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Economia

"Non siamo mica una caserma! Alle manifestazioni si va, in piazza ci si sta, io ho passato una vita in piazza. Ma il problema è che quando hai responsabilità di governo il punto non è tanto stare nelle piazze, quanto risolvere i problemi che le piazze ti pongono, perché l' estetica delle piazze, cioè stare lì e non risolvere mai i problemi, non funziona. La gente ti chiede soluzioni". Il giorno dopo la manifestazione della Fiom a Roma, il segretario Pd, Guglielmo Epifani, risponde così ad Avellino a chi gli chiede su perché non fosse in piazza.

Il segretario del Pd inoltre replica a Berlusconi: "La deve smettere di mettere mine e fare attentati. Bisogna lasciare lavorare il governo e Berlusconi la deve smettere di mettere mine e fare attentati pensando di mettere il governo in fibrillazione con la questione giudiziaria".

Il precedente

 

landini

"Non possiamo più aspettare". E' lo slogan con cui è partito stamane il corteo nazionale della Fiom, che da piazza della Repubblica è sfilato fino a piazza San Giovanni, dove è intervenuto sul palco il segretario Maurizio Landini. Migliaia le persone ("Siamo centomila" dicono i dirigenti del sindacato) in marcia al ritmo di fischietti e tamburi, guidate in prima linea dalle donne operaie di Bologna, seguite dallle loro colleghe e dai loro colleghi di tutta l'Emilia che vanta una partecipazione altissima con 40 pullman arrivati nella capitale. In testa, per lunga parte del corteo, anche il segretario e Gino Strada.

"Non è una manifestazione contro qualcuno" ha ripetuto ancora Landini, ma una mobilitazione convocata dal sindacato dei metalmeccanici per rimettere al centro dell'agenda politica e del dibattito il tema del lavoro e fermare le politiche di austerità. La Fiom ha stilato anche una sorta di appello programmatico con gli obiettivi da raggiungere: riconquistare il diritto del e nel lavoro; la riconversione ecologica del nostro sistema industriale per valorizzare i beni comuni acqua, aria e terra; un piano straordinario d'investimenti pubblici e privati e il blocco dei licenziamenti anche attraverso l'incentivazione della riduzione dell'orario con i contratti di solidarietà e l'estensione della cassa integrazione; un contratto nazionale che tuteli i diritti di tutte le forme di lavoro con una legge sulla democrazia che faccia sempre votare e decidere i lavoratori; un reddito per una piena cittadinanza di inoccupati, disoccupati e studenti; fare in modo che la scuola, l'università e la sanità siano pubbliche e per tutti; combattere le mafie e la criminalità organizzata che si sono infiltrate sia nella finanza che nell'economia; la rivalutazione delle pensioni e per un sistema pensionistico che riconosca la diversità tra i lavori; un'Europa fondata sui diritti sociali e contrattuali, su un sistema fiscale condiviso e sul diritto di cittadinanza e sulla democrazia delle istituzioni.

In piazza sono arrivati l'ex ministro Fabrizio Barca, il "giovane turco" Matteo Orfini e l'europarlamentare Sergio Cofferati. "Avrei sperato ci fosse il mio partito", ha commentato l'ex sindaco di Bologna. Il capogruppo alla Camera Speranza ha dato infatti forfait. "Dal capogruppo alla Camera del Pd Roberto Speranza ho ricevuto una telefonata ieri sera, mi ha detto che non poteva esserci ma che ci avrebbe lasciato un messaggio. Comunque ringrazio i partecipanti, e chi non c'è parla da solo", ha detto Landini.

"Io non do consigli ad Epifani, dico solo che sono di sinistra e se non vengo al corteo della Fiom non so dove altro potrei andare", ha sottolinea il leader di Sel Nichi Vendola spiegando di essere in piazza con Barca e Landini per "la costruzione della grande coalizione del lavoro che non è solo un fatto politico o sociale". "E' drammatica la solitudine dei lavoratori e delle lavoratrici, che uno che perde il lavoro si uccide dandosi fuoco. Il tema è il lavoro, tutto il resto sono chiacchiere", ha aggiunto. Tanti gli slogan. "Basta licenziamenti, meno orario più salario" invoca un cartello. È ancora, "il 25 aprile è ora. Fermiamo il golpe. 10-100-1000 comitati di liberazione nazionale. Si al governo di emergenza popolare", hanno scrivono i Carc.

Per Sel sono stati presenti anche il capogruppo alla Camera Gennaro Migliore e Titti di Salvo. Fra i parteciapnti anche l'ex tuta bianca Luca Casarini e il magistrato Antonio Ingroia, leader di Azione civile. Prima dell'intervento conclusivo di Landini, sul palco Stefano Rodotà, Gino Strada e Fiorella Mannoia.

EPIFANI, PROBLEMA NON STARE IN PIAZZA MA DARE RISPOSTE - Il problema non e' stare in piazza ma ascoltare la piazza e dare risposte, esattamente quello che ha fatto il Governo". Cosi' il segretario del Pd, Guglielmo Epifani, a margine di una iniziativa elettorale con il candidato sindaco di Roma, Ignazio Marino, replica al segretario della Fiom, Landini.

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