Mansi: "Profumo e Viola restino"
Mps (+1,39% a 0,1754 euro, con un minimo a 0,1640 euro) chiude una seduta molto volatile: dopo un avvio in cui non e' riuscito a fare prezzo, il titolo senese ha segnato un netto ribasso per poi recuperare nel corso della giornata, la prima utile dopo che l'assemblea ha approvato l'aumento di capitale di tre miliardi, seppure con una tempistica diversa rispetto a quella indicata dal management.
Antonella Mansi tira il sasso (e che sasso) e nasconde la mano. La presidente della Fondazione, dopo aver affossato il piano Viola-Profumo, si augura ora che i vertici dell'istituto restino al loro posto. "La nostra - spiega Mansi al Corriere della Sera - non è mai stata una forma di sfiducia". Formalmente è così. La Fondazione ha votato in virtù dei propri interessi. Ma la sfiducia nei confronti di Profumo-Viola è, come minimo, un effetto collaterale. Azionista di maggioranza con il 33,5%, la Fondazione ha ottenuto il rinvio della ricapitalizzazione perché non in grado di coprire l'ntera quota. In altre parole: con un aumento immediato la Fondazione avrebbe perso il controllo di Rocca Salimbeni.
Nei prossimi mesi avrà tempo di cercare soci amici che non compromettano gli attuali equilibri. In caso di aumento di capitale, inoltre, è prevedibile che il valore del titolo si avvicini pericolosomante alla soglia dello 0,128 euro, quota che permetterebbe alle banche creditrici di impossessarsi delle azioni. L'effetto sarebbe il medesimo: diluire la Fondazione. Intanto però i Monti bond incombono. Rimborsare quei 3,3 miliardi di prestito statale è impossibile senza un aumento di capitale. Lo Stato accetterà di convertire i bond in azioni e nazionalizzare la banca? La prima del Tesoro è "restituire i soldi agli italiani". Anche Saccomanni spinge quindi per l'aumento di capitale. Tutti d'accordo.Tranne la Fondazione.