Pfizer: le sedi di Roma e Catania ricevono il riconoscimento 'Welcome' dall’ONU per l’integrazione dei rifugiati - Affaritaliani.it

Corporate - Il giornale delle imprese

 

Pfizer: le sedi di Roma e Catania ricevono il riconoscimento 'Welcome' dall’ONU per l’integrazione dei rifugiati

Bebba (Pfizer): "Quando assumi una persona rifugiata, non stai semplicemente scegliendo delle competenze, stai accogliendo storie, lingue, interi universi"

di Redazione Corporate

Pfizer premiata dall’UNHCR: le sedi di Roma e Catania ottengono il riconoscimento 'Welcome' per l’impegno nell’integrazione dei rifugiati

In occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, le sedi italiane di Pfizer ottengono per il terzo anno consecutivo il riconoscimento Welcome. Working for Refugee Integration, assegnato dall’UNHCR, l’Agenzia ONU per i Rifugiati, alle aziende che si sono distinte nell’inserimento lavorativo e sociale dei rifugiati. Quest’anno, a ricevere la certificazione sono stati lo stabilimento produttivo di Catania e la sede amministrativa di Roma.

Nel 2024, grazie al programma Welcome promosso da UNHCR, in Italia sono stati avviati oltre 16.200 percorsi professionali per persone rifugiate. Un dato che porta a più di 50.000 il totale degli inserimenti ottenuti dal 2017, anno di avvio dell’iniziativa. Si conferma così il valore di un modello basato su un approccio multistakeholder, capace di unire competenze diverse per promuovere l’inclusione.

A ritirare il premio per la sede di Catania è stato Carmelo Carlo Fornito, Direttore Risorse Umane, che ha sottolineato: “Siamo tutti estremamente orgogliosi che UNHCR abbia riconosciuto e valorizzato l’impegno dimostrato dai colleghi di Catania. Le iniziative locali hanno promosso, all’interno del sito e della comunità, i valori di inclusione, diversità, equità e rispetto delle persone che Pfizer sostiene quotidianamente a livello globale”.

Il progetto Welcome ha visto una forte crescita in sette edizioni, diventando una best practice riconosciuta. Oltre il 98% degli inserimenti si traduce in contratti di lavoro, con il 5,2% a tempo indeterminato e i restanti in forma di tirocinio. Le donne rifugiate rappresentano circa il 19% dei beneficiari. I principali motivi che spingono le aziende a partecipare al programma, secondo i dati UNHCR, sono: un maggiore impegno verso la comunità (62%), la promozione di un cambiamento culturale (43%) e l’adesione ai principi di responsabilità sociale d’impresa (41%).

Antonio Bebba, Equity Europe Lead di Pfizer e alla guida del Consiglio Europeo per la Diversità, l’Equità e l’Inclusione e della Refugee Leadership Initiative per l’intera regione europea, ha dichiarato: “Quando assumi una persona rifugiata, non stai semplicemente scegliendo delle competenze, stai accogliendo storie, lingue, interi universi di esperienze e prospettive. La vera forza di un team nasce dall’arte di intrecciare queste diversità in qualcosa di straordinario. Siamo molto orgogliosi di contribuire all’integrazione economica dei rifugiati. L'inclusione è un cammino che guida scelte, relazioni e visioni, trasformando ogni ambiente in uno spazio dove la diversità è celebrata e il futuro appartiene davvero a tutti”.

Il riconoscimento alla sede romana è stato ritirato da Ilaria Losinno, Responsabile Selezione del Personale Italia ed Europa dell’Est, che ha evidenziato: “Sono felice di ritirare un riconoscimento che testimonia ancora una volta l’impegno di Pfizer nelle tematiche di inclusione sociale. Grazie al team di recruiting e a tutte le figure aziendali coinvolte, abbiamo gestito con passione e professionalità processi strutturati di selezione e integrazione delle persone rifugiate in azienda. Ogni giorno ci adoperiamo affinché i colleghi rifugiati sfruttino al meglio il loro percorso in Pfizer e acquisiscano una maggiore consapevolezza della realtà aziendale, del mercato del lavoro e del contributo che ognuno di loro può offrire come persone e come professionisti”.

Oltre all’inserimento diretto nelle sedi aziendali, l’impegno di Pfizer si estende anche al territorio, attraverso iniziative solidali a fianco della Comunità di Sant’Egidio, da anni attiva nell’accoglienza dei rifugiati. I dipendenti dell’azienda hanno infatti partecipato a giornate di beneficenza, contribuendo con raccolte di beni alimentari, prodotti per l’igiene, vestiti e utensili, e alla ristrutturazione di spazi dedicati alla formazione.