Banca Generali, registrato nel primo semestre 2025 utile netto a €200 milioni - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 14:34

Banca Generali, registrato nel primo semestre 2025 utile netto a €200 milioni

Mossa (Banca Generali): "Nonostante l'incertezza geopolitica e bancaria siamo cresciuti a doppia cifra nella raccolta degli asset confermando la resilienza e sostenibilità del nostro modello di business"

di Redazione Corporate

Banca Generali, pubblicati i risultati al primo semestre 2025: utile netto €200 milioni e masse totali a €106,5 miliardi

Il Consiglio di amministrazione di Banca Generali ha approvato i risultati consolidati al 30 giugno 2025.
L’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Banca Generali, Gian Maria Mossa, ha commentato: “Nonostante il peso delle incognite geopolitiche che, come visto invitano ad una maggiore cautela soprattutto la clientela private ed istituzionale sui mercati, e l’incertezza sulle dinamiche del risiko bancario che ci vede coinvolti, siamo cresciuti a doppia cifra nella raccolta degli asset sotto investimento (AUI), grazie alla spinta del risparmio gestito. Una ulteriore conferma della resilienza e della sostenibilità del nostro modello di business incentrato sulla qualità dei nostri banker che si sta ulteriormente rafforzando grazie all’ampliamento delle soluzioni".

"Stiamo infatti, ricevendo molta attenzione dai clienti imprenditori interessati ad esplorare le opportunità offerte dal confronto con i servizi e le competenze esclusive di Intermonte, già integrata nel nostro modello di servizio. Nel primo semestre abbiamo anche accelerato negli investimenti in due progetti strategici per la Banca: la partnership con Generali nell’Insurebanking e l’integrazione dell’AI nell’operatività e nei processi commerciali della rete. A settembre avremo la nostra Convention annuale in cui annunceremo importanti novità in ambito prodotti e servizi che daranno una spinta importante alla qualità della raccolta già a partire da ottobre. Guardiamo quindi con fiducia alla seconda parte dell’anno confermando il massimo impegno nell’attenzione a tutti gli stakeholders e nel raggiungimento degli ambiziosi target di crescita”, ha affermato Mossa.

L’utile netto consolidato di Banca Generali si è attestato a €200,2 milioni nel primo semestre 2025, contro i €239,6 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente che avevano beneficiato di una maggiore incidenza delle voci variabili legate ai mercati finanziari.
Al netto di queste commissioni, e delle altre poste non continuative, l’utile ricorrente è infatti salito del 3,4% su base annuale a €176,3 milioni, arrivando a ricoprire l’88% dei profitti totali, rispetto al 71% nel primo semestre 2024. Il risultato conferma la capacità della Banca di aumentare la componente ricorrente -e dunque sostenibile- dei propri risultati, anche a fronte di un contesto di mercato molto più volatile e complesso nelle variabili geopolitiche, cui si aggiunge l’incertezza legata all’offerta pubblica di scambio lanciata da Mediobanca lo scorso 28 aprile.

A livello di conto economico si segnalano le seguenti dinamiche:
Il margine di intermediazione ha toccato i €472,7 milioni (€494,3 milioni nel 1H 2024) mostrando, al netto del contributo delle variabili dipendenti dai mercati più che dimezzate rispetto all’anno scorso (€42,4 milioni contro €94,0 milioni nel 1H 2024), un rialzo del 7,5% grazie alla spinta delle commissioni nette ricorrenti (€253,3 milioni, +8,4% a/a) e del margine finanziario (€177,0 milioni, +6,2% a/a).
Nel dettaglio, il margine d’interesse è salito a €161,7 milioni, superando del 2,7% il livello dello scorso anno che aveva beneficiato di tassi di mercato più elevati.

