Papa: a Ernst & Young la verifica su conti del Governatorato
Papa Francesco continua senza perdere tempo nell'azione di controllo sulle attivita' finanziarie della Santa Sede e oggi, accanto al motu proprio sui nuovi compiti dell'Aif, ha fatto pubblicare un comunicato del Governatorato dello Stato Citta' del Vaticano, che "in accordo con la Pontificia Commissione Referente di Studio e di Indirizzo per gli Affari Economici e Amministrativi della Santa Sede, a seguito di una procedura di selezione ha dato mandato a un'equipe internazionale di Ernst & Young di effettuare un lavoro di verifica e consulenza sulle attivita' economiche e sui processi di gestione amministrativa dell'Ente".
Come e' noto lo scandalo Vatileaks e' iniziato a seguito della pubblicazione di lettere di denuncia su presunte irregolarita' negli appalti del Governatorato inviate in via riservata a Papa Bendetto e al suo segretario di Stato Tarcisio Bertone dall'allora numero due del Governatorato, monsignor Carlo Maria Vigano'.
Le lettere riservate del prelato, esibite dal giornalista Gianluigi Nuzzi durante la trasmissione "Gli intoccabili" e poi pubblicate nel libro "Sua Santita'" denunciavano "contraffazioni di fatture" e ammanchi, ma anche una "partecipazione di interessi" in societa' inadempienti verso il Governatorato "per almeno due milioni duecentomila euro" e addirittura sprechi colossali per l'allestimento del presepe in piazza San Pietro, salito ad un costo di 550 mila euro. Tutto questo pero' non servi' a Vigano' per scongiurare la sua nomina a nunzio apostolico negli Stati Uniti: innegabilmente un "promoveatur ut amoveatur". "Monsignor Vigano' parti' da sospetti, rivelatisi infondati, e si mise su una pista sbagliata", affermo' il cardinale Giovanni Lajolo, presidente del Govrenatorato all'epoca dei fatti e una nota ufficiale parlava di accuse "frutto di valutazioni erronee", o basate "su timori non suffragati da prove, anzi apertamente contraddetti dalle principali personalita' invocate come testimoni".
Che l'aria sia cambiata con l'arrivo di Bergoglio e' innegabile, ma va rilevata anche la stima di cui monsignor Vigano' gode presso i vescovi degli Usa, testimoniata recentemente da un gesto piu' che eloquente cardinale Sean O'Malley arcivescovo di Boston e membro del Consiglio degli 8 cardinali chiamati ad aiutare Papa Francesco nel governo della Chiesa Universale e nella riforma della Curia. Il 16 giugno scorso ha invitato Vigano' come ospite d'onore alla Cena di gala del Seminario Missionario Arcivescovile auspicando che pubblicamente che "tutti i nostri seminaristi e quelli che stanno facendo discernimento sulla chiamata al sacerdozio e la vita religiosa, possano essere ispirati da buoni preti come l'arcivescovo Vigano'".
Nel comunicato diffuso oggi si precisa inoltre che "la documentazione contenente l'esito della consulenza" richiesta a EY sui conti del Governatorato "sara' a disposizione della Commissione e servira' per proporre eventuali raccomandazioni atte a migliorare l'efficienza e l'efficacia dei processi economici e amministrativi del Governatorato". Da segnalare in proposito che della Commissione referente istituita da Francesco fa parte Francesca Immacolata Chaoqui che proviene proprio da EY ed ha subito nei mesi scorsi numerosi attacchi (veicolati dai media) da parte di settori della Curia.
Proprio oggi, nel motu proprio che dispone un nuovo statuto per l'Aif, il Papa fa riferimento al lavoro dell'altra Commissione referente, quella che dovra' riformare lo Ior. Anche la banca vaticana, del resto, e' sottoposta in questo momento ad una verifica internazionale da parte di un altra societa' specializzata la Promontory, che inoltre sta passando al setaccio anche lo Ior. E' interessante notare la prudenza del Pontefice in queste scelte, fatte dopo accurata selezione: "Promontory - ha spiegato infatti padre Federico Lombardi - e' gia' molto impegnata con le verifiche allo Ior e all'Apsa".