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Economia
Opec, voto in Georgia, Bce e Fed. Ecco l'inizio del 2021 per i mercati

Dopo l’accordo in Zona Cesarini fra Bruxelles e Londra sulla Brexit, alla fine del 2020 un unica grande incognita calamita l'attenzione dei mercati finanziari: il varo da parte di Donald Trump del nuovo piano da 900 miliardi di dollari per famiglie e imprese americane, mega piano di stimoli su cui era stato raggiunto dopo un lungo negoziato un accordo bipartisan di cui però il presidente uscente non ha voluto tener conto.
 

Biden
 

The Donald, con un colpo di coda che ha lasciato di stucco anche i propri collaboratori, ha definito l'intesa come una “vergogna”, che offre briciole agli americani mentre spalanca le porte agli sprechi. L’offensiva di Trump ha reso la partita politica sul pacchetto economico complessa e confusa. Ora, se l’impasse si trascinerà, la prima conseguenza sarà un ritardo di giorni per consentire alla prima economia al mondo di neutralizzare gli effetti depressivi della pandemia. 

Tuttavia è sull'avvio del prossimo anno che gli investitori si stanno già concentrando per decidere come orientarsi. In ballo, a gennaio, ci sono quattro eventi che spiccano: la riunione dell'Opec Plus in calendario lunedì 4 gennaio. Il voto del 5 gennaio in Georgia per eleggere due senatori: dal cui risultato dipenderà la maggioranza del Senato Usa e dunque la libertà di manovra dell'amministrazione Biden, che s'insedierà il 20 gennaio. E le riunioni della Bce e della Fed, previste per il 21 e il 27 gennaio. 

sauditi
 

L'OPEC PLUS DOVRA' DECIDERE I PROSSIMI TAGLI ALLA PRODUZIONE. I Paesi Opec e i loro alleati, a partire dalla Russia, il 4 gennaio decidono come andare avanti con la riduzione dei tagli alla produzione petrolifera a febbraio. L'Opec+ per il mese di gennaio ha già deciso di ridurre i tagli alla produzione di 500.000 barili al giorno, invece dei 2 milioni circa inizialmente previsti. In pratica i Paesi produttori intendono normalizzare i prezzi ma in modo molto graduale. L'intenzione nel 2021 è quella di decidere di mese in mese, su come procedere al ridimensionamento dei tagli. A gennaio si dovrà quindi annunciare cosa s'intende fare per febbraio. 

Christine Lagarde Bce
 

IN GEORGIA SI DECIDONO DUE SEGGI FONDAMENTALI AL SENATO USA. Mercoledì 6 gennaio avremo i risultati dei ballottaggi per l'assegnazione di due seggi fondamentali al Senato Usa. L'esito più probabile sono due vittorie repubblicane e quindi una maggioranza Gop di 52 a 48. Una più improbabile doppia vittoria democratica porterebbe alla parità assoluta, 50 a 50, nel qual caso la vicepresidente entrante Kamala Harris diventerebbe decisiva per dare ai dem la maggioranza al Senato, che si aggiungerebbe a quella alla Camera e alla presidenza Biden, consentendo ai democratici di fare filotto, cioè di controllare sia l'esecutivo sia il legislativo.

Con tutti e due i rami del Congresso dalla sua parte Joe Biden avrebbe la possibilità di far approvare rapidamente e in tutta in sicurezza il suo mega-piano quadriennale di spese infrastrutturali da 2.300 miliardi di dollari, finanziato con l'aumento delle tasse e con l'incremento dl deficit. In caso di vittoria repubblicana invece Biden potrà contare solo su un ramo del Parlamento, cioè si troverà nella stessa situazione di Trump e, per approvare il suo piano, dovrà mediare con l'opposizione perdendo tempo e probabilmente vedendosi costretto a ridimensionare il suo programma di spesa pubblica. 

LP 10978838
 

21 GENNAIO LA BCE DECIDERA' SE INTERVENIRE SU TASSI NEGATIVI. Il 21 gennaio la Bce, complice l'euro forte, dovrà decidere se aiutare le banche e intervenire sui tassi sui depositi, facendoli diventare più negativi. La mossa, secondo gli esperti, è legata all'apprezzamento dell'euro sul biglietto verde. In questo momento il tasso sui depositi è -0,50% e quello sui Tltro, le aste di rifinanziamento delle banche europee, è -1%. L'ipotesi è che il tasso sui Tltro passi a -1,25%, o addirittura a -1,50%, cioè diventi ancora più favorevole per le banche, che prendono in prestito i soldi dalla Bce per finanziare l'economia reale, non solo senza pagare interessi, ma anzi venendo remunerate per queste operazioni.

A latere, la decisione di rendere ancora più negativi i tassi sui depositi, comporterebbe la modifica del cosiddetto Tiering della Bce e cioè l'esenzione delle banche dall'obbligo di tenere riserve obbligatorie minime nelle casse della banca centrale. Queste riserve, parcheggiate nella Bce, con i tassi negativi, invece di rendere, costano. Se i tassi diventano più negativi anche il tiering, cioè il meccanismo per ridurre l'impatto dei tassi negativi sui depositi in eccesso andra' ampliato. 

27 GENNAIO LA FED RESTERA' ALLA FINESTRA. Il vertice della Fed del 27 gennaio sarà per Jerome Powell, il numero della banca centrale Usa, la prima riunione con Joe Biden alla Casa Bianca. Per gli esperti sarà dunque un incontro interlocutorio, anche perchè le nuove stime sull'economia Usa sono già state rilasciate a dicembre e sono trimestrali.

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