Manovra e debito pubblico da sanare, così lo spread al ribasso offre al governo Meloni 13 miliardi di tesoretto - Affaritaliani.it

Economia

Ultimo aggiornamento: 16:22

Manovra e debito pubblico da sanare, così lo spread al ribasso offre al governo Meloni 13 miliardi di tesoretto

I rendimenti in calo sui titoli di stato italiani hanno permesso al governo di Giorgia Meloni di ottenere 13 miliardi di spazio fiscale che potrà essere utilizzato per ridurre il debito pubblico e finanziare alcune misure

di Emma Rossi

Bloomberg, lo spread al ribasso e il tesoretto utile per sanare il debito e finanziare alcune misure in Manovra

Il calo dei rendimenti sui titoli di Stato italiani, con lo spread ai minimi degli ultimi anni, ha permesso al governo guidato da Giorgia Meloni di ottenere un "tesoretto" di circa 13 miliardi di euro. Una cifra significativa, secondo quanto riportato da Bloomberg, che potrà essere utilizzata per ridurre il debito pubblico e finanziare nuove misure nella prossima legge di bilancio. Il cosiddetto "tesoretto" si suddivide in 5 miliardi previsti per il 2025 e 8 miliardi per il 2026. Queste risorse saranno presumibilmente incorporate nella prossima manovra finanziaria, che prenderà forma nelle prossime settimane.

Dal Forum Ambrosetti di Cernobbio, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha rassicurato sulla tenuta dei conti pubblici italiani: “I conti stanno andando come previsto. L’economia ha purtroppo subito un rallentamento, anche a causa della guerra commerciale globale. Tuttavia, riteniamo che le nostre previsioni alla fine potranno essere accolte. La notizia positiva è che quest’anno non ci sarà bisogno di una manovra correttiva".  Il governo conferma dunque il target di crescita allo 0,6% per il 2025, nonostante un contesto internazionale incerto. A favore dell’Italia gioca la relativa stabilità politica, che continua ad alimentare la fiducia dei mercati finanziari.

Secondo quanto riportato anche da Affaritaliani, la legge di bilancio sarà focalizzata sul sostegno al ceto medio. Tra le misure principali si prevede l’estensione del taglio dell’aliquota IRPEF dal 35% al 33% per i redditi fino a 50mila euro lordi annui, con l’obiettivo, sostenuto dal vice-ministro dell’Economia Maurizio Leo e da Forza Italia, di portare la soglia fino a 60mila euro lordi annui. La prima ipotesi avrebbe un costo di circa 2 miliardi di euro a regime, mentre la seconda supererebbe i 4 miliardi. La disponibilità del "tesoretto" consentirebbe di affrontare queste spese senza compromettere i conti pubblici, contribuendo al contempo a rilanciare il potere d’acquisto delle famiglie.

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