Il tutto grazie alla spinta dai volumi dei depositi della clientela retail che hanno più che compensato la discesa dei rendimenti. Gli attivi fruttiferi a fine semestre ammontavano a €16,0 miliardi, rappresentati per il 76% da attivi finanziari - investiti prevalentemente in titoli obbligazionari con duration pari a 1,4 anni (da 1,3 anni di fine 2024) e maturity a 3,7 anni (da 3,6 anni di fine 2024) - e per il 14% da crediti verso la clientela ampiamente collateralizzati. Il risultato della gestione finanziaria ha dunque registrato una forte crescita a €15,3 milioni (dai €9,1 milioni dello scorso esercizio), sostenuto dall’attività ordinaria di tesoreria di Banca Generali e dai proventi relativi alle attività global markets e sales and trading di Intermonte per €7,2 milioni.

Le commissioni lorde ricorrenti hanno mostrato una crescita del +6,9% a €550,2 milioni, evidenziando le seguenti dinamiche: le commissioni di investimento sono salite del 6,6% a €473,4 milioni, beneficiando della resilienza delle commissioni lorde di gestione (€446,5 milioni, +6,6% a/a) a fronte della contrazione dei mercati finanziari nel periodo marzo aprile e del solido trend delle commissioni legate alla consulenza evoluta (€26,8 milioni, +8,0% a/a); le altre commissioni ricorrenti (bancarie, di negoziazione e d’ingresso) sono aumentate dell’8,8% a €76,8 milioni grazie alla crescita dei volumi di negoziazione e allo slancio dalle attività di corporate advisory e client driven trading di Intermonte, pari a €15,6 milioni.

Le commissioni nette ricorrenti, pur comprendendo tutti i costi di pay-out della rete e verso terzi, hanno segnato una crescita dell’8,4% a €253,3 milioni. Le commissioni variabili si sono invece ridotte a €42,4 milioni dai €94,0 milioni dell’anno scorso, a causa principalmente dell’andamento negativo tra marzo e aprile per le accentuate incertezze macroeconomiche e geopolitiche. I costi operativi sono stati di €164,4 milioni (+20,4% a/a), di cui €17,0 milioni riferiti ad Intermonte, al netto dei quali la variazione rispetto all’esercizio precedente si limita all’7,9%. I costi operativi ‘core’ su basi omogenee sono stati pari a €133,8 milioni mostrando una variazione annua dell’+8,4% principalmente legata all’accelerazione dei progetti IT.

L’incidenza dei costi operativi sulle masse totali è stata pari a 31bps (28bps a fine 2024), mentre il Cost Income ratio, rettificato per le componenti non ricorrenti, è risultato pari al 37,5% (35,6% a fine 2024), confermandosi saldamente su livelli da best practice settoriale. Nel semestre sono stati contabilizzati accantonamenti, contributi ai fondi bancari e rettifiche di valore nette per €36,1 milioni rispetto ai €39,5 milioni del primo semestre 2024 grazie al minore stanziamento dovuto per fondi bancari e assicurativi nel semestre.

Il tax-rate del periodo è salito al 26,3%, rispetto al 24,7% del primo semestre 2024, a causa della minore incidenza del risultato variabile realizzato dalle giurisdizioni estere. L’utile del secondo trimestre 2025 si è attestato a €89,9 milioni, rispetto ai €117,6 milioni dello scorso anno, con la variazione interamente legata a componenti non ricorrenti. La voce di profitto “core”, ricorrente, mostra infatti, un progresso dell’1% rispetto al livello del secondo trimestre 2024.

Il margine di intermediazione si è attestato a €222,1 milioni contro i €237,6 milioni dell’esercizio precedente per il limitato contributo delle commissioni variabili (€8,0 milioni nel secondo trimestre rispetto ai €39,6 milioni nel 2Q 2024) legate ai mercati. D’altra parte, le altre linee di ricavo hanno mostrato una significativa crescita supportata in particolare dalle commissioni nette ricorrenti (€125,0 milioni, +8,4% a/a) e dal margine finanziario (€89,0 milioni, +7,6% a/a). I costi operativi sono stati di €81,8 milioni, includendo €8,5 milioni di Intermonte, al netto dei quali l’incremento sarebbe pari al +7,2% su base annua. La componente ‘core’ su basi omogenee ha rappresentato €66,7 milioni (+8,2% a/a).

