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Economia

"Lo dissi quando fu nominato e lo ripeto oggi dopo la sentenza. Trovo vergognoso che De Gennaro sia presidente di Finmeccanica". Lo scrive su twitter il presidente del Partito democratico, Matteo Orfini.

Il comportamento delle forze dell'ordine italiane in occasione dell'irruzione nella scuola Diaz nei giorni del G8 di Genova, nel luglio 2001, va qualificato come "tortura". E' una netta condanna quella che arriva dalla Corte europea per i diritti dell'uomo, che ha accolto il ricorso presentato dal manifestante veneto Arnaldo Cestaro, all'epoca dei fatti 61enne, assegnandogli anche un indennizzo da 45mila euro. In una pronuncia all'unanimita', il collegio presieduto da Paivi Hirvela ha stabilito che il nostro Stato ha violato l'articolo 3 della Convenzione sui diritti dell'uomo, che recita "Nessuno puo' essere sottoposto a tortura ne' a pene o trattamenti inumani o degradanti": per i giudici di Strasburgo, la mancanza di pene proporzionate e' dovuta all'inadeguatezza delle leggi italiane, che devono essere cambiate anche per prevenire il ripetersi di possibili violenze da parte dei responsabili dell'ordine pubblico.

La sentenza crea un precedente per altri ricorsi pendenti sempre a Strasburgo in relazione ai pestaggi della polizia alla Diaz e nella caserma di Bolzaneto. Ma il vuoto del nostro ordinamento potrebbe essere colmato a breve: e' il presidente della Camera, Laura Boldrini, a ricordare che il ddl che introduce un reato ad hoc sara' da giovedi' in aula a Montecitorio: "La nuova legge non potra' certo cancellare quella pagina buia della nostra storia recente" ma "servira' ad allineare l'Italia all'Europa dei diritti umani, non meno rilevante di quella dei parametri economici". Cestaro, nato ad Agugliaro (Vicenza) l'11 maggio del '39, oggi vive a Padova. Ex partigiano e militante del Pci, nell'estate del 2001 parti' per Genova con i compagni delle sezioni di Rifondazione di Vicenza e di Montecchio Maggiore: dopo aver partecipato alle manifestazioni del 21 luglio mattina, decise di trascorrere la notte in citta' e fu consigliato di trascorrere la notte alla Diaz.

 "Sono andato dentro - e' tornato a raccontare oggi, dopo la sentenza - ho messo giu' il sacco a pelo, ho dormito subito che ero stanco. Alle 11,30 sento un trambusto, dico, 'mamma mia ci sono i black block'. No, era la nostra polizia, erano delle belve: hanno cominciato a manganellare tutti, persone, bambini, ragazzi, a me mi hanno rotto un braccio, una gamba, dieci costole; la testa come una palla di rugby. La gente era inerme, era andata a manifestare invece ci hanno massacrati di botte". E' lui l'uomo con i capelli bianchi che appare nel film "Diaz" di Daniele Vicari, e' lui quello citato dal vice questore Michelangelo Fournier durante il processo: fu proprio Fournier a definire quell'irruzione una "macelleria messicana" e a raccontare ai magistrati di aver urlato "basta!" ai poliziotti che stavano picchiando un uomo anziano. Cestaro, appunto.
  

"Posso solo esprimere un giudizio di soddisfazione per il fatto che la Corte di Strasburgo abbia riconosciuto che l'Italia aveva toccato il fondo", commenta Giuliano Giuliani, padre di Carlo, il ragazzo ucciso in piazza Alimonda durante gli scontri tra manifestanti e forze dell'ordine. Di sentenza non solo "da rispettare" ma da "condividere pienamente" parla il sindaco del capoluogo ligure, Marco Doria: "la citta', teatro di quelle violenze, la accoglie come fatto di verita' e di giustizia e ne sottolinea l'importanza come richiamo e indicazione per la democrazia". "Come Sel - sottolinea il coordinatore nazionale, Nicola Fratoianni - abbiamo presentato da tempo una proposta per istituire una commissione d'inchiesta su quanto accaduto a Genova e la sentenza di oggi ci dice che e' ora di approvarla per ristabilire la verita'".

Come ricorda Nichi Vendola, "la giustizia penale in Italia gia' si e' espressa riconoscendo che nella scuola Diaz e a Bolzaneto ci furono violenze inaudite e anche episodi di tortura. Questa e' una macchia indelebile sul volto del nostro Paese". Per il M5S, "l'odierna condanna consegna l'Italia alla lista dei Paesi non democratici. E' una vergogna - scrivono i componenti della commissione Giustizia - che ad oggi non ci sia un reato di tortura, ma sarebbe ancora piu' vergognoso concludere una legge inefficace come quella formulata con l'attuale testo che presto verra' votato alla Camera". Anche Gianfranco Fini, ai tempi del G8 vicepremier, osserva che eccessi e violenze ai danni dei manifestanti sono stati accertati anche dalla magistratura di casa nostra e che "quindi e' giusto che i colpevoli vadano puniti". Anzi, "se e' vero che chi e' colpevole deve scontare una pena, queste persone non solo devono pagare ma essere messe in condizione di non ripetere piu' questi atti".

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