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Amplifon: nel primo semestre 2025 ricavi a €1,18 miliardi in crescita dell'1,6%
Vita (Amplifon): "Nel primo semestre abbiamo proseguito il trend di crescita dei ricavi, in un contesto di chiaro indebolimento della consumer confidence determinato da un quadro geopolitico complesso"

Amplifon: approvati i risultati al primo semestre 2025 con ricavi a €1,18 miliardi in crescita dell'1,6% ed EBITDA Adjusted a €288 milioni
.Il Consiglio di Amministrazione di Amplifon, leader mondiale nelle soluzioni e nei servizi per l’udito, riunitosi oggi sotto la presidenza di Susan Carol Holland, ha approvato la Relazione Finanziaria Semestrale al 30 giugno 2025.
Enrico Vita, CEO di Amplifon, ha dichiarato: “Nel primo semestre abbiamo proseguito il trend di crescita dei ricavi, in un contesto di chiaro indebolimento della consumer confidence determinato da un quadro macroeconomico e geopolitico particolarmente complesso, che dovrebbe aver raggiunto il picco nel secondo trimestre. L’impatto è stato più marcato in alcuni nostri mercati chiave come il Sud Europa, il Nord America e la Cina".
"In controtendenza, la Francia ha registrato un’ottima performance, in linea con le attese, insieme alla Germania. Per migliorare strutturalmente la nostra redditività, rafforzare la competitività di lungo periodo e affrontare con determinazione le sfide attuali, abbiamo lanciato il piano ‘Fit4Growth’, con l’obiettivo di incrementare il margine EBITDA adjusted di 150-200 punti base a regime entro il 2027. Grazie alla solidità del nostro modello di business, alla qualità delle nostre persone e alle azioni già in campo, in un contesto di progressiva normalizzazione del mercato, puntiamo a consolidare e rafforzare ulteriormente il nostro percorso di crescita sostenibile nel medio-lungo termine”, ha poi concluso Vita.
Nel primo semestre del 2025 i ricavi consolidati sono stati pari a 1.180,5 milioni di euro, in crescita dell’1,6% a cambi costanti. La performance organica (-0,8%) riflette oltre 1,5 giorni lavorativi in meno rispetto al periodo di confronto (equivalenti a circa 1% di crescita), la base comparativa particolarmente forte (crescita dei ricavi a cambi costanti dell’8% nel primo semestre del 2024 rispetto al 2023) e la crescente volatilità del contesto di mercato con il deterioramento dello scenario macroeconomico e geopolitico nel corso del secondo trimestre.
A tal proposito, il mercato privato statunitense ha registrato una performance leggermente negativa nel primo semestre e i mercati europei, ad eccezione della Francia e della Germania, sono rimasti deboli. Le acquisizioni, perfezionate principalmente in Francia, Germania, Polonia, Stati Uniti e Cina, hanno contribuito per il 2,4%. L’impatto sfavorevole del cambio si è intensificato nel corso del primo semestre a livello di Gruppo con l’apprezzamento dell’euro principalmente rispetto al dollaro americano, australiano e neozelandese, portando i ricavi a cambi correnti a crescere dello 0,3% rispetto al primo semestre 2024.
L’EBITDA adjusted è stato pari a 287,6 milioni di euro rispetto a 297,1 milioni di euro nel primo semestre del 2024 (-3,2%). Il margine sui ricavi è stato pari al 24,4%, rispetto al 25,2% riportato nel primo semestre del 2024, per effetto della minore leva operativa, del mix geografico dell’area EMEA e della diluizione derivante dall’accelerazione della crescita del network diretto di Miracle-Ear negli Stati Uniti. L’EBITDA as reported è stato pari a 287 milioni di euro. L’EBIT adjusted è stato pari a 156,3 milioni di euro, rispetto a 176,8 milioni di euro registrati nel primo semestre del 2024, con un’incidenza sui ricavi pari al 13,2%. Tale andamento è attribuibile ai maggiori ammortamenti relativi ai forti investimenti per l’espansione del network, l’innovazione e la trasformazione digitale. L’EBIT as reported è stato pari a 129,0 milioni di euro.
L’utile netto adjusted è stato pari 90,5 milioni di euro rispetto a 107,8 milioni di euro registrati nel primo semestre del 2024. Tale risultato è conseguente ai maggiori ammortamenti derivanti dai forti investimenti nel business e da un incremento degli oneri finanziari. Quest’ultimo, pari a 3,6 milioni di euro (al netto degli adjustments), è principalmente attribuibile al maggiore indebitamento finanziario netto, comprensivo anche dei maggiori interessi passivi per leasing a seguito della forte espansione del network in applicazione del principio IFRS16, e a differenze cambio legate all’oscillazione dei tassi, principalmente in APAC e Nord America.
