Economia
Mps non teme il crollo dei mercati, l'ad Lovaglio su Mediobanca: "Puntiamo a chiudere l'Ops entro luglio"
Ora il prossimo passaggio sarà l’assemblea degli azionisti di Mps, prevista per giovedì 17 aprile, che dovrà approvare l’aumento di capitale funzionale all’operazione

Luigi Lovaglio Ad di MPS
Mps non si ferma: l’Ops su Mediobanca va avanti nonostante il crollo dei mercati
Nonostante il forte calo dei mercati e il crollo delle banche italiane in Borsa, Monte dei Paschi di Siena conferma senza esitazioni la propria strategia: l’offerta pubblica di scambio su Mediobanca andrà avanti. A ribadirlo è lo stesso amministratore delegato Luigi Lovaglio, che in un’intervista a CNBC ha chiarito che le attuali turbolenze finanziarie non avranno alcun impatto sull’operazione.
Negli ultimi giorni, l’indice di settore delle banche ha perso oltre il 20%, ma i rapporti di concambio delle quattro OPS attualmente in corso – compresa quella di Mps su Mediobanca – hanno tenuto. Lovaglio ha sottolineato che la banca senese punta a chiudere l’operazione entro luglio, e che i piani di acquisizione restano invariati: "La situazione del mercato non avrà alcun impatto sul nostro accordo. Al contrario, l'andamento dei mercati sta confermando che le dimensioni contano, sta confermando che è necessario diversificare i ricavi".
Anzi, secondo Lovaglio, se Mps e Mediobanca fossero già un’entità unica, sarebbero "più forti e avrebbero la capacità di reagire molto più rapidamente" a eventuali shock esterni. Il numero uno di Mps ha anche ribadito che l’offerta su Mediobanca – valutata circa 13 miliardi di euro – prevede un "prezzo equo", senza però commentare l’ipotesi di un possibile aumento per convincere gli azionisti di Piazzetta Cuccia ad aderire.
Ora il prossimo passaggio sarà l’assemblea degli azionisti di Mps, prevista per giovedì 17 aprile, che dovrà approvare l’aumento di capitale funzionale all’operazione. La delibera dovrebbe passare grazie al sostegno dei principali azionisti: Francesco Gaetano Caltagirone (8%), Delfin (9,7%) e probabilmente anche il Tesoro, che controlla l’11,7% del capitale. Resta da capire come si esprimeranno Banco Bpm e Anima, che insieme detengono circa il 9%.
Lovaglio ha infine ribadito il posizionamento strategico di Mps all’interno del panorama bancario italiano: "Credo che questa sia la prima fase (di consolidamento) e che, probabilmente, avremo una seconda fase tra due anni. Ed è questo il motivo per cui, combinando Monte dei Paschi con Mediobanca, ci troveremo in una posizione tale da essere di nuovo protagonista". L’operazione con Mediobanca, secondo l’Ad, va letta proprio in questa direzione: consolidare la posizione di Mps nel sistema bancario italiano e rafforzarne la capacità di affrontare le sfide future."