Pd: "Riaperture? Stop alla propaganda. Serve una 'road map' progressiva"
INTERVISTA DI AFFARITALIANI.IT AL SENATORE ANTONIO MISIANI, RESPONSABILE ECONOMICO DEL PARTITO DEMOCRATICO
I ristoratori scendono in piazza, le manifestazioni e le proteste stanno crescendo. Quando riaprire?
"Il Paese è esausto e tanti piccoli imprenditori nel commercio, nel turismo e nella ristorazione sono al limite. Con la propaganda e la violenza, però, non si va da nessuna parte. Bisogna riaprire il prima possibile ma in sicurezza. Serve una road map, un percorso di riapertura progressiva basato su precisi obiettivi di vaccinazione, oltre che sugli indicatori sanitari. Solo così possiamo dare agli italiani una prospettiva credibile di fuoriuscita dall’emergenza, evitando scelte sbagliate e controproducenti".
A quanto dovrà ammontare il nuovo scostamento di bilancio?
"Dovrà essere molto consistente, intorno a 40 miliardi. La crisi e le misure restrittive stanno mettendo in difficoltà tante attività. Per aiutarle a reggere e a ripartire servono parecchie risorse. Come ha giustamente detto Draghi, questo è il momento di spendere, non di chiedere soldi. Finché non saremo fuori dall’emergenza, dovremo continuare a fare tutto quello che è necessario per sostenere le imprese, i lavoratori e le famiglie".
Quando verrà approvato il Decreto Imprese? Condivide l'idea che tutti i fondi questa volta debbano andare a favore di Partite Iva e aziende?
"Il consiglio dei ministri approverà il nuovo scostamento insieme al Documento di economia e finanza (il DEF) mercoledì 14 aprile, per portarlo in votazione in Parlamento nei giorni successivi. Per il decreto imprese ci vorrà qualche tempo in più. Verso fine mese è una ipotesi realistica. Come PD abbiamo chiesto da tempo, le risorse del nuovo scostamento siano destinate innanzitutto a imprese e partite IVA. Il primo decreto sostegni ha stanziato undici miliardi per i ristori, ma è necessario uno sforzo molto più importante. Servono una nuova tornata di ristori, aiuti per sostenere i costi fissi ma anche interventi per la liquidità e gli investimenti".
Le imprese sono molto preoccupate per l'aumento del loro debito e per i pesanti oneri finanziari a cui dovranno fare fronte. Molte temono di non riuscire a farcela...
"La moratoria sui debiti scade a giugno, va prorogata fino a fine anno così come l’operatività del fondo di garanzia. La tempistica di restituzione dei prestiti garantiti dallo Stato di valore superiore a 30 mila euro va portata da 6 a 15 anni, così come abbiamo già fatto in legge di bilancio per i prestiti al di sotto di quella soglia. In generale, dobbiamo iniziare a discutere su come consolidare almeno parte dell’extra debito contratto dalle imprese con la pandemia, anche convertendolo in capitale o in strumenti finanziari partecipativi. Di tutti questi temi si occupa una mozione che il PD ha presentato alla Camera. Per una parte di queste scelte è obbligatorio cambiare alcune regole a livello UE. Sarà necessario mettere sul tavolo negoziale il peso politico e la credibilità di Draghi".
Qual è la proposta del Pd sul blocco dei licenziamenti? Quando andrebbe tolto?
"Il ministro Orlando ha costruito una soluzione equilibrata. Il superamento delle misure emergenziali va stabilito con grande attenzione alle ricadute sociali e in modo condiviso tra le parti interessate, predisponendo una rete di protezione più strutturata e universalistica rispetto all'attuale e incentivando le imprese ad evitare il ricorso ai licenziamenti una volta superato il blocco".
Quando si inizierà a parlare della riforma fiscale? Quale è la proposta del Pd?
"Se ne sta parlando nelle commissioni finanze di Camera e Senato, che stanno terminando un’indagine conoscitiva che ha messo a disposizione del Parlamento e del governo una massa di informazioni e proposte davvero preziosa. Poi toccherà al governo esplicitare le sue posizioni. Noi contribuiremo con le nostre idee, con l'obiettivo di un sistema più semplice, che pesi meno su chi lavora, su chi assume e investe, e sia più severo con chi inquina e con chi evade e elude le tasse".
Il Pd è disposto a nuovi interventi sulle cartelle esattoriali?
"I condoni non ci piacciono. La misura contenuta nel DL sostegni è stata molto circoscritta grazie all’accoglimento delle nostre proposte. Sulle cartelle, in ogni caso, serve altro: una riforma strutturale che migliori la capacità di riscossione a tutti i livelli ed elimini in automatico le cartelle assolutamente inesigibili".
Qual è la proposta del Pd sulla riforma degli ammortizzatori sociali? E i tempi?
"La riforma è necessaria ma è complessa e costosa, andrà realizzata gradualmente. Oggi gli ammortizzatori sociali coprono solo una parte dei lavoratori, lasciando senza protezione proprio le imprese e i settori più a rischio con la crisi pandemica. Bisogna puntare ad un sistema universalistico e semplificato, valido per tutte le tipologie di lavoro e strettamente connesso alle politiche attive del lavoro. È una delle riforme più importanti che il governo si è proposto di realizzare. Per portarla a termine servono risorse aggiuntive e una forte condivisione da parte delle parti sociali".
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