Messina: "Con Draghi spread a 50".No alla bad bank, i timori per UniCredit-Mps - Affaritaliani.it

Economia

Messina: "Con Draghi spread a 50".No alla bad bank, i timori per UniCredit-Mps

di Andrea Deugeni

L’entusiasmo per l’arrivo di Mario Draghi contagia non solo gli investitori a Piazza Affari, ma anche i banchieri. Per il consigliere delegato e Ceo di Intesa Sanpaolo Carlo Messina, “un Governo Draghi può accelerare la crescita del nostro Paese e portare lo spread a 50-60 punti”. "Tutto ciò - ha aggiunto Messina nel corso di una intervista a Bloomberg Tv - sarà molto positivo per l'Europa intera e non solo per l'Italia. Sarà positivo anche per il comparto bancario". 

Intesa compra Cargeas da Bnp Paribas per 390 milioni/ Mentre  punta a crescere anche nella gestione patrimoniale e nel private banking con piccole acquisizioni in Europa, Intesa-Sanpoalo mette a segno l'acquisto da Bnp Paribas di Cargeas Assicurazioni, compagnia assicurativa danni che opera nel settore della bancassicurazione, prevalentemente tramite la rete bancaria di Ubi Banca. Intesa Sanpaolo Vita e Bnp Paribas Cardif hanno sottoscritto un accordo che contiene gli elementi essenziali per l'acquisto del 100% di Cargeas Assicurazioni ad un prezzo di 390 milioni di euro. La firma dell'accordo definitivo è prevista entro la fine di febbraio 2021, mentre il perfezionamento dell'operazione è atteso nella prima metà del 2021 ed è subordinato al rilascio delle necessarie autorizzazioni da parte delle autorità.  Con l'acquisto di Cargeas sono attese "significative sinergie oltre che un allineamento agli standard del gruppo Intesa Sanpaolo per quanto riguarda corporate governance, controllo dei rischi e livelli di servizio", spiega una nota.

E non potrebbe essere altrimenti visto che, come hanno spiegato la scorsa settimana gli analisti finanziari di Intermonte, ad ogni abbassamento di 100 punti base di spread Btp-Bund corrisponde un rafforzamento circa di 15-20 punti dei coefficienti patrimoniali di un istituto di credito tricolore, essendo i gruppi italiani detentori nei propri bilanci di circa 400 miliardi di euro di titoli di Stato del nostro Paese. 

A detta di alcuni osservatori, l’intervista a Bloomberg Tv è stata anche l’occasione per Messina per mettere sul tavolo indirettamente i desiderata per il futuro del proprio gruppo. A cominciare dal progetto di una bad bank europea per la gestione sistemica dell'ondata di crediti deteriorati post-Covid. "Non penso sia la soluzione giusta in questo momento”, ha spiegato il banchiere di Intesa, secondo cui ”l'Italia ha bisogno di un'accelerazione della crescita, della ripresa, e di un buon management nel settore bancario". Per quanto riguarda i crediti deteriorati, "ci sono tanti player che possono comprare npl e gestirli, è solo una questione di prezzo. Non penso che una bad bank italiana o europea sia la soluzione”.

E’ ovvio che Messina sia contro un grande veicolo di gestione dei crediti problematici che stabilisca ex ante i prezzi di cessione dei non performing loans a cui poi i singoli istituti europei devono adeguarsi. Giocandosi una parte dei futuri utili, il prezzo di cessione degli stock diventa un elemento strategico per la profittabilità del business bancario e quindi il capo di Intesa vuole giocare da se questa partita cercando di imporre, come big player, un proprio tariffario ai diversi gestori di crediti deteriorati, senza che vi sia sul mercato un’eventuale azione di disturbo di una bad bank. Un veicolo di questo genere, infatti, imporrebbe giocoforza la propria griglia di tariffe e costringerebbe Ca’ de Sass, come altri gruppi, a cedere la propria sovranità sulle partite di sofferenze. 

Infine, consapevole della concorrenza che arriverebbe da un’acquisizione di Mps da parte di UniCredit, Messina ha sottolineato tutte le incertezze sul tavolo inerenti al deal. Innanzitutto, dicendosi dubbioso sul fatto che il matrimonio con il gruppo senese possa effettivamente rientrare tra le priorità del nuovo vertice, i tempi sarebbero comunque destinati a procedere solo dopo la metà di aprile, dopo l'insediamento ufficiale di Andrea Orcel. Tempi che invece il direttore generale del Tesoro Alessandro Rivera vorrebbe più stretti. 

Poi, le difficoltà inerenti al merger. "UniCredit ha un modello di business diverso da quello di Intesa Sanpaolo. Se faranno l'acquisizione di Banca Monte dei Paschi, e non so se questo è il piano del nuovo amministratore delegato, aumenteranno la loro dimensione nel Paese. Allo stesso tempo - ha aggiunto il banchiere - entreranno nei problemi dell'integrazione di un player significativo”. Parole sante, ma l’intenzione del nuovo inquilino di Palazzo Chigi, e cioè Mario Draghi, sono quelle di portare il sistema bancario verso un consolidamento e una stabilità complessivi. Messina sarà costretto a fronteggiare un riequilibrio della concorrenza. 

@andreadeugeni