Mps, "Aiuto. Mi uccido": l'ultima mail di Rossi

"Stasera mi suicido, sul serio. Aiutatemi". Scrisse così, il giorno in cui si lanciò dalla finestra del suo ufficio, il capo della comunicazione di Banca Monte dei Paschi, David Rossi.
Quel 6 marzo, Rossi mandò all'ad della banca Fabrizio Viola questa mail ed altri messaggi, il cui testo è stato pubblicato dal Fatto Quotidiano. Le email sono adesso al vaglio degli inquirenti che sulla morte di Rossi avevano subito aperto un'inchiesta.
Tra Fabrizio Viola e Rossi oltre all'email sarebbero intercorse anche delle telefonate nei giorni precedenti il suicidio. Una di queste telefonate, piuttosto lunga, ci sarebbe stata il 5 marzo: nel corso del colloquio Viola (che era all'estero) e Rossi avrebbero predisposto un appuntamento che l'ad aveva fissato a Firenze per il 7 marzo, e al quale doveva partecipare anche il capo della comunicazionei.
Lo scambio di email sarebbe cominciato la mattina del giorno della morte. "Ti posso mandare una email su quel tema di stamani? È urgente. Domani potrebbe essere troppo tardi", dice Rossi a Viola al quale manifesta anche l'intenzione di parlare con i magistrati. "Mi hanno inquadrato male", spiega. E aggiunge: "Vorrei garanzie di non essere travolto da questa cosa, per questo lo devo fare subito, prima di domani".
Ma la risposta di Viola appare sfuggente: "La cosa è delicata. Non so e non voglio saper cosa succederà domani. Lasciami riflettere". Rossi insiste e Viola gli consiglia di parlare con la procura. In quei giorni Rossi era preoccupato per le voci che lo indicavano come la persona di raccordo con Giuseppe Mussari e Alessandro Vigni, entrambi indagati.
Dopo la pubblicazione del 'carteggio', la Procura della Repubblica di Siena ha aperto un nuovo fascicolo. Sei giornalisti che seguono le inchieste senesi (i cronisti delle agenzie Asca, Ansa e Reuters e dei quotidiani 'Il Fatto quotidiano', 'La Nazione' e 'Il Corriere fiorentino') sono stati sentiti oggi dal Pm Aldo Natalini, titolare con i colleghi Antonino Nastasi e Giuseppe Grosso delle indagini su Montepaschi. Il nuovo fascicolo e' aperto come "atti relativi" ma, secondo quanto si apprende, sarebbe "in trasformazione". L'ipotesi di reato per la quale procedere non e' stata ancora indicata. Ai cronisti il magistrato ha chiesto, tra l'altro, se avessero visto, o se comunque fossero a conoscenza, del contenuto delle e-mail, depositate agli atti dell'inchiesta sulla morte di Rossi, suicidatosi la sera dello scorso 6 marzo lanciandosi dalla finestra del suo ufficio nella sede storica della banca. L'inchiesta dovrebbe concludersi prima della pausa estiva.
Intanto, la Deputazione Amministratrice della Fondazione Mps ha deciso di agire in giudizio contro Nomura, Deutsche Bank e i vecchi vertici della banca in relazione alle operazioni Alexandria e Santorini. E' quanto si legge in una nota in cui si sottolinea che la Fondazione ha dciso anche di affiancare Banca Mps nelle cause pendenti davanti al Tribunale di Firenze. "La Deputazione Amministratrice della Fondazione Mps, nella riunione tenutasi oggi sotto la presidenza dal presidente Gabriello Mancini, dopo avere a suo tempo votato a favore delle azioni di responsabilita' e di risarcimento del danno avviate dalla Banca Mps davanti al Tribunale di Firenze rispettivamente contro le banche Nomura e Deustche Bank, oltre che nei confronti degli ex vertici della banca stessa (ossia presidente e direttore generale dell'epoca)", si legge nel comunicato, "ha attentamente esaminato la possibilita' di agire contro i medesimi soggetti per ottenere il risarcimento dei danni che le sono stati direttamente causati. Tale esame", prosegue la nota, "e' stato principalmente condotto in base alla relazione degli amministratori della Banca Mps sottoposta agli azionisti in occasione dell'assemblea ordinaria del 30 aprile 2013, che contiene la descrizione e la puntuale analisi tecnica delle operazioni denominate Alexandria e Santorini poste in essere dai soggetti convenuti in responsabilita' dalla Banca".