Quattrosoldi/ Raiway al ballo delle debuttanti. Ecco chi si quota in borsa
Sarà il recente peggioramento del quadro macroeconomico che fa temere a molti la tenuta della fragile (e diseguale) riprese vista nel primo semestre dell’anno in Europa, sarà che l’esito degli stress test condotti dalla Bce negli scorsi mesi nell’ambito dell’Asset quality review potrebbe rivelare qualche brutta sorpresa, sarà che gli spread tra titoli di emittenti “periferici” come Grecia, Portogallo, Spagna o anche Italia è cresciuto rispetto ai “sicuri” Bund tedeschi e che questo è di solito il segnale di una possibile robusta correzione quanto meno dei listini azionari, se non dell’approssimarsi di una nuova fase recessiva.
Sta di fatto che il carnet delle nuove debuttanti a Piazza Affari langue ormai da luglio, quando arrivò sul listino principale Fineco (collocata a 3,7 euro al termine di un’offerta sottoscritta quasi tre volte, il titolo della controllata del gruppo Unicredit oscilla attualmente sopra i 4,1 euro, con un guadagno superiore all’11% per chi sottoscrisse i titoli). Se si escludono le “piccole” dell’Aim – Mac (da Blue Note a Mailup, da Tech-Value a Go Internet, da Tecnoinvestimenti a Bio On), sono già slittati gli sbarchi di Rottapharm Sisal, Italiaonline e Intercos, quest’ultima nonostante l’impegno preso durante il collocamento dall’azionista Tamburi Investment Partners ad acquistare complessivamente azioni Intercos pari al 3,125% del totale dei titoli esistenti prima dell’aumento di capitale.
Questa settimana doveva essere la volta buona per Fedrigoni, il gruppo cartiero che controlla il marchio Fabriano, che invece all’ultimo ha deciso “di procedere al ritiro” dell’offerta di vendita e sottoscrizione delle sue azioni a causa del “sempre più marcato deterioramento delle condizioni dei mercati finanziari”. Non è del resto un problema solo italiano: a Francoforte il titolo Rocket Internet dopo essere stato collocato a 42,50 euro per azione (il massimo della forchetta indicativa) è crollato sino a un minimo di 31,15 euro prima di recuperare in parte terreno (al momento oscilla appena sotto i 37 euro per azione, con una perdita per i sottoscrittori del 13% circa), mentre a Parigi il gruppo di servizi ingegneristici Spie ha deciso in settimana di rinviare il debutto sul listino dopo una risposta molto deludente da parte degli investitori condizionata dalla “volatilità particolarmente elevata dei mercati” di queste ultime settimane.