Plenitude punta sulle Comunità Energetiche: energia da fonti rinnovabili condivisa per ridurre costi e impatto ambientale - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 15:21

Plenitude punta sulle Comunità Energetiche: energia da fonti rinnovabili condivisa per ridurre costi e impatto ambientale

Goberti (AD Plenitude): “Plenitude conferma il proprio impegno nell’accompagnare le imprese verso la transizione energetica, offrendo soluzioni all’avanguardia e sostenibili”

di Elisabetta Marciano

Plenitude rafforza la propria strategia sulle Comunità Energetiche: un approccio scalabileche mira a valorizzare nuovi modelli energetici

L’Italia si prepara a un nuovo capitolo nella transizione energetica grazie allo sviluppo delle Comunità Energetiche uno dei modelli più innovativi e strategici per la condivisione e la produzione locale di energia da fonti rinnovabili. In questo scenario Plenitude, società controllata da Eni, aderendo a queste iniziative, sta rafforzando il proprio impegno per accompagnare aziende e territori in un percorso di evoluzione verso modelli concretamente più sostenibili.

Le Comunità Energetiche consentono a produttori e consumatori di energia da fonti rinnovabili di unirsi in configurazioni che favoriscono l’autoconsumo locale e la condivisione dei benefici economici, sociali e ambientali. Il meccanismo si basa su un modello energetico decentrato e partecipativo: si produce energia vicino ai luoghi in cui viene consumata, si riduce il prelievo dalla rete nazionale e si favorisce una più equa distribuzione dei vantaggi. Questo approccio collaborativo genera un triplice beneficio: riduzione della spesa energetica per le imprese e le famiglie, rafforzamento del senso di comunità e supporto allo sviluppo sostenibile dei territori.

All’interno del quadro regolatorio previsto dal Decreto del Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica del 7 dicembre 2023 n. 414 e ss.mm.ii (Decreto CACER), Plenitude offre soluzioni dedicate a tutte le configurazioni oggi ammesse agli incentivi: dalle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER)1 al Gruppo di Autoconsumatori che agiscono Collettivamente (AUC)2, fino all’Autoconsumatore Individuale a Distanza (AID)3

Plenitude si occupa della progettazione e realizzazione dell’impianto fotovoltaico attraverso formule contrattuali pensate per rispondere alle diverse esigenze del mercato, quali ad esempio l’Energy Performance Contract (EPC) e il Power Purchase Agreement (PPA) on-site, che permettono di accedere all’energia da fonti rinnovabili senza investimento iniziale da parte del cliente 

Negli ultimi mesi sono stati avviati diversi progetti, tra questi, quello con Nuova Simplast nella configurazione di Autoconsumatore Individuale a Distanza a che prevede la realizzazione di un impianto fotovoltaico da 758 kWp posizionato su un’area industriale inutilizzata, per una produzione stimata di circa 860 MWh all’anno e la condivisione virtuale dell’energia prodotta con 5 punti di fornitura di Nuova Simplast

A testimonianza dell’impegno strategico di Plenitude, Stefano Goberti, Amministratore Delegato, dichiara: “Le comunità energetiche sono parte integrante della strategia di Plenitude perché rappresentano un modello innovativo e concreto per la condivisione dellenergia prodotta da fonti rinnovabili. Con questo progetto, Plenitude conferma il proprio impegno nellaccompagnare le imprese verso la transizione energetica, offrendo soluzioni allavanguardia e sostenibili”.

Un altro passo rilevante è l’accordo siglato con COESA, società torinese specializzata in servizi energetici, che ha sviluppato la comunità energetica nazionale WeCER. Grazie a questa collaborazione, Plenitude offrirà progettazione e realizzazione degli impianti fotovoltaici alle aziende. WeCER supporterà le aziende occupandosi dell’accesso agli incentivi e alla loro ripartizione, alla rendicontazione e alle richieste di eventuali modifiche della configurazione presso il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) per tutta la durata della Comunità Energetica, pari a 20 anni.

Sul tema interviene anche Vincenzo Viganò, Head of Retail Italian Market di Plenitude, che afferma: “In Plenitude, crediamo che le Comunità Energetiche rappresentino una delle leve strategiche per la decarbonizzazione del tessuto produttivo italiano. La collaborazione con COESA va in questa direzione e rappresenta un ulteriore tassello nel nostro percorso verso la transizione energetica, permettendoci di ampliare la nostra offerta di soluzioni integrate e di favorire il consumo di energia da fonti rinnovabili nonché la competitività delle aziende sul mercato nazionale e internazionale”.

Plenitude, presente in oltre 15 Paesi, punta a raggiungere 10 GW di capacità rinnovabile entro il 2028 (dati aggiornati a settembre 2025). Il supporto allo sviluppo delle Comunità Energetiche è uno dei pilastri attraverso cui l’azienda mira a rendere l’energia più accessibile e condivisa, trasformando cittadini e imprese in protagonisti attivi della transizione energetica.

1) È il modello di comunità che aggrega il più alto numero di produttori da fonti rinnovabili e consumatori di energia connessi alla stessa cabina primaria. È un vero e proprio soggetto giuridico autonomo, per cui si rende necessaria la sottoscrizione di uno statuto che ne identifichi la costituzione e le finalità. Il ruolo del “Referente” per una CER può essere svolto dalla stessa Comunità nella persona fisica che ne ha la rappresentanza legale, oppure da un membro della CER stessa o da un produttore “terzo” (ESCo certificata UNI11352) di un impianto la cui energia elettrica sia a disposizione della CER. 2) Modello solitamente rappresentato da un condominio, trattato come un unico soggetto, in cui l’energia elettrica prodotta dal proprio impianto fotovoltaico viene condivisa virtualmente con le unità immobiliari che lo compongono, anche se non fisicamente collegati tra loro, utilizzando la rete di distribuzione pubblica. L’amministratore del condominio assume solitamente il ruolo di “Referente” curando la costituzione e gestione della configurazione. 3) Configurazione che prevede un unico soggetto che assume sia il ruolo di produttore che di consumatore. Per le configurazioni AID non è richiesta una figura giuridica e il ruolo di “Referente” può essere ricoperto dallo stesso  soggetto o anche da un produttore terzo.