Il risultato pre-tasse è stato pari a €124,2 milioni, contro i €157,2 milioni nel 2Q 2024, dopo aver spesato accantonamenti, contributi ai fondi bancari e rettifiche di valore nette per €16,2 milioni rispetto ai €12,1 milioni dello scorso anno. Il tax-rate del periodo si è attestato al 27,4%, in aumento di 2,2 punti percentuali rispetto al 25,2% del secondo trimestre 2024, anche qua per la minore incidenza di componenti realizzate da giurisdizioni estere.

Sul fronte patrimoniale, Banca Generali ha confermato solidi parametri regolamentari con il CET1 ratio al 17,7% e il Total Capital Ratio (TCR) al 19,7%. Tali coefficienti patrimoniali includono l’impatto della nuova normativa CRR3 da inizio 2025 che ha inciso per circa 3,8 punti percentuali e l’integrazione di Intermonte per circa 2,1 punti percentuali. Tale assorbimento è parzialmente controbilanciato da alcuni fattori positivi, tra cui l’utile netto trattenuto dopo aver stimato un pay-out dell’82% dell’utile totale generato nel semestre. I coefficienti patrimoniali si posizionano comunque su livelli ampiamente superiori ai requisiti minimi richiesti nell’ambito del processo di revisione e valutazione prudenziale SREP per l’esercizio 2025, e pari all’8,7% per il CET1 ratio e al 13,2% per il TCR. Il Leverage ratio della Banca si è attestato al 5,7%, ben al di sopra del minimo regolamentare.

Infine, si mantengono elevati gli indicatori di liquidità della banca: LCR-Liquidity Coverage ratio al 329% (dal 332% a fine 2024) e il NSFR-Net Stable Funding ratio al 234% (da 233% a fine 2024). Le Masse totali gestite e amministrate per conto dei clienti di Banca Generali sono aumentate del 7,6% su base annua segnando un nuovo massimo assoluto di €106,5 miliardi a fine giugno. Gli Assets under Investment sono saliti del 7,2% a €71,1 miliardi e risultano pari al 66,7% delle masse totali.

Dietro al forte risultato la crescita delle Soluzioni Gestite (€49,1 miliardi, +7,2% a/a, +0,2% da inizio anno), tra cui si distinguono le soluzioni contenitore (€25,0 miliardi, +10,5% a/a, +0,8% da inizio anno) ed i fondi di casa (€12,0 miliardi, +8,1% a/a, +0,4% da inizio anno). Anche le Polizze Assicurative Tradizionali hanno contribuito positivamente raggiungendo i €15,6 miliardi (+7,4% a/a, +4,4% da inizio anno), in scia alla domanda di protezione e stabilizzazione del portafoglio.

Gli Altri Attivi sono risultati pari a €35,4 miliardi (+8,4% a/a), con una crescita sia a livello di Conti amministrati non legati a consulenza evoluta (€24,1 miliardi, +8,2% a/a), sia di Conti Correnti (€11,3 miliardi, +9,0% a/a). Si precisa infine che, complessivamente, le Masse in Consulenza Evoluta a fine giugno ammontavano a €10,9 miliardi (+6,4% a/a, +0,6% da inizio anno), corrispondenti ad una incidenza sulle masse totali del 10,3% (dal 10,4% di fine 2024). Con riferimento alla società di gestione lussemburghese, si segnala che le masse che fanno capo a BGFML hanno segnato un progresso del 4,6% a €23,1 miliardi nei 12 mesi (–0,7% da inizio anno).

