Manovra, detrazioni sulla casa e 200 euro in più in busta paga

Lavoro, casa e sviluppo. Sono i tre punti cardine che orienteranno le modifiche alla Legge di Stabilità e sui quali si sta lavorando sia in casa Pd, che insiste anche su una tassa sulle rendite, sia in casa Pdl, che invece vorrebbe ridurre la Tasi.
CASA. Partiamo dalle tasse che ruotano intorno agli immobili. Il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, ha annunciato a Porta a Porta che "la prima modifica che faremo" alla Legge di Stabilità "è di rendere obbligatorie le detrazioni sulla Tasi per le famiglie in base al numero di componenti e al reddito". Non solo: "All'annuncio seguirà l'impegno: anche la seconda rata dell'Imu sarà abolita", ha ribadito Lupi. "Stiamo discutendo per definire alcuni principi per il 2014", ha spiegato indicando quelle che a suo parere dovranno essere le priorità: "Sulla prima casa non dovrà rientrare dalla finestra ciò che è uscito dalla porta e si dovrà pagare una tassa sui servizi. Dovranno essere reintrodotte le detrazioni". Ci sono poi le proposte di modifica dei relatori. Antonio D'Alì del Pdl propone una semplificazione della service tax e un tetto per l'aumento che compete ai Comuni.
LAVORO. Il secondo punto dolente riguarda il cuneo fiscale. Le norme già scritte in proposito hanno infatti attirato ogni tipo di critica, sa Bankitalia alla Corte dei Conti. Va detto che sul costo del lavoro il governo aveva già detto che parti sociali e parlamento avrebbero potuto intervenire e modificare quanto deciso. La strada che sembra più probabile è quella dell'abbassamento della platea dei beneficiari del taglio sotto i 30mila euro lordi di reddito. La misura tradotta in cifre significa circa 200 euro in più in busta paga all'anno che il governo intende erogare in un'unica tranche.
SVILUPPO. E' il punto più preso di mira dai detrattori della Manovra. L'accusa è che il governo avrebbe completamente dimenticato le misure pro-sviluppo. E qui c'è pronto tutto il menù targato Pdl e rilanciato ogni giorno da Renato Brunetta. Dal riscatto delle case popolari Iacp e dei Comuni da parte degli inquilini il rilancio della filiera del turismo, agli impianti sportivi multifunzionali, alla riforma dell’Iva, alla messa in sicurezza del territorio. Non solo: si sta facendo strada anche l'istituzione di un meccanismo di garanzia pubblica per favorire la partecipazione del sistema finanziario al finanziamento di grandi progetti di innovazione industriale realizzati da filiere o reti di imprese. Si tratta di una delle richieste al governo elencate nell'accordo di Genova, siglato da Confindustria e sindacati in vista della Legge di Stabilita'. A confermarlo e' il relatore del Partito Democratico in commissione Bilancio, Giorgio Santini. "E' una delle ipotesi che stiamo valutando, se passa questo meccanismo - conferma Santini - lo Stato potrebbe emettere titoli pubblici di lunga durata come i Btp per creare la piattaforma di garanzia a soggetti che si accollano l'onere di finanziare progetti specifici e mirati allo sviluppo, penso al sistema bancario o alla Cassa depositi e prestiti". Insomma, le idee sono tante, per capire quale direzione verrà scelta bisognerà aspettare almeno giovedì prossimo quando al Senato terminerà l'esame degli emendamenti.