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Vision Group, presentato report sul benessere post pandemia

Procacciante (Vision Group): "Ci auguriamo un lavoro sinergico tra area tecnica e medica per dare una risposta efficace alle esigenze della popolazione"
Vision Group, realizzata prima indagine dal Centro Studi della Scuola Internazionale di Ottica e Optometria in collaborazione con Ipsos
Vision Group, il più grande network di distribuzione dell’ottica in Italia per punti vendita diretti e in franchising, ha presentato oggi i risultati dell'indagine “Benessere e prevenzione: l’impatto della pandemia sulla salute degli italiani”, realizzata dal Centro Studi della Scuola Internazionale di Ottica e Optometria in collaborazione con Ipsos. Lo studio analizza le nuove tendenze della popolazione in merito alla cura della vista, dell’udito e dei denti, con l’obiettivo di richiamare l’attenzione sul tema della prevenzione.
Presentata oggi a Milano, presso la sede di Comin & Partners, alla presenza di Marco Procacciante, Ad di Vision Group, Andrea Cappellini, Ad della Scuola Internazionale di Ottica e Optometria, SIOO, e Stefano Pironi, Senior Research Director Healthcare Service Line di Ipsos, la ricerca evidenzia come il 62% degli italiani, a seguito della crisi pandemica, sia disposto a spendere di più per il proprio benessere fisico e mentale. Il dato emerso stupisce particolarmente se si considerano le già ingenti spese in ambito sanitario, a cui occorre evidentemente aggiungerne ulteriori da affrontare in ambito privato, esponendo le famiglie a spese molto alte. Se inoltre viene evidenziato quanto emerso dalla ricerca, in particolare sul benessere visivo, si evidenzia come più dei tre quarti della popolazione (78%) dichiara di prestare maggiore attenzione alla propria vista in confronto agli anni passati, nonché a quella dei propri figli, (post pandemia, il 71% dei genitori dà “maggiore importanza” a questo aspetto). La metà degli intervistati (50%) ha notato, inoltre, dei peggioramenti della propria vista (il 34% nei propri figli), una discreta fetta di popolazione (circa il 16%) ha dichiarato infatti di aver iniziato a portare gli occhiali durante la pandemia. Due le fasce d’età più colpite, i 18/34enni e i 45-54enni.
In questo contesto, tuttavia, gli italiani sono quelli a spendere meno per la correggere la propria vista, nonostante il 50% degli intervistati dichiari un evidente peggioramento della vista rispetto al periodo pre pandemico e il 16% abbia iniziato a portare gli occhiali post pandemia. è lecito allora domandarsi se non sia necessario introdurre misure atte a incentivare la cura e la prevenzione una forma di mutualità integrativa per quanto rigurada il comparto ottico. "Non credo sia prevedibile un intervento dello Stato, alle condizioni attuali, come accade da sempre in altri Paesi, per investire in quest'ambito, intervenendo nell'incentivare le persone ad una maggiore cura e consapevolezza della propria salute visiva. Nel bilancio 2021 era stato introdotto un bonus di 50 euro a fronte di un ISEE di 10.000 euro", ha commentato Marco Procacciante, Ad di Vision Group.
"Ad oggi non sono stati pubblicati nemmeno i decreti attuativi e dunque credere che vi possa essere una maggiore disponibilità da parte dello Stato a sostenere questo particolare settore, non sia veritiero. Penso invece sia essenziale focalizzarci come comparto nel fornire delle risposte in quest'ambito, che siano in linea con l'aspettativa, anche in virtù dei risultati emersi, dove si evidenzia una maggiore attenzione al benessere, e parallelamente un aggravarsi di difetti visivi post-pandemia. In italia si spende la metà della Francia e il 50% in meno della media europea, dato che fa capire quanto poca attenzione alla vista vi sia nel nostro Paese. Questo riguarda sia il comparto ottico sia la classe medica perchè manca l'informazione, la consapevolezza di effetuare visite di controllo a cadenza regolare. Se si agisse in modo condiviso, tra area medica e tecnica, riteniamo si possa dare una risposta efficace alle esigenze della popolazione", conclude Proccacciante.