La raccolta netta totale del primo semestre 2025 è stata pari a €3,0 miliardi (€1,5 miliardi nel secondo trimestre) evidenziando un netto miglioramento della componente qualitativa. Nello specifico, i flussi negli Assets under Investment hanno raggiunto €1,6 miliardi nel periodo, in crescita del +12,0% rispetto ai livelli dello scorso anno, attestandosi al 54% del totale dal 40% del primo semestre 2024. I flussi negli Altri Attivi sono stati pari a €1,4 miliardi nel semestre, sostenuti dalla domanda di prodotti di risparmio amministrato (€1,3 miliardi), pur in discesa dai picchi dello scorso anno, a fronte del limitato contributo dei conti correnti (€107 milioni) per il reimpiego della liquidità.

I primi mesi del 2025 si sono caratterizzati per una elevata volatilità dei mercati finanziari e del contesto geopolitico. Nel mese di aprile, l’annuncio di dazi sulle importazioni da parte dell’Amministrazione degli Stati Uniti ha generato un “sell-off” sui principali listini azionari a livello globale, che è stato poi progressivamente riassorbito grazie alle negoziazioni aperte tra gli Stati Uniti e i suoi principali partner commerciali. Altro fattore di volatilità nel periodo è stato il conflitto in Medio Oriente tra Israele e Iran, anch’esso progressivamente rientrato.

Nel periodo, l’azionario europeo – dopo un lungo periodo di sottoperformance – ha sovraperformato i mercati USA (Eurostoxx 600 +6,7% vs S&P 500 –6,5% in euro³), anche in virtù del deprezzamento del dollaro passato da 1,03 a 1,17 (–12% circa contro l’euro) e del maxi stimolo tedesco da 800 miliardi per investimenti in difesa e infrastrutture. Va inoltre considerato che in Europa la BCE ha tagliato i tassi al 2%, mentre la FED li ha mantenuti invariati. I titoli di Stato italiani hanno brillato, con spread sui titoli tedeschi in calo a 82 punti.

In questo contesto, Banca Generali conferma l’impegno ad un approccio attento, tempestivo e proattivo nei confronti delle esigenze di consulenza espresse sia dalla clientela sia dalla propria rete di consulenti finanziari. La priorità della Banca resta quella di offrire risposte puntuali, soluzioni personalizzate e un supporto costante, con l’obiettivo di accompagnare ogni cliente nelle proprie scelte di investimento e di protezione del proprio patrimonio a 360 gradi. La società ribadisce inoltre, il proprio impegno a realizzare una crescita dimensionale, reddituale e a remunerare generosamente i propri azionisti.

In particolare, viene confermato l’obiettivo di una raccolta netta complessiva di almeno €6,0 miliardi nell’anno in corso, nonostante l’attuale contesto risulti più complesso sul fronte del reclutamento. Resta inoltre confermato l’obiettivo qualitativo di raccolta, pari ad almeno €3,5 miliardi in Assets under Investments. In merito alle attese sulla dinamica della marginalità per il 2025, Banca Generali ritiene di poter realizzare un Net Interest Margin consolidato (NIM yield) di 200 punti base medio nel 2025 e di mantenere un management fee margin nell’intorno dei 140–142 punti base nel secondo semestre 2025.

Allo stesso tempo sono stati avviati e proseguiranno i cantieri strategici per consolidare il percorso di crescita e innovazione. Tra questi, la piena integrazione di Intermonte, con la progressiva attivazione di sinergie sul fronte dei ricavi e dei servizi. Un tassello strategico nello sviluppo futuro di Banca Generali è rappresentato dal rafforzamento della partnership con Generali con l’annuncio di nuove progettualità nell’ambito dell’insurebanking ed il rafforzamento del bancassurance.

Dopo il primo accordo quadro sottoscritto lo scorso 17 aprile, si segnala che il 30 giugno 2025 sono stati firmati gli accordi di insurebanking tra Banca Generali e Alleanza Assicurazioni con l’obiettivo di integrare l’offerta della compagnia con prodotti bancari e d’investimento con l’intento di intercettare significativi flussi di ricchezza finanziaria e di elevare ulteriormente la qualità del servizio offerto e generare un maggiore valore per la clientela.