Moleskine a Piazza Affari il 3 aprile. Il taccuino di Hemingway prima matricola 2013

Matricola coraggiosa. Dopo mesi di attesa, il dado è tratto per Moleskine. Il taccuino caro a Hemingway approderà in borsa il 3 aprile: è il primo esordio a Piazza Affari nel 2013. Il roadshow della società è partito oggi a Milano e si concluderà il 27 marzo dopo essere passato per Londra, New York, Parigi, Francoforte e Ginevra. In borsa sbarcherà il 50,17% del capitale (55,18% in caso di esercizio della Greenshoe) e le azioni saranno vendute a un prezzo compreso tra 2 euro e 2,65 euro, per una valorizzazione complessiva che potrà arrivare fino a 530 milioni di euro.
Per Moleskine, il cui socio di riferimento è oggi il fondo di private equity Syntegra capital (67,7%) seguito da Index Ventures (15,2%), dallo storico fondatore Francesco Franceschi (10,6%) e dal management (6,5%), non si esclude già un futuro da 'public company'. "Iniziamo con la quotazione del 50% del capitale, poi in linea di principio la possibilita' c'e'", ha spiegato in proposito l'amministratore delegato della società, Arrigo Berni. Fuori discussione, invece, l'ipotesi di passaggio a un altro fondo: "La nostra strada prioritaria è sempre stata quella della quotazione. Ci fa piacere avere riscontrato interesse, ma la nostra strada a questo punto e' chiara", ha sottolineato il manager, in Moleskine dal 2006. I proventi della quotazione saranno utilizzati per rimborsare parte del finanziamento contratto con un 'pool' di banche e ridurre l'esposizione da 43 milioni a 20 milioni di euro. Gli istituti di credito manterranno il pegno sul marchio Moleskine, anche se, a quanto spiegato da Berni, la societa' ritiene di poterlo estinguere "abbastanza velocemente".
L'azionista di riferimento avrà un vincolo di lock up di 180 giorni, mentre il management non potrà uscire dal capitale prima di 18 o 24 mesi. Niente di definito sulla politica di remunerazione degli azionisti, che "riflettera' le caratteristiche di una societa' che genera molta cassa", ha anticipato il direttore finanziario Alessandro Strati. Moleskine ha chiuso il 2012 con ricavi per 78,1 milioni di euro, in crescita del 16,2% rispetto al 2011 e in media del 24% negli ultimi quattro anni; l'utile netto e' ammontato a 18,1 milioni di euro e il margine operativo lordo a 31,4 milioni. Presente in 90 Paesi, genera il 53% del suo fatturato in Europa, con un ruolo preponderante della Germania (14%), Medio Oriente e Africa; la restante parte è suddivisa tra America (36%) e Asia-Australia (11%). Nata nel 1997 dall'idea del piccolo editore milanese Modo&Modo, che ne ha creato il marchio, Moleskine riproduce il leggendario taccuino nero utilizzato dagli artisti del Novecento, da Ernest Hemingway a Bruce Chatwin a Pablo Picasso. Conta oggi 135 dipendenti e uffici a Milano, New York, Hong Kong e Shangai. Dopo i casi di Yoox, Ferragamo e Cucinelli, anche Moleskine "testimonia la forza globale del 'brain in Italy' che trova una straordinaria vetrina su misura presso Borsa italiana capace di attrarre primari investitori da tutto il mondo", afferma Stefano Rangone, direttore centrale di Mediobanca, istituto responsabile del collocamento e sponsor. Joint global coordinators dell'operazione sono Goldman Sachs international, la stessa Mediobanca e Ubs; Rotschild riveste il ruolo di advisor finanziario.