Economia
Obama delude, Pil sotto le attese
'economia Usa è cresciuta solo dello 0,2% annuale nel primo trimestre di quest'anno, contro un atteso +1% In prima lettura il Pil Usa ha fortemente frenato la sua corsa, dopo il +2,2% del quarto trimestre e il +5% del terzo trimestre del 2014. Nei primi tre mesi del 2015 l'economia a stelle e strisce ha risentito del clima freddo di febbraio, che avrebbe abbassato di mezzo punto percentuale la crescita del Pil e della chiusura dei porti che, secondo gli esperti, avrebbe inciso al ribasso dello 0,3%.
Dollaro forte e inverno rigido pesano soprattutto sull'export e sugli investimenti. Le esportazioni sono calate del 7,2%, mentre gli investimenti fissi in apparecchiature e attrezzature sono arrerati del 3,4%, quelli aziendali sono scesi del 23,1% e gli investimenti nel settore energetico sono calati del 48,7%. In rialzo dell'1,9% i consumi.
Il rialzo dell'1,9% dei consumi, una brusca frenata rispetto al 4,4% del trimestre precedente, appare legato alla rigidita' dello scorso inverno ed e' il dato piu' basso da un anno. A cogliere di sorpresa gli analisti, da questo punto di vista, e' stato il mancato impatto sulla spesa delle famiglie del crollo del prezzo della benzina, che ha fatto salire i risparmi dei consumatori a 727,8 miliardi di dollari dai 603,4 miliardi di dollari nel quarto trimestre. Il drastico calo delle quotazioni del greggio e' stato in compenso responsabile di parte del deciso calo della spesa in infrastrutture non residenziali (-23.1%), voce che include le attivita' di esplorazione e perforazione di pozzi e che non registrava una flessione dal primo trimestre del 2013. I dati, diffusi poche ore prima della conclusione del vertice di politica monetaria della Federal Reserve, spingeranno probabilmente la banca centrale Usa a rimandare ulteriormente il rialzo dei tassi di interesse.
PIAZZA AFFARI IN NETTO CALO - Le borse europee chiudono in forte calo a causa dei deludenti dati sul Pil statunitense. Pesano anche le incertezze relative al negoziato sul debito della Grecia. Ad accusare le perdite maggiori e' Francoforte, dove l'indice Dax cede il 3,17% a 11.436,67 punti. Non e' da escludere che i ribassi siano legati anche al deciso apprezzamento dell'euro, che colpisce gli esportatori. L'Ftse Mib di Milano perde il 2,28% a 22.995,63 punti, il Cac 40 di Parigi scende del 2,59% a 5.039,39 punti, l'Ftse 100 di Londra arretra dell'1,2% a 6.946,28 punti, l'Ibex di Madrid segna -1,51% a 11.432,5 punti.
Fed: alzeremo i tassi quando occupazione miglioreraàancora - La Federal Reserve "ritiene opportuno" tornare ad alzare i tassi di interesse, mantenuti anche oggi a un minimo storico tra lo zero e lo 0,25%, "quando avra' assistito a un ulteriore miglioramento del mercato del lavoro e sara' ragionevolmente fiduciosa in un ritorno dell'inflazione verso il 2% nel medio termine". Lo si legge nel comunicato diffuso dalla Fed al termine del direttivo di politica monetaria. Appare pertanto sempre meno probabile che la banca centrale Usa alzi il costo del denaro prima di settembre.