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Gruppo Hera: distribuiti ai territori oltre €2,2 miliardi nel 2021

Gruppo Hera: nel 2021 distribuiti ai territori oltre 2,2 miliardi di euro

Porsi obiettivi sfidanti, crescere e innovare creando valore per gli stakeholder e rendicontare risultati raggiunti con chiarezza e trasparenza. Sono le caratteristiche che guidano l’impegno del Gruppo Hera da sempre, anche nell’ambito della tutela del Pianeta e dello sviluppo sostenibile, che la multiutility racchiude nel proprio Bilancio di Sostenibilità 2021. Crescita industriale e sviluppo sostenibile camminano, quindi, a braccetto, alimentandosi a vicenda. In piena sintonia con Bruxelles e le principali politiche internazionali, la multiutility prosegue con passo deciso per il raggiungimento di una “transizione giusta”. Un modello che mette al centro le persone e che si traduce in un processo graduale, programmato per non lasciare indietro nessuno e, al contrario, pensato per accompagnare i territori serviti verso un futuro più sostenibile dal punto di vista ambientale, ma anche realizzabile concretamente dal punto di vista economico e sociale. 

Tra le novità più importanti del Bilancio di sostenibilità 2021 la rendicontazione, per la prima volta, delle attività coerenti alla tassonomia dell’Unione Europea, con riferimento in particolare agli obiettivi di mitigazione e adattamento al cambiamento climatico, anticipando così l’obbligo normativo che entrerà in vigore solo nel 2023. 

La crescita sostenibile del Gruppo coinvolge anche il tessuto economico e sociale: lo testimoniano gli oltre 2,2 miliardi di euro distribuiti nel 2021 sui territori serviti, a cui la multiutility garantisce continuità ed efficienza dei servizi, con significativi investimenti per innovare il patrimonio infrastrutturale che sarà decisivo per affrontare le sfide climatiche dei prossimi anni. Sale a oltre 2,9 miliardi, invece, il valore economico complessivo per gli stakeholder: tra questi lavoratori (592,8 milioni), azionisti (217,9 milioni), pubblica amministrazione (115,1 milioni) e circa 1,2 miliardi relativi ai fornitori. 

Il MOL a valore condiviso in crescita a 570,6 milioni

Tra i più importanti risultati rendicontati c’è il margine operativo lordo a valore condiviso, riferito alle attività di business che rispondono anche ai driver per una crescita sostenibile, salito a 570,6 milioni in significativo aumento rispetto al 2020 (+25,4%) e corrispondente al 46,6% del MOL complessivo. Segno che i positivi risultati economici raggiunti si sposano con la sempre maggiore attenzione della multiutility alla sostenibilità, un risultato in linea con la traiettoria segnata dal Piano industriale, che proietta al 2025 questo valore a quota 55,6% del totale, per arrivare al 70% nel 2030. Tre i driver che guidano questo impegno: perseguire la neutralità di carbonio, rigenerare le risorse e chiudere il cerchio, abilitare la resilienza e innovare. 

Perseguire la neutralità di carbonio

Lavorare sull’energia per la multiutility significa anzitutto perseguire la neutralità di carbonio. Nel complesso, le azioni intraprese dal Gruppo vanno nella direzione della transizione energetica e promozione dell’efficienza energetica. Poiché la concentrazione di gas serra, causata in gran parte dai combustibili fossili, continua a incidere negativamente sull’aumento delle temperature del Pianeta, in ambito di transizione energetica ed energie rinnovabili il Gruppo Hera prosegue nell’impegno per la produzione di fonti di energia sempre più sostenibili. Un fiore all’occhiello è rappresentato dall’impianto di S. Agata Bolognese che ha prodotto nel 2021 8 milioni di metri cubi di biometano dalla trasformazione dei rifiuti organici derivanti dalla raccolta differenziata dei cittadini, il 22% in più rispetto al 2019. L’obiettivo, anche attraverso lo sviluppo di nuovi progetti come quello nel modenese grazie alla partnership con il Gruppo Cremonini, è quello di raddoppiare la produzione di biometano, toccando quota 16,8 milioni di metri cubi all’anno nel 2025. 

