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Economia
Mondadori non cede Tustyle e Confidenze, il titolo perde quota

Fermi tutti, come non detto: il Cda di Mondatori (il cui titolo cede oltre il 2,5% a metà giornata a Piazza Affari) decide di non procedere alla prevista cessione dei settimanali Tustyle e Confidenze per i quali era pervenuta un'offerta da parte di European Network, società costituita nel 2009 dall'editore croato Andelko Aleksic che già pubblica i mensili Astromese, Gossip, Santità e Scomparsi.

I sindacati erano già sul piede di guerra, temendo che la cessione potesse essere il paravento di una "chiusura differita" come avvenuto per i magazine ex Rcs passati prima alla Prs di Alfredo Bernardini de Pace e al gruppo Visibilia di Daniela Santanchè. Invece la "consapevolezza raggiunta dagli stessi giornalisti del gruppo" e "la loro disponibilità a collaborare a un obiettivo comune" (accettando un taglio delle retribuzioni dal primo luglio prossimo, ndr), come si legge su una nota di Segrata, ha consentito alla società editoriale che fa capo alla famiglia Berlusconi di "individuare una nuova struttura organizzativa e di gestione dei costi, finalizzata al raggiungimento di target migliorativi per i due magazine".

Magazine che in verità non sembrava passarsela così male: secondo gli ultimi dati di diffusione Ads, a marzo Tustyle ha venduto circa 74 mila copie tra carta e digitale, di cui 67.250 in edicola e circa 2.750 in abbonamento, mentre Confidenze ha qualche problema in più avendo venduto circa 53.200 copie, di cui poco meno di 38.200 in edicola ma con quasi 13.700 abbonamenti. Nel primo caso considerando che il costo è di 99 centesimi a copia ovvero di 36 euro per un abbonamento annuo stiamo parlando di circa 900 mila euro di ricavi annui, nel secondo di 1,6 euro a copia ovvero 35,9 euro per abbonamento annuo, di circa 1,22 milioni di euro. Il tutto a fronte di un mercato giudicato "in calo strutturale" e senza contare ovviamente gli eventuali ricavi pubblicitari.

Certo, rispetto ai 1.268 milioni di euro di fatturato di Mondadori, un paio di milioni l'anno di fatturato sono poca cosa (lo 0,2% scarso dei ricavi), quel che è da capire comunque è se la decisione di soprassedere è stata dovuta interamente al raggiunto accordo sul taglio dei costi del lavoro o se per i due magazine è prevedibile uno sviluppo multicanale (al momento avviato solo per Tustyle, che in digitale vende peraltro al momento meno del 3% delle copie totale ogni mese) in linea con la strategia perseguita in questi ultimi tempi da Segrate.

Per Mondadori la questione magazine non si esaurisce tuttavia qua: Segrate potrebbe infatti cedere la sua testata di punta, Panorama, operazione che rientrerebbe nella strategia a suo tempo annunciata dalla società di dismettere i magazine in perdita (i costi di ristrutturazione nel 2018 sono attesi superiori ai 15 milioni di euro, mentre significative efficienze sono previste dal prossimo anno). Panorama pare in particolare interessare al "re delle cliniche"Angelo Angelucci, ex parlamentare di Forza Italia che già controlla i quotidiani nazionali Libero e Il Tempo e i quattro quotidiani locali Corriere dell'Umbria, di Siena, di Viterbo e di Arezzo.

Per ora Tosinvest, la finanziaria degli Angelucci, non avrebbe ancora avanzato alcuna offerta formale per il settimanale che a fine marzo ha registrato una diffusione Ads di poco inferiore alle 176 mila copie (di cui oltre 61 mila anche o esclusivamente in digitale), rimanendo peraltro a debita distanza dallo storico rivale L'Espresso (oltre 239 mila copie, di cui però meno di 4 mila in digitale), ormai da qualche anno venduto in abbinamento obbligatorio col quotidiano La Repubblica. Una formula, suggeriscono alcuni esperti del settore, che Angelucci potrebbe facilmente replicare sfruttando i propri quotidiani.

In attesa della prevista cessione dei magazine che Mondadori pubblica in Francia (che come segnala Equtia Sim dovrebbero registrare un Ebitda di 23 milioni di euro a fine anno) e dopo la fallita negoziazione con Lagardere e Marie Claire per il consolidamento del settore, sarà importante vedere a quanto potrà essere valorizzato Panorama anche per capire se l'operazione potrà avere un riflesso sulla quotazione del titolo, che a Piazza Affari tratta ad un multiplo EV/Ebitda di circa 5 volte, essendo l'Ebitda del gruppo di Segrate per il 70% derivante dal solo settore libri.

 

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