Economia
Mercati finanziari: 1987 e 2023, può ripetersi? L'analisi

Nel 1987, si erano affacciati sul mercato i primi sistemi di trading computerizzati
Quello che all’epoca fu l’introduzione, senza nessuna esperienza pregressa, degli stop automatici computerizzati, oggi potrebbe essere giocato dalle opzioni a scadenza zero giorni.
C’è un limite, oggi, si osserverà, al ribasso giornaliero, limite del 5% oltre il quale il mercato viene sospeso.
Ma sarebbe interessante capire, in quel caso, che cosa avviene delle opzioni zero giorni … i market maker sarebbero in grado di bilanciare perdite e profitti della posizione? E come riaprirebbe il mercato, chi compenserebbe le posizioni?
Il settlement del giorno verrebbe considerato al momento della sospensione? Sarebbe una sorta di gioco a nascondino, chi è fuori è fuori, chi è sotto è sotto?
Personalmente, ho assistito, e non ero certo solo qui in Istituto, ad un giorno di sospensione del mercato nel 2008. Durante la sessione Globex, l’S&P500 era affondato del 6%, il limite dell’epoca per il ribasso fuori orario.
Il mercato, alle 15.30 ora italiana, non aprì: c’erano due sinistre cifre “20.000” sui volumi di ordini bid e ask … quello che occorreva all’exchange per far stare fermo il mercato e impedirgli di negoziare.
Qualche cosa accadde… forse un accordo segreto fra la FED e le banche … il mercato aprì, nel corso del pomeriggio, e recuperò quello che bastava per tenerlo aperto. Ovviamente nei giorni successivi continuò a scendere.
In epoca recente, il 24 gennaio e il 24 febbraio del 2022, abbiamo assistito a movimenti molto violenti del mercato all’interno della giornata.
Sul limite del -3% sull’S&P500 e poco più sul Nasdaq il mercato reagì in entrambi i casi molto bene.
Ci fu un recupero, un picco di volatilità, che però era più un picco di fine ciclo, piuttosto che una accelerazione irrazionale.
E, nell’ambito di quello che accade in giornate di alta tensione, non ci fu nessun evento di mercato particolarmente negativo, se non qualche sistema di trading messo in forte difficoltà.
Ma il mercato ha tenuto e anche molto bene.
Ai tempi del Covid, la presenza delle opzioni a zero giorni era abbondante, ma i volumi non erano paragonabili a quelli di oggi.
E starei per dire che non fornisce un esempio granché significativo: se vogliamo ipotizzare un impatto molto negativo sul mercato dobbiamo pensare ad una magnitudine forte determinata da volumi estremamente alti.
Quanto alti? Sono alti quelli di oggi?
Quello studio di Reuters mette una allerta importante.
Di sicuro, quando in una discesa di mercato appena sostenuta, vediamo moltiplicarsi le posizioni più basse e quelle più alte rispetto alla discesa, che sembra di intuire, copro e rivendo, copro e rivendo, oppure copro con i future e vendo più basso, e continuo così ancora e ancora … il mercato regge questa accelerazione al ribasso? Non ricorda un po’ gli stop loss ripetuti del 1987?
Oggi, ci sono molte più protezioni e regole sul mercato. C’è una tecnologia molto più evoluta. Ci sono strumenti in più, regolatori, market maker, lo stesso exchange possiede molte più armi contro gli eccessi. Il mercato è per natura più mean reverting.
Tutte queste sono motivazioni a favore. Speriamo siano sufficienti.
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* Editore
Istituto Svizzero della Borsa