Anche il New York Times cede alla moda uomo: nasce Men's Style
Buono ultimo è arrivato anche il New York Times. Non stiamo parlando di notizie, settore in cui il celebre quotidiano americano è sempre al top, ma del saper interpretare a proprio favore una tendenza in atto da anni, con tassi di crescita che non hanno conosciuto battute d'arresto, quella del boom del fashion in salsa maschile.
E così anche un giornale serio come il NYT (lo ha confermato un portavoce) a breve aprirà una sezione, sull'edizione cartacea, dall'esaustivo titolo Men's Style, che sarà affidata allo specialista del settore Stuart Emmrich e a una squadra composta, tra gli altri, da Guy Trebay, Matthew Schneier e John Koblin.
Motivo della svolta? Semplice. Chiamatelo metrosexual, hipster, yum, new normal o come volete, fatto sta che l'uomo ha ceduto al fascino della moda, dei cosmetici, del benessere, del lusso, della chirurgia estetica e in questi settori spende sempre di più. Il che vuol dire che le aziende spendono a loro volta in pubblicità. Ecco dunque che in periodi di magra a tutti i giornali tocca raccogliere investimenti dove si può. New York Times compreso.
D'altra parte nel 2013, stando i dati forniti dalla società di ricerca Kantar Media, il settore del lusso dedicato a lui ha investito nei giornali americani 10,45 milioni di dollari, più dei 9,8 milioni dollari spesi nel 2012.
Per ora Men's Style uscirà il primo venerdì di ogni mese, a partire da aprile, con oltre 10 pagine dedicate a consigli e tendenze per lui, ma sembra che l'obiettivo sia quello di due uscite settimanali, il giovedì e la domenica.
Insomma non solo borse e tacchi, ma anche liquori, rasoi, auto, orologi. Tutto pur di dimenticare quel tonfo del 5,3 per cento registrato dai ricavi pubblicitari nel terzo trimestre del 2014.