La centralità del secondo fronte, l’efficienza energetica, è da considerarsi anche in riferimento alla complessità degli scenari internazionali per l’approvvigionamento e il costo dell’energia e sul ruolo che le rinnovabili avranno nel futuro sostenibile. Prosegue, in particolare, l’attenta politica per incrementare l’efficienza energetica delle proprie attività, come testimoniato dalla certificazione ISO 50001 sulla gestione dell’energia ottenuta per 11 società del Gruppo, dove avvengono il 96% dei consumi energetici di tutta l’azienda. Il Gruppo Hera, inoltre, fornisce energia elettrica rinnovabile a tutti i clienti residenziali a mercato libero, mentre considerando tutte le tipologie di clienti (residenziali e non) l’energia elettrica rinnovabile complessivamente venduta nel mercato libero sale dal 33% al 40%. La multiutility, infine, è impegnata nell’efficienza energetica di condomini, aziende e pubblica amministrazione. Con risultati importanti, che possono arrivare a un risparmio del 20 – 40% dei consumi. 

Rigenerare le risorse e chiudere il cerchio

Non meno sfidante la questione dell’ambiente, un fronte sul quale Hera opera per rigenerare le risorse naturali e chiudere il cerchio per promuovere un loro più efficace utilizzo. Significa concretamente superare il modello lineare per abbracciare l’economia circolare. Come nell’ambito della gestione dei rifiuti urbani: nei territori serviti dalla multiutility è stato già raggiunto l’obiettivo UE al 2025 con il 55% di tasso di riciclo dei rifiuti e del 73% per il riciclo degli imballaggi (al di sopra dell’obiettivo UE al 2030). Risultato figlio di un altro dato importante: la media di raccolta differenziata è del 65,3%, superiore alla media nazionale di settore. Del resto, tra le 10 città italiane con più di 100.000 abitanti più virtuose per raccolta differenziata pro capite, 4 sono gestite proprio dalla multiutility con Ferrara che guida la classifica per performance di raccolta differenziata percentuale.

Ma non solo rifiuti. Chiudere il cerchio è una logica che viene applicata in modo trasversale, come nella gestione sostenibile della risorsa idrica. Parliamo di 414 milioni di metri cubi erogati fino all’ultimo metro cubo, di altissima qualità. Per renderlo possibile è necessario dotarsi di una base impiantistica d’eccellenza. Un esempio è il potabilizzatore di Val di Setta (BO), che ha ottenuto la certificazione AWS (Alliance for Water Stewardship), un riconoscimento ricevuto da Hera come prima multiutility al mondo. Ma attenzione e tutela partono innanzitutto dall’interno: nel 2021, ad esempio, la multiutility ha registrato una riduzione di circa il 17% dei propri consumi idrici interni, rispetto al 2017. 

Abilitare la resilienza e innovare

Hera opera sul territorio per abilitare la resilienza e innovare, in una logica di adattamento volta a garantire, tra le altre cose, la continuità dei servizi e la disponibilità delle risorse, attraverso l’infrastrutturazione delle aree servite con impianti intelligenti e reti sensibili. In questo ambito gioca un ruolo di primo piano, in linea con le politiche internazionali, il tema della digitalizzazione e dell’innovazione delle attività. Con un investimento di 82 milioni di euro solo nel 2021, con progetti che riguardano non solo l’azienda ma anche il coinvolgimento attivo delle comunità locali e il supporto di queste ultime verso la transizione digitale. 

Rendere resilienti le comunità significa lavorare anche per la promozione dell’inclusione sociale. Per questo, nel 2021, sono state quasi 200 mila le bollette rateizzate, per un valore complessivo di 126,8 milioni di euro. A febbraio 2022, per tenere conto della situazione verificatasi a seguito dell’aumento dei prezzi delle materie prime, Hera ha firmato un accordo con le associazioni dei consumatori aggiuntivo rispetto alle normative nazionali per andare ancora più incontro ai clienti in difficoltà.

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