Quattrosoldi/ Per Natale non regalate oro, meglio investire in palladio tramite un Etf
C'era una volta l'usanza di scambiarsi sotto l'albero di Natale ricchi doni e, per chi poteva, gioielli in oro e pietre preziose. Ma la lunga corsa dei prezzi dei metalli preziosi da un lato e il calo della ricchezza netta delle famiglie italiane dall'altro (che in gran parte resta investita in immobili ed è dunque molto poco liquida) ha fatto cambiare abitudini a molti, facendo emergere persino materiali "poveri" come acciaio e rame allo status di gioielli.
Le ricorrenti tensioni geopolitiche hanno tuttavia continuato a sospingere al rialzo le quotazioni dei preziosi fino almeno a un paio d'anni or sono, quando bruscamente la tendenza si è invertita, complice le attese per una graduale "normalizzazione" della politica monetaria statunitense: tassi più alti sul dollaro vogliono infatti dire dollaro tendenzialmente più forte e prezzi, a parità di ogni altro fattore, in calo (dato che i metalli preziosi vengono prezzati appunto in dollari).
Non solo: tassi più elevati servono alle banche centrali per mantenere l'inflazione sotto controllo e se a questo aggiungete il crollo delle quotazioni petrolifere registrato da inizio luglio ad oggi, è chiaro che è difficile pensare che oro, argento, platino o palladio possano veder schizzare al rialzo le loro già ragguardevoli quotazioni, dato che questo tipo di investimenti performa molto male in uno scenario deflazionistico come quello che continua a minacciare la maggior parte delle economie sviluppate, in particolare in Europa.