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Banca Ifis, utile netto +74% (€35 mln nel 1° trimestre 2022)

Banca Ifis: utile netto in crescita del 74% a 35 milioni di euro nel 1° trimestre 2022. Confermati gli obiettivi del piano industriale 

Il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis, riunitosi oggi sotto la presidenza di Sebastien Egon Fürstenberg, ha approvato i risultati relativi al primo trimestre 2022. Il Margine di intermediazione è in crescita del 18,6% a 163,3 milioni di euro (137,7 milioni di euro al 31.03.2021) e beneficia  di maggiori ricavi nel Settore Npl, pari a 69,8 milioni di euro (+11,5 milioni di euro rispetto al 31.03.2021) e nel Settore Commercial & Corporate Banking, pari a 73,8 milioni di euro (+8,6 milioni di euro rispetto al 31.03.2021). I Costi operativi ammontano a 87,8 milioni di euro (+4,7% rispetto a 83,8 milioni di euro al 31.03.2021) per l’inclusione a perimetro del ramo ex Aigis Banca e per alcuni progetti strategici quali la fusione di Credifarma in Farbanca. L’utile netto della Capogruppo è pari a 34,9 milioni di euro, in crescita del 73,7% rispetto ai 20,1 milioni di euro del primo trimestre 2021, nonostante il significativo calo della PPA a 4 milioni di euro rispetto ai 12 milioni di euro del 31.03.2021. Per l’esercizio 2021, l’Assemblea degli azionisti ha approvato la distribuzione di un dividendo di 0,95 euro per azione, pari al doppio della cedola dell’esercizio 2020. 

I risultati confermano la resilienza del modello di business di Banca Ifis e la sua capacità di incrementare la produttività dei core business. Nel Commercial & Corporate Banking le attività di Factoring, Leasing e il portafoglio di crediti totali sono cresciuti tutti a tassi superiori rispetto ai mercati di riferimento, mentre l’ulteriore aumento degli incassi del business Npl riflette l’incremento dell’efficienza dell’attività di recupero.

I risultati del primo trimestre 2022, in significativa crescita rispetto allo stesso periodo del 2021 con un utile netto in aumento del 74% a 35 milioni di euro, sono stati raggiunti grazie alle ottime performance di tutti i settori della Banca”,  dichiara Frederik Geertman, Amministratore Delegato di Banca Ifis

I ricavi del Settore Commercial & Corporate Banking - continua Geertman -, in crescita del 13% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, riflettono il dinamismo della rete commerciale supportata dal processo di digitalizzazione in corso. I risultati sono evidenti in tutte le principali business unit, che nel primo trimestre 2022 hanno riportato tassi di crescita superiori ai mercati di riferimento: il turnover del Factoring è cresciuto del 19% (rispetto al +14% del mercato), le erogazioni del  Leasing auto del +5% (rispetto all’1% del mercato). Inoltre, la piattaforma «Ifis4business», che consente di offrire al cliente un’esperienza digitale e multicanale, copre oggi il 40% dei clienti Factoring ed entro fine giugno sarà estesa a  tutto il portafoglio clienti. Nel Settore Npl, i recuperi di cassa sui portafogli Npl acquistati, pari a 91 milioni di euro (+13% rispetto agli 81 milioni di euro del primo trimestre 2021), confermano la qualità del portafoglio e l’aumento della produttività dell’attività di  recupero dei crediti Npl, che si posiziona tra le migliori del mercato italiano”.

Per quanto riguarda il contesto geopolitico in Russia, Bielorussia e Ucraina, la Banca non ha un’esposizione materiale verso i tre mercati: "Stiamo attuando un attento monitoraggio degli impatti sulla clientela - spiega l'Amministratore Delegato di Banca Ifis -, sia diretti (derivanti dal calo  dell’attività di import/export), sia indiretti (derivanti dall’aumento dei costi dell’energia e delle materie prime). Sulla base di un sondaggio condotto su 560 imprese che operano nei settori più impattati (siderurgia, energia, frumento, lusso,  auto, ceramica e cartiere) Banca Ifis ritiene la propria posizione di rischio generalmente gestibile nell’ambito degli ordinari rapporti commerciali. L’esposizione della Banca verso clienti con un elevato impatto diretto è modesta, mentre i clienti che dichiarano impatti indiretti elevati, circa il 40%, hanno prevalentemente una buona solidità economica e  finanziaria e rappresentano, quindi, un limitato rischio di credito".

"Il portafoglio di proprietà della Banca, pari a 2,7 miliardi di euro al 31 marzo 2022, ha fornito un costante contributo ai ricavi, pur mantenendo un profilo di rischio estremamente contenuto essendo costituito per circa il 90% da titoli a breve  termine emessi dallo Stato italiano e da primarie istituzioni finanziarie. L’esposizione a titoli legati al rialzo dei tassi e dell’inflazione (pari a circa il 34% del portafoglio obbligazionario) e il reinvestimento di circa 500 milioni di euro di titoli di stato italiani scaduti ad aprile 2022 forniranno un crescente contributo in termini di interessi attivi in un contesto di rialzo dei tassi. Il CET1 al 15,72% è tra i migliori del mercato e garantisce stabilità alla distribuzione di dividendi. Per l’esercizio 2021, il  dividendo di 0,95 euro per azione conferma il payout del 50% previsto dal Piano Industriale 2022-24”, conclude Frederik Geertman.

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