Corporate - Il giornale delle imprese
Intesa Sanpaolo: FOMC in pausa, ma i tassi resteranno alti a lungo

Sorprende lo spostamento in direzione hawkish del grafico, con tassi più alti di mezzo punto rispetto alle attese di giugno sia per il 2024 che per il 2025
In sintesi, l’opzione di un ultimo rialzo dei tassi quest’anno resta sul tavolo: non ci sono variazioni in tal senso nella mediana del grafico a punti, posizionata a 5,6% (con 12 membri a favore di un rialzo e 7 orientati su tassi fermi), ma la revisione al rialzo delle stime di crescita, e al ribasso sul tasso di disoccupazione, sembrerebbe fornire maggiori argomenti a favore di un nuovo rialzo, la cui probabilità è aumentata rispetto alla situazione pre-FOMC e oggi potrebbe essere vicina al 50% (i mercati prezzano al momento una nuova stretta con una probabilità di poco superiore al 20% per la prossima riunione del 1° novembre ma esattamente pari al 50% entro gennaio).
In ogni caso l’informazione più rilevante emersa dal FOMC è che occorrerà aspettare più tempo del previsto per vedere tagli dei tassi, e che il livello di arrivo del ciclo espansivo di politica monetaria che dovrebbe cominciare nel 2024 sarà più alto di quanto stimato in precedenza. Sulla scia di previsioni sulla crescita, e sulla disoccupazione, meno ottimistiche di quelle della Fed, pensiamo che il picco sui tassi sia stato raggiunto, anche se attribuiamo a un nuovo rialzo una probabilità vicina al 50%.
Tuttavia, abbiamo spostato in avanti, a settembre 2024, il momento di svolta sui tassi. Per via di una tenuta migliore del previsto dell’economia anche nel 2024-25, e della lentezza del calo atteso dei salari e dell’inflazione dei servizi core, la discesa dei fed funds potrebbe essere assai graduale, con tassi a 5% a fine 2024 e al 4,50% a fine 2025.