Bocciatura/ Presidente Istat, Padoan non ce la fa. Il governo va sotto in Commissione
È mancato un voto. Non passa a Palazzo Madama la nomina di Pier Carlo Padoan alla presidenza dell'Istat. Alla Commissione Affari costituzionali, che ha espresso il parere obbligatorio sulla sua designazione, Padoan ha ottenuto 17 voti favorevoli, uno in meno di quelli necessari per una votazione a maggioranza dei due terzi. La commissione è composta da 27 membri. Cinque i voti contrari e una scheda bianca mentre sarebbero stati necessari 18 voti favorevoli.
Il senatore di Fi, Donato Bruno, ha espresso critiche alla procedura adotta dal governo che non ha svolto, a suo giudizio, le "necessarie consultazioni" per "valutare i profili di altre personalità" e "fugare il dubbio" che la scelta di Padoan possa essere stata decisa sulla base di "ragioni di appartenenza politica" (legate a incarichi ricoperti da Padoan nella fondazione Italianieuropei). Anche Nicola Morra (M5s) ha rilevato che sarebbe stato opportuno ascoltare il candidato prima del voto. Ora tutta la procedura è da rifare, con l'indicazione di un nuovo nome da parte dell'esecutivo, che protrebbe anche riproporre quello di Padoan stesso, e nuove votazioni.
"Necessaria una massiccia dose di autolesionismo e di indifferenza verso l'interesse dell'Italia per votare contro la nomina del prof Pier Carlo Padoan a presidente dell'Istat, come avvenuto, con voto segreto, in Commissione Affari Costituzionali del Senato", dice Stefano Fassina (Pd). "Il prof Padoan lascia i vertici dell'Ocse per mettersi al servizio del Paese. Una straordinaria opportunità da cogliere. Parlamento e governo devono recuperare l'errore".