Il tax rate adjusted è stato pari al 27,5%, in leggera riduzione rispetto al 27,6% del primo semestre del 2024. L’utile netto as reported è stato pari a 68,1 milioni di euro (rispetto a 87,8 milioni di euro nel primo semestre 2024) con un tax rate pari al 30,6%, in aumento rispetto allo stesso periodo del 2024, principalmente a causa di costi di natura non ricorrente relativi ad una rideterminazione di tasse differite per 2,8 milioni di euro. L’utile netto per azione adjusted è stato pari a 40,2 centesimi di euro rispetto ai 47,7 centesimi di euro riportati nel primo semestre del 2024. Nel primo semestre del 2025 il Gruppo ha acquisito oltre 220 centri acustici principalmente in Francia, Germania, Polonia, Stati Uniti, e Cina, per un investimento di circa 55 milioni di euro.
Nel secondo trimestre del 2025 i ricavi consolidati sono stati pari a 592,7 milioni di euro, in crescita dello 0,6% a cambi costanti. La performance organica (-1,7%) riflette un giorno lavorativo in meno rispetto al periodo di confronto (equivalente a circa 1,5% di crescita) con le vacanze Pasquali ad aprile nel 2025, la sfidante base comparativa (crescita dei ricavi a cambi costanti al 7,1% nel primo semestre del 2024 rispetto al 2023) e un contesto di mercato particolarmente volatile in funzione del deterioramento dello scenario macroeconomico e geopolitico nel corso del periodo.
A tale proposito, il mercato privato statunitense, sebbene in miglioramento rispetto al primo trimestre, è risultato volatile e al di sotto dei tassi storici di crescita, mentre quello europeo è stato caratterizzato da andamenti diversi tra i vari paesi. Da un lato Francia e Germania hanno riportato un andamento positivo, mentre gli altri, in particolare quelli dell’Europa meridionale, hanno risentito di una consumer confidence più debole, del quinto anniversario delle misure di lockdown adottate per contrastare la diffusione del Covid-19 che hanno influito sul portafoglio clienti in fase di riacquisto e dell’eccezionale ondata di calore a giugno.
Le acquisizioni, concluse principalmente in Francia, Germania, Polonia, Stati Uniti e Cina, rimangono sostenute, pari al 2,3%, anche a fronte dell’uscita dal business wholesale in Cina. Il cambio ha avuto un impatto particolarmente sfavorevole, pari al 2,5% a livello di Gruppo, in seguito all’apprezzamento dell’euro principalmente rispetto al dollaro americano, australiano e neozelandese nel secondo trimestre, portando i ricavi a cambi correnti del secondo trimestre a -1,9% rispetto al secondo trimestre 2024.
In particolare, l’area EMEA ha riportato ricavi sostanzialmente in linea con il secondo trimestre del 2024 per effetto della forte performance della Francia e del positivo andamento della Germania, controbilanciati dalla debolezza degli altri mercati (principalmente quelli dell’Europa meridionale); nell’area AMERICA la performance riflette l’andamento del mercato di riferimento, l’elevata base di confronto e il forte impatto del cambio; la performance in APAC riflette la debolezza della consumer confidence, l’uscita dal business wholesale non-strategico e la chiusura selezionata di alcuni centri acustici non-performanti in Cina, la forte base comparativa e l’impatto del cambio.
L’EBITDA adjusted è stato pari a 147,3 milioni di euro, rispetto ai 161,3 milioni di euro registrati nel secondo trimestre del 2024, con il margine sui ricavi pari al 24,9%, per effetto della minore leva operativa, del mix geografico dell’area EMEA, della diluizione derivante dall’accelerazione della crescita del network diretto di Miracle-Ear negli Stati Uniti, nonché della performance in Cina. L’EBITDA as reported è stato pari a 146,2 milioni di euro.
L’EBIT adjusted è stato pari a 82,5 milioni di euro, rispetto a 99,8 milioni di euro registrati nel secondo trimestre del 2024, con un’incidenza sui ricavi pari al 13,9%. Tale andamento è attribuibile ai maggiori ammortamenti relativi ai forti investimenti per l’espansione del network, l’innovazione e la trasformazione digitale. L’EBIT as reported è stato pari a 67,5 milioni di euro.
L’utile netto adjusted è stato pari a 48,8 milioni di euro rispetto a 63,8 milioni di euro registrati nel secondo trimestre del 2024. Tale risultato è conseguente ai maggiori ammortamenti derivanti dai forti investimenti nel business e da un incremento degli oneri finanziari. Quest’ultimo, pari a 2,6 milioni di euro (al netto degli adjustments), è principalmente attribuibile al maggiore indebitamento finanziario netto, comprensivo anche dei maggiori interessi passivi per leasing a seguito della forte espansione del network in applicazione del principio IFRS16, e a differenze cambio legate all’oscillazione dei tassi, principalmente in APAC e Nord America.
