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Economia
Moody's: "Allarme debito con la corsa al riarmo della Nato: Italia a rischio"
Moody's

Il debito dell'Italia salirebbe al 144% del Pil nel 2030, ma arriverebbe al 147% nel caso di raggiungimento del 2% delle spese militari 

I nostri conti pubblici sotto la lente di ingradimento di Moody's: secondo l'agenzia di rating statunitense la corsa al riarmo dei Paesi della Nato innescata dalle minacce di Mosca- solo ieri il presidente russo Vladimir Putin ha ribadito che i caccia F-16 saranno un bersaglio concreto dell'aviazione russa- "complicherà gli sforzi di riduzione del debito e potrebbe indebolire il loro profilo di credito", esacerbando il conflitto sociale. Per Moody's "Spagna e Italia sono particolarmente vulnerabili", avendo "i maggiori gap nella spesa per difesa (rispetto all'obiettivo Nato del 2% del Pil, ndr) e i livelli più bassi di sostegno popolare a ulteriori aumenti di spesa militare". L'allarme è dell'agenzia di rating Moody's, secondo cui nello scenario base il debito dell'Italia salirebbe al 144% del Pil nel 2030, ma arriverebbe al 147% nel caso di raggiungimento del 2%. 

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"Senza iniziative di policy come misure di aumento delle entrate, tagli di altri capitoli di spesa, o una combinazione di entrambi - scrive Moody's - centrare il target Nato in modo sostenibile entro il 2030 sarà un peso per la solidità di bilancio di Francia, Italia, Germania e Polonia".  Situazione ancora più critica se le tensioni geopolitiche dovessero costringere a una spesa militare al 4% del Pil come durante gli anni più intensi della guerra fredda, con l'Italia che andrebbe al 147% di debito Pil: in questo caso "il debito di Germania, Italia e Spagna si avvicinerebbe ai picchi visti durante la pandemia, e li supererebbe in Gran Bretagna, Francia e Polonia".

Nel suo approfondimento, che valuta anche un beneficio per l'industria della difesa ma con difficoltà nell'incontrare la domanda da parte delle imprese europee, Moody's si sofferma anche sull'impatto sociale di un aumento della spesa per la difesa. "Dato il fardello che rappresenterebbe un aumento della spesa finanziato esclusivamente a debito, i governi probabilmente cercheranno di introdurre misure che aumentino le entrate o introdurranno aggiustamenti alla spesa" anche per limitare l'impatto di fiducia da parte dei mercati. "Queste pressioni - prosegue il documento intitolato 'Higher defence spending will strain budgets, but is credit positive for companies' - probabilmente saranno sentite più acutamente nei Paesi già altamente indebitati come Spagna e Italia". Tuttavia "anche la Germania troverà difficoltà nel finanziare una simile spesa indebitandosi, dato il suo tetto al debito sancito dalla Costituzione".






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