di Mediobanca, l'ex patron di Fonsai e i suoi figli elencavano i benefici che avrebbero desiderato fossero loro riconosciuti, in vista della loro uscita dal controllo di Fonsai: 45 milioni per la cessione del 30% di Premafin, il riconoscimento ai tre figli di Ligresti e allo stesso Salvatore di 700 mila euro a testa per cinque anni, nonchè incarichi, consulenze, benefit altri vantaggi come le vacanza gratuite al Tanka Village in Sardegna sotto forma di pagamento dell'affitto degli appartamenti all'interno del complesso turistico.