Il tax rate adjusted è stato pari a 26,2% nel secondo trimestre del 2025, in riduzione rispetto al 26,4% del periodo di confronto. L’utile netto as reported è stato pari a 35,2 milioni di euro (rispetto a 52,9 milioni di euro nel secondo trimestre 2024) con un tax rate al 31,5%, in aumento rispetto al secondo trimestre del 2024 per i costi di natura non ricorrente precedentemente commentati. L’utile netto per azione adjusted è stato pari a 21,8 centesimi di euro rispetto ai 28,2 centesimi di euro riportati nel secondo trimestre del 2024.
Nel primo semestre del 2025 l’area EMEA ha riportato ricavi in lieve aumento soprattutto per effetto delle acquisizioni, mentre la performance organica ha risentito del debole contesto di mercato, soprattutto nell’Europa meridionale. Nel secondo trimestre del 2025 la performance organica è stata influenzata da un giorno lavorativo in meno rispetto al periodo di confronto (equivalente a circa 1,5% di crescita) con le vacanze Pasquali ad aprile e dall’andamento a due velocità del mercato di riferimento. In particolare, mentre Germania e Francia hanno riportato un andamento positivo (quest’ultima sostenuta dalla riforma normativa RAC 0 e pienamente in linea con le previsioni), gli altri mercati dell’area hanno risentito di una consumer confidence più debole, del quinto anniversario delle misure di lockdown adottate per contrastare la diffusione del Covid-19 che hanno influito sul portafoglio clienti in fase di riacquisto (soprattutto nell’Europa meridionale), dell’eccezionale ondata di calore a giugno e dell’intensificazione del conflitto in Israele. La performance organica dell’area nel trimestre riflette pertanto il mix geografico meno favorevole, parzialmente controbilanciato dalla solida crescita in Germania e dalla forte crescita, superiore al mercato, in Francia. Le acquisizioni bolt-on, perfezionate principalmente in Francia, Germania e Polonia, hanno contribuito alla crescita dei ricavi per il 2,6%.
Nel primo semestre del 2025 l’EBITDA adjusted è stato pari a 223,1 milioni di euro rispetto ai 227,4 milioni di euro del periodo di confronto. La redditività dell’area si riconferma anche nel secondo trimestre 2025 ai livelli più alti per il Gruppo con il margine sui ricavi al 29,1%. Nel secondo trimestre l’EBITDA adjusted è stato pari a 110,5 milioni di euro, rispetto a 118,2 milioni di euro nello stesso periodo del 2024, per effetto della minore leva operativa e del mix geografico dell’area.
La società ha lanciato nel secondo trimestre “Fit4Growth”, un ampio programma di miglioramento della performance volto a incrementare la redditività e rafforzare la posizione competitiva dell’azienda. Il piano riflette un approccio proattivo rispetto al contesto macroeconomico e geopolitico, che ha avuto impatti sulla domanda di mercato nel primo semestre di quest’anno, con un picco nel secondo trimestre, con l’obiettivo di trasformare le attuali sfide in opportunità di sviluppo.
Fit4Growth si articola in quattro aree di intervento principali: miglioramento dell’efficienza della rete di vendita, attraverso consolidamenti mirati, chiusure selettive di cliniche non performanti (come avvenuto in Cina nel corso del secondo trimestre) e iniziative per migliorare ulteriormente la produttività; ottimizzazione dei processi di back office e dell’efficienza dell’organizzazione; contenimento strutturale dei costi di gestione e prioritizzazione rigorosa dei progetti ad elevato ritorno, senza sacrificare gli investimenti strategici; revisione strategica del portafoglio di attività (come avvenuto con l’uscita dal business wholesale in Cina), con maggiore focalizzazione sui segmenti core e allocazione del capitale verso le aree a più elevato ritorno.
Il piano prevede un miglioramento del margine EBITDA adjusted di 150-200 punti base a regime entro il 2027. I costi cash non ricorrenti per l’attuazione del piano sono stimati complessivamente in circa 35 milioni di euro, da sostenere tra il 2025 e il 2026. Amplifon si attende: ricavi consolidati in crescita di circa il 3% a cambi costanti (precedentemente “mid to high single-digit”); un margine EBITDA su base adjusted di circa il 23% (precedentemente “almeno il 24%”).
Nel medio termine, la Società rimane estremamente positiva circa le proprie prospettive per uno sviluppo profittevole e sostenibile, grazie ai fondamentali del mercato hearing care e alla forte posizione di leadership, nonché alla piena implementazione del piano Fit4Growth per il miglioramento della redditività e rafforzamento della competitività del Gruppo.