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Visit Canosa: presentata dal Senatore Filippo Melchiorre l'iniziativa per scoprire la "Piccola Roma"

Un evento istituzionale al Senato per valorizzare il patrimonio storico e culturale di Canosa

di Federica Toscano

Visit Canosa, la conferenza presentata al Senato da Filippo Melchiorre per promuovere “La piccola Roma” tra storia, cultura e prospettive di sviluppo

Questa mattina, presso il Senato, si è tenuta la conferenza “Visit Canosa”, fortemente voluta dal senatore Filippo Melchiorre per promuovere il valore storico e culturale della città pugliese di Canosa di Puglia, definita anche “La piccola Roma”. L’evento ha riunito autorevoli esponenti del panorama politico e culturale, tutti legati alla valorizzazione del patrimonio canosino. Tra i presenti, l’eurodeputato Francesco Ventola, il sindaco di Canosa Vito Malcangio, il presidente della Fondazione Archeologica Canosina Sergio Fontana, il capo dipartimento Tutela Culturale del MiC Luigi La Rocca, il direttore dei Musei Nazionali del MiC Massimo Osanna e il Ministro della Cultura Alessandro Giuli. A rendere l’incontro ancora più vivace, la partecipazione speciale dell’attore Lino Banfi, da sempre legato alla sua terra d’origine.

A dare il via alla conferenza è stato il Senatore Melchiorre, che ha ricordato il grande valore storico e culturale della città e i motivi per visitarla: passeggiate archeologiche, musei, itinerari sotterranei, palazzi storici, la Via Francigena e la tradizione enogastronomica. Tra i prodotti tipici, ha citato lo strascinato di grano arso, una pasta simile alle orecchiette, e il pane al prosciutto, recentemente riconosciuti nell'elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali. “Vogliamo che Canosa sia sempre più riconosciuta per il suo valore culturale e storico”, ha dichiarato Melchiorre.

Proseguendo su questa linea, Francesco Ventola ha ribadito il ruolo di Canosa come crocevia tra l’entroterra pugliese e la costa, sottolineando il legame con il fiume Ofanto, il quale unisce il nord della Puglia al centro-sud. “Canosa non è solo storia, è anche futuro. Dobbiamo creare le condizioni perché il turismo porti lavoro e crescita”, ha affermato Ventola. Ha poi evidenziato la posizione strategica della città, circondata dalle Murge, dalla Cattedrale di Trani e dai castelli di Barletta e Castel del Monte, oltre alla vicinanza con le spiagge di Margherita di Savoia e Bisceglie. “Canosa è un punto di congiunzione tra paesaggio, cultura e sviluppo economico”.

A sottolineare il lavoro già svolto dall'amministrazione comunale, il sindaco Vito Malcangio ha illustrato le azioni messe in campo per migliorare l'accessibilità ai siti archeologici e valorizzare il contesto urbano. Tra i progetti in corso, ha annunciato la riqualificazione dell'area intorno all'Arco di Traiano e la creazione di percorsi ciclopedonali lungo il fiume Ofanto, con vista su Gargano e Murge. “Abbiamo il dovere di rendere Canosa una città sempre più accogliente e innovativa”, ha dichiarato Malcangio.

Le parole del sindaco sono state riprese da Sergio Fontana, presidente della Fondazione Archeologica Canosina, che ha evidenziato il modello unico di partenariato pubblico-privato che ha permesso a cittadini e imprenditori di ospitare il Museo Archeologico Nazionale in una struttura privata. Fontana ha inoltre raccontato il legame storico tra Roma e Canosa, evidenziando l'importanza della città durante la Battaglia di Canne (216 a.C.) e il ruolo di Publio Cornelio Scipione, che qui gettò le basi per la sua futura vittoria su Annibale. “Canosa ha sempre avuto un ruolo centrale nella storia, ed è nostro compito preservare e valorizzare questo patrimonio”, ha sottolineato Fontana.

Intervenendo sulla necessità di rafforzare le iniziative di valorizzazione, il capo dipartimento Luigi La Rocca ha sottolineato il valore della mostra del 1992 “Principi, Imperatori e Vescovi”, che portò alla nascita della Fondazione Archeologica Canosina. Ha inoltre annunciato il rinnovo dell'accordo tra il Ministero della Cultura, il Comune di Canosa e la Fondazione, per rafforzare la sinergia tra tutela, ricerca e valorizzazione. “La cultura deve essere al centro delle politiche di sviluppo, e Canosa ne è un esempio concreto”, ha detto La Rocca.

Su questa scia, il direttore dei Musei Nazionali, Massimo Osanna, ha presentato il progetto di trasferimento del Museo Archeologico Nazionale nella Scuola Mazzini, che passerà da 300 m² a 3.000 m², offrendo spazi per laboratori, didattica e convegni. Il progetto è già in fase avanzata e si prevede il completamento entro 24 mesi. “Questo sarà un museo moderno, interattivo e aperto alla comunità, non solo un contenitore di reperti”, ha affermato Osanna. Nel frattempo, la mostra itinerante su Canosa, già esposta nei musei di America Latina e a Castel Sant'Angelo a Roma, tornerà finalmente a Canosa il 14 marzo, segnando un ulteriore passo nella valorizzazione del patrimonio locale.

Lino Banfi è intervenuto con il suo inconfondibile carisma, condividendo simpatici aneddoti in dialetto pugliese e rievocando i ricordi della sua terra. Ha ripercorso la sua storia, dall’infanzia fino ai giorni nostri, mescolando ironia, nostalgia e autenticità, raccontando un luogo a cui è profondamente legato e che ha sempre portato con sé, anche nella sua carriera artistica. Tra le tante riflessioni condivise, l’attore ha affermato: “Trovo sempre un pretesto per tornarci, solo per sentire l’odore delle verdure. Io voglio sentire il profumo della terra, dell’anice, del finocchio, della pastinaca. Ad esempio, pochi sanno che in alcune zone della Puglia le nostre carote hanno colori straordinari: viola, blu, tonalità che non si trovano nelle carote comuni. E poi c’è la cipolla di Margherita di Savoia, le patate che nascono già sapide, perché crescono vicino alle saline. Tutte queste cose le conosco perché i miei genitori me le hanno insegnate, facendomi capire il valore e la bellezza della nostra terra”.

A chiudere l'evento con un messaggio carico di significato è stato il ministro della Cultura Alessandro Giuli, che ha offerto una riflessione profonda: “Canosa non è solo una piccola Roma, è Roma stessa, nel suo spirito culturale e storico. Se oggi in Italia si parla italiano, lo dobbiamo anche a città come Canosa, che hanno resistito e contribuito alla grande storia di Roma e dell'Italia.”

Il Ministro ha ribadito l’impegno comune di istituzioni, enti locali e cittadini per fare di Canosa un punto di riferimento per il turismo culturale e la valorizzazione del patrimonio storico. Il futuro di Canosa passa dalla sua storia, ma soprattutto dalla sua capacità di innovarsi e attrarre nuove generazioni di studiosi, turisti e imprenditori. “Viva Canosa, viva la Puglia!” ha concluso Giuli.