Per segnalazioni: corporate@affaritaliani.it
A- A+
Corporate - Il giornale delle imprese
Digital health, IEuD: al via l'app per il trattamento delle dipendenze

Digital health: IEuD lancia l'app "Closer" per la gestione capillare su tutto il territorio nazionale del trattamento delle dipendenze

L'Istituto Europeo Dipendenze, IEUD, ha presentato la nuova app "Closer", pensata e disegnata per rispondere alle esigenze dei pazienti anche in modalità digitale. Alla presenza di Federico Seghi Recli, Founder di IEUD, Raffaele Lovaste, Presidente IEuDEmanuele Bignamini, psichiatra di IEUD, e Oliviero Toscani, che ha immaginato una comunicazione per il lancio della nuova applicazione, si è discusso dei temi che circondano la salute digitale, la sua evoluzione e la sua forte capacità di rispondere a esigenze sempre più pressanti da parte dei cittadini. Uno degli elementi alla base dello sviluppo delle applicazioni della digital health è infatti l'opportunità di estendere la propria presenza sul territorio, garantendo la necessaria continuità assistenziale, nonchè il necessario monitoraggio nell'aderenza terapeutica.

Nello specifico, IEuD, centro specializzato nel trattamento delle dipendenze patologiche da sostanza o comportamentali, ritiene lo sviluppo della Sanità Digitale una opportunità senza precedenti. A fronte delle problematiche relative alla dipendenza presenti nella società, bisogna considerare che le persone che accettano di farsi curare, e sono quindi inserite nei programmi terapeutici, rappresentano un numero più basso rispetto alla totalità e perciò, spiega Raffaele Lovaste, Presidente IEuD, "non vi è una corrispondenza tra coloro che potrebbero essere soggetti in cura e il numero delle persone che in realtà lo fanno". Tra le patologie trattate dal Centro, rientrano nella dipendenza da alcol il 37,5%, da cocaina il 32,5%, dipendenti da farmaci 15%, da cannabis il 6%, da sesso e pornografia il 29%, e dipendenti dal gioco d'azzardo il 3%. La dipendenza da eroina, per cui viene registrata una percentuale sul totale del 61,5% non viene trattata allo IEuD, considerata una tipologia particolare.

Emanuele Bignamini, psichiatra di IEUD, offre una panoramica sul modo di vedere la dipendenza, spiegando come la sostanza diventi la sostituzione della relazione, qualcosa capace di consolare. La terapia si propone perciò come esperienza e relazione. Per questo, il team terapeutico è coinvolto dal punto di vista cognitivo, affettivo e simbolico, al di la del farmaco. Con la necessità e l'intento di toccare tutti gli apsetti cognitivi della persona, l'app Closer prevede una costante interazione col terapeuta, non proponendo un percorso solitario. Questo aspetto consente di disporre di una quantità, senza precedenti, di informazioni e poterle così processare consentendo di migliorare la comprensione del problema e i nuovi strumenti digitali facilitano lo sviluppo di un ruolo attivo del paziente e, dove opportuno, della sua famiglia, nella relazione di cura a benefico del percorso intrapreso.

La dipendenza patologica è una condizione particolarmente complessa che necessita di un approccio personalizzato in grado di comprendere a fondo tutte le caratteristiche del singolo individuo, del tipo di sostanza o situazione coinvolte e dell’ambiente circostante. "La forza dell'app è quella della collaborazione con psicoterapeuti su tutto il territorio in alternanza con le due sedi principali di Milano e Torino. Si mira a coinvolgere 70 psicoterapeuti su tutto il territorio, garantendo l'accesso a 1600 pazienti, riducendo i tempi di attesa tra la realizzazione del problema e l'accesso alle cure, che mediamento è di 8 anni", spiega Federico Seghi Recli, Founder di IEUD

Disporre di un'app come Closer equivale perciò ad avere uno specialista “sempre in tasca” ed amplifica la portata e l’impatto della terapia fino a renderla potenzialmente accessibile anche nei momenti di maggior bisogno. "Inoltre", spiega ancora Emanuele Bignamini, psichiatra a IEUD, "fornire assistenza online permette poi al paziente di non doversi recare fisicamente in alcun luogo. Può sembrare banale, ma ciò significa in realtà abbattere la prima barriera di resistenza tra il desiderio di sottoporsi a un trattamento e timori che lo impediscono. Questo perché nella nostra società c’è ancora un forte stigma verso chi soffre di questa condizione e questo porta questi soggetti a nascondersi e ritardare in modo del tutto irragionevole l’avvio di un percorso di cura. La terapia online può essere quindi di supporto, consentendo a chi ne ha bisogno di intraprendere un percorso terapeutico in assoluta privacy e riservatezza".

Oliviero Toscani, fotografo di fama internazionale, da sempre impegnato in progetti di educazione civile, ha immaginato uno slogan provocatorio "Decidi tu se vivere o morire": "Mai come nel caso delle dipendenze è in gioco la decisione personale. Riprendere in mano la propria vita facendosi aiutare dagli specialisti è la strada, senza colpevolizzare nessuno ma chiarendo senza possibilità di equivoci che da soli non ce la si può fare. L'app di IEUD è, in questo senso, un fantastico facilitatore".

Le parole di Federico Seghi Recli, Founder di IEUD a affaritaliani.it

A margine della conferenza stampa tenutasi a Milano in occasione del lancio di Closer, abbiamo chiesto a Federico Seghi Recli, Founder di IEUD, di spiegarci com'è nata Closer e gli obiettivi che IEuD intende raggiungere grazie all'applicazione della Digital health ai percorsi di trattamento delle dipendenze patologiche: "Closer nasce sotto il coordinamento della della nostra equipe medica con l'obiettivo di migliorare il rapporto tra paziente e terapeuta. Nella misura in cui il paziente ha la sensazione di avere il medico 'sempre in tasca' e può riferire tutta una serie di sintomi, l'equipe medica interagisce in tempo reale. Con queste informazioni, oltre a questo secondo aspetto estremamente innovativo dell'app, consente, a livello di back-end, all'equipe medica e di avere tutte le informazioni relative al paziente in un'ottica di una cartella clinica condivisa. Questa novità ha consentito di proporre un nuovo paradigma di cura nel mondo delle dipendenze che sostanzialmente prevede l'interazione tra gli psicoterapeuti sul territorio e gli psichiatri ed altri specialisti a livello della sede, consentendo un accesso alle cure estremamente più facile e disponibile nei confronto del paziente".

"Questa soluzione", prosegue Recli, "è importante nella misura in cui il paziente con dipendenze spesso non si riconosce nelle strutture dei SerT, prevalentemente orientate alla tipologia di dipendenze da eroina, ma di fatto ha bisogno di avere un accesso che sia facile e non stigmatizzante. In questo senso la soluzione digitale è la migliore possibile perché consente di fruire direttamente a casa di tutta una serie di contributi e nella propria area geografica al supporto con lo psicoterapeuta."

Le dichiarazioni di Raffaele Lovaste, Presidente IEuD a affaritaliani.it

Raffaele Lovaste, Presidente IEuD racconta come si è arrivati allo sviluppo di Closer: "Si è partiti dalla necessità di arrivare a curare le persone, e di permettere che ci sia per queste persone una possibilità di cura in un contesto molto terapeutico e molto significativo. Closer è un passo in questa direzione. Il problema del trattamento delle dipendenze è anche quello di riuscire a monitorarlo e  quindi sapere se ci si è spostati verso una recrudescenza di queste forme di dipendenza o verso un'attenuazione, Questo è il problema principale. Forse è possibile dire che oggi si registra una forte perdita di interesse da parte delle persone a curare forme di dipendenza. Per questo occorre facilitare l'accesso e più propensi a trattare queste forme di dipendenza".

Il commento di Oliviero Toscani, fotografo a affaritaliani.it

Chimato a sviluppare un concept per il lancio dell'app Closer, il fotografo di fama internazionale Oliviero Toscani, noto per la sua capacità di abbattere barriere comunicative, commenta la scelta di giocare tra il buio e la luce nella sua interpretazione della dipendenza: "Rappresenta una riflessione sul tema delle dipendenze. La dipendenza, oltre che essere tale, alla fine è anche una scelta, quindi ci sono tante dipendenze che sono legalmente accettate ed altre che non lo sono perchè sono scomode. Sono scomode alla famiglia, agli amici, alla società e all'economia. La dipendenza è un grande problema perchè tocca tutti, nessuno è immune". 

Iscriviti alla newsletter
Tags:
digital health continuità assistenzialedigital health istututo europeo dipendenzedigital health italiadigital health medicinadigital health novità




Gli Scatti d’Affari

Banca Ifis lancia 'Ifis art', il progetto volto alla valorizzazione dell'arte

Gli Scatti d’Affari

Vittoria Assicurazioni vicina alle donne nella lotta alla prevenzione

Gli Scatti d’Affari

Lutech inaugura a Milano la nuova sede: entro il 2024 previste 800 assunzioni

Gli Scatti d’Affari

Sicilia, Edison inaugura un nuovo impianto fotovoltaico da 41 MW

Gli Scatti d’Affari

MDW 2024, Eni presenta l'installazione "sunRICE – la ricetta della felicità"

Gli Scatti d’Affari

Hisense partecipa alla Milano Design Week 2024: apre Hisense Innovation Marke

Gli Scatti d’Affari

Milano Design Week 2024, IKEA: inaugurata la mostra-evento ‘1st’

Gli Scatti d’Affari

Mattel Creations presenta ‘Barbie x Kartell seating collection’

Gli Scatti d’Affari

Gruppo FS, presentato il progetto 'Stazioni del Territorio'

Gli Scatti d’Affari

IEG, a Rimini la VII edizione di MIR – Live Entertainment Expo

Guarda gli altri Scatti

in evidenza
Affari in rete

Guarda la gallery

Affari in rete


motori
Nuova Porsche Cayenne GTS 2024: una sportiva per tutti giorni

Nuova Porsche Cayenne GTS 2024: una sportiva per tutti giorni

Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

© 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

Contatti

Cookie Policy Privacy Policy

Cambia il consenso

Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.