Mps, via libera all'aumento da 5 miliardi. Profumo: "Non siamo più un problema"
"Montepaschi non è più un problema per il sistema bancario italiano". Con queste parole il presidente di Mps Alessandro Profumo commenta il via libera, dell'assemblea straordinaria degli azionisti del Montepaschi di Siena, al maxi-aumento di capitale da 5 miliardi di euro. L'operazione è stata approvata con il voto favorevole del 96,68% del capitale presente. Eppure in mattinata il quorum del 33,3% per svolgere l'assemblea era stato raggiunto sul filo di lana con il 34,77% del capitale. "Due anni fa - ha proseguito Profumo - nessuno avrebbe scommesso su Banca Montepaschi che è risanata con buoni risultati. Forse un minimo di attenzione a questi aspetti sarebbe opportuno metterla".
I soci senesi, riuniti per la sesta volta in 16 mesi in quello che è certo il periodo più travagliato nella storia cinquecentennale del Monte, erano chiamati a votare per la ricapitalizzazione da 5 miliardi di euro, con cui l'istituto eviterà adesso la nazionalizzazione, rimborsando 3 miliardi di Monti bond, circa 500 milioni di sovrapprezzo e di interessi al Tesoro, oltre 200 milioni alle banche garanti del consorzio dell'operazione che dovrebbe avere luogo tra metà giugno e metà luglio. Il restante miliardo, abbondante, servirà a rimpolpare il patrimonio di Mps, e in prospettiva a restituire l'ultimo miliardo di prestito pubblico in essere.
Tra i soci presenti in assemblea è la prima volta per Fintech e Btg Pactual, cui la Fondazione Mps ha già girato le azioni per quote rispettivamente del 4,5% e del 2%. Tuttavia, per ragioni legate all'iter deposito dei titoli, i due nuovi soci anglo-sudamericani sono presenti per delega, e rappresentati dalla stessa Fondazione locale, che in un trimestre di Borsa al galoppo è scesa spettacolarmente dal 30,5% al 2,5% della banca.