In linea generale, dall’analisi emerge come il Covid-19 non solo abbia portato maggiore consapevolezza nella popolazione su temi riguardanti il benessere fisico e mentale, ma abbia anche reso centrale il concetto di prevenzione, accanto a quello di protezione e cura. Circa il 56% degli intervistati ha manutenuto stabili le visite di controllo, mentre il 25% ha aumentato la frequenza rispetto al periodo pre-pandemico. In questo comportamento, il segmento giovane/adulto si è dimostrato più attivo. Riguardo, invece, al processo di acquisto relativo al settore dell’ottica, dall’indagine emerge che per quattro italiani su dieci (41%) conta innanzitutto la qualità, probabilmente come risposta ad un aumento di sensibilità nei confronti dei temi legati al benessere dei propri occhi. Acquista, così, maggior rilevanza anche la consulenza dell’ottico (35%), lo specialista che è in grado di comunicare, con le giuste argomentazioni, la qualità del prodotto. In tale scenario, tre italiani su dieci (31%) affermano di avere una migliore percezione dei negozi di ottica, e la percentuale aumenta nella fascia 18-44 anni (35%), a testimonianza del ruolo sempre più importante della consulenza in questo ambito.
“I risultati dello studio confermano come sia sempre più necessario perseguire una strategia mirata al sostegno del settore e all’incremento della qualità dei professionisti che vi operano, attraverso un preciso impegno nella formazione. Nei prossimi mesi inoltre, saremo impegnati in un progetto di rebranding che coinvolgerà circa 120 centri ottici, attualmente ad insegna VistaSì e GrandVision, che porterà l’insegna nazionale del Gruppo, VisionOttica, a contare oltre 420 punti vendita nel Paese. Questo processo sarà accompagnato proprio da un percorso di sempre più stretta collaborazione con l’Area Medica, volto a rafforzare il nostro approccio basato sulla professionalità e la consulenza, al fine di rendere accessibile a tutti la qualità dei nostri servizi”, ha aggiunto Marco Procacciante, Amministratore delegato di Vision Group.
“Crediamo da sempre nel valore della professione e la nascita del Centro Studi rientra nell’obiettivo di far emergere, anche al di là del settore, la qualità e il livello di innovazione offerti dal mercato dell’ottica”, ha aggiunto Andrea Cappellini, Amministratore delegato della Scuola Internazionale di Ottica e Optometria. “Questa è solo la prima di una serie di ricerche che seguiranno sul settore, il cui scopo è elaborare nuove proposte, a partire da un’analisi sull’uso delle più recenti tecnologie, attraverso un dialogo costante con il mondo produttivo e gli operatori del comparto, in particolare i medici oculisti”.
Il commento ad Affaritaliani.it di Marco Procacciante, Amministratore delegato di Vision Group
A margine dell'evento di presentazione dell'indagine “Benessere e prevenzione: l’impatto della pandemia sulla salute degli italiani”, Marco Procacciante, Amministratore Delegato di Vision Group ha commentato: "Siamo abituati dall'analisi di questo periodo pandemico al fatto che gli italiani prestino più attenzione alla salute in generale. Quello che è emerso di interessante è che prestano ancora più attenzione alla ricerca del benessere e questo è un dato che è risultato in netta crescita. In particolare il benessere visivo risulta uno degli elementi più richiesti e ricercati, e un altro dato che ci ha colpiti positivamente è che a questa ricerca di benessere corrisponde una predisposizione alla spesa".
Vision Group ha inoltre avviato un progetto di rebranding, che prenderà il via dal mese di ottobre: "Inizierà un'importante attività di rebranding dei negozi e del network appena acquisito, si parla di 174 negozi, e parte di questo network sarà oggetto di rebranding, con una riorganizzazione e ristrutturazione dei negozi e l'adozione del nostro concept a partire dall'insegna Vision Ottica. Nel giro dei prossimi sei mesi avremo circa il rebranding di un centinaio di negozi, permettendoci di essere ancor più capillari el pressidio del territorio e nella risposta alle attese dei nostri consumatori".
"La ricerca e in generale il Centro Studi, servono anche per indirizzare la nostra strategia. Fortunatamente il posizionamento Vision Ottica era già un posizionamento in linea con questo tipo di tendenza, in quanto incentrato sulla qualità, sulla consulenza, e anche in particolare sulla identificazione delle migliori lenti oftalmiche disponibili a livello mondiale. Ci sono degli spunti che aiuteranno il nostro pozizionamento a essere ancora più vicino alle attese che abbiamo visto essere degli italiani", conclude